Concerto e cinema

CONCERTO DI CAPODANNO
Teatro Comunale
Corso Martiri della Libertà 5
Orario:
16.00
Ingresso: a pagamento
1 gennaio
Informazioni
Tel. 0532 202675
Concerto dell’Orchestra a Plettro Gino Neri e Corale Vittore Veneziani
cod. 05
Cinema
APOLLO MULTISALA
Cinama Apollo
Piazza Carbone 35
Orario:
Feriali: solo spettacoli serali; festivi: spettacoli pomeridiani e serali.
Ingresso: euro 7,50; Apollo 4 euro 6,50; lunedì feriali prezzo ridotto; giovedì euro 3,00 fino a 30 anni presso le sale 2, 3 e 4.
Dal 22 al 28 dicembre
Informazioni
Tel. 0532 765265
Natale in Sud Africa di N. Parenti
La banda dei Babbi Natale di P. Genovese
The tourist di F. Henckel von Donnersmarck
Un altro mondo di S. Muccino
http://www.arciferrara.org/index.phtml?id=30
cod. 01
UCI CINEMAS FERRARA
UCI Cinemas Ferrara
Via Darsena
Orario:
tutti i giorni spettacoli pomeridiani e serali; prefestivi anche spettacoli notturni
Ingresso: euro 8,00; ridotto euro 5,90
Dal 22 al 28 dicembre
Informazioni
Tel. 892960
Rapunzel di B. Howard e N. Greno
Natale in Sud Africa di N. Parenti
Le cronache di Narnia 3D di M. Apted
La banda dei Babbi Natale di P. Genovese
Megamind 3D di T. McGrath
Un altro mondo di S. Muccino
The tourist di F. Henckel von Donnersmarck
La bellezza del somaro di S. Castellitto
Le avventure di Sammy di B. Stassen
http://www.ucicinemas.it/1616/index.php
cod. 02
BOLDINI
Cinema Boldini
Via Previati 18
Orario:
21.00; festivi anche 18.00; sabato h. 20.30 e 22.30
Ingresso: a pagamento
Dal 22 al 28 dicembre
Informazioni
Tel. 0532 241419-247050
cod. 03
S. SPIRITO
Cinema S. Spirito
Via Resistenza 7
Orario:
venerdì h.21.00; sabato e domenica h. 18.30-20.30-22.30; lunedì h. 20.30-22.30
Ingresso: euro 4,00; ridotto euro 3,00
Dal 24 al 27 dicembre
Informazioni
Tel. 0532 200181
cinespirito@libero.it
We want sex di Nigel Cole (tit.orig. “made in Dagenham).
Trama del film We Want Sex:
Rita O’Grady guidò nel 1968 a Ford Dagenham lo sciopero di 187 operaie alle macchine da cucire che pose le basi per la Legge sulla Parità di Retribuzione. Lavorando in condizioni insostenibili e per lunghe ore rubate all’equilibrio della vita domestica, le donne della fabbrica della Ford di Dagenham perdono la pazienza quando vengono riclassificate professionalmente come “operaie non qualificate”. Con ironia, buon senso e coraggio riescono a farsi ascoltare dai sindacati, dalla comunità locale ed infine dal governo. Rita, la loquace e battagliera leader del gruppo, risulterà un ostacolo non facile per gli oppositori maschi e troverà nella battaglia della deputata Barbara Castle la sua eco per affrontare il Parlamento, maschilista.

Rassegna cinema ragazzi:
sabato 25 e domenica 26, h. 16.30: Cattivissimo me
di Pierre Coffin, Chris Renaud, Sergio Pablos.
http://digilander.libero.it/cinemasantospirito/home.html

cod. 10

Visite guidate

In occasione delle festività natalizie e di fine anno ecco un breve ma intenso programma di visite guidate ad offerta libera:

Lunedì 27 Dicembre 2010
Dalla “Tirannia degli Astri” all’ “Invenzione della Vera Croce” un percorso nella pittura ferrarese tra Umanesimo e Controriforma.

Visita guidata al Museo e agli affreschi di Palazzo Schifanoia, quindi all’adiacente Oratorio dell’Annunziata già sede della Confraternita dei Battuti Neri. Visite guidate con inizio alle ore 10.30 e 15.30, durata della visita 1h e 30′ circa. Appuntamento e partenza davanti all’ingresso principale di Palazzo Schifanoia.

V. www.oratorioannunziata.it
Giovedì 30 Dicembre 2010
Alla scoperta della Pinacoteca Nazionale di Ferrara

Visita guidata al Museo cittadino più prezioso e meno frequentato . . .appuntamento e partenza presso la biglietteria dei Diamanti alle ore 10.30 e alle ore 15.30 approfittando del Giovedì unico giorno di apertura pomeridiana della Pinacoteca. Ingresso adulti 4 euro, gratuito fino a 18 anni e dopo i 65 anni, ridotto 2 Euro per studenti.

Sabato 1 Gennaio 2011
Castello Estense di San Michele (Castelvecchio) e Palazzo Ducale

La visita guidata è in concomitanza dell’apertura straordinaria gratuita organizzata dall’Amministrazione provinciale di Ferrara. Appuntamento e partenza ore 14.30 e 16.30 presso la biglietteria del Castello all’interno del cortile centrale. In uscita visiteremo dall’esterno il complesso del Palazzo Ducale osservandone le molte trasformazioni nel corso dei suoi 9 secoli di storia.

Tutte le visite guidate sono rigorosamente ad offerta libera.

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Per trascorrere le festività natalizie divertendosi e imparando, da lunedì 27 dicembre sino a giovedì 6 gennaio il Museo di Palazzo Poggi propone aperture straordinarie, laboratori didattici e visite guidate rivolte a un pubblico di grandi e piccini.

Un ciclo di visite guidate (gratuite) sveleranno la straordinaria unicità del Museo di Palazzo Poggi mentre una nuova attività didattica “Un anno al Museo” permetterà anche i più piccoli di conoscere le collezioni museali attraverso un viaggio esplorativo e di conoscenza, al termine del quale realizzeranno un proprio calendario 2011 con le immagini più belle del Museo.Vi informiamo infine degli orari e dei giorni di apertura del Museo:

Da lunedì 27 dicembre a domenica 9 gennaio l’orario di apertura al pubblico sarà il seguente: 10.30 – 13.30 e 14.30-17.30

Chiuso: venerdì 24, sabato 25, domenica 26, venerdì 31 dicembre, sabato 1 e lunedì 3 gennaio

Nel ringraziarvi per la collaborazione, vi inviamo i nostri migliori auguri di buon Natale e di felice anno nuovo.Museo di Palazzo Poggi

CALENDARIO DELLE VISITE GUIDATE:Ore 11.00 lunedì 27, martedì 28, mercoledì 29 e giovedì 30 dicembre, martedì 4, mercoledì 5 e giovedì 6 gennaio

CALENDARIO DEI LABORATORI DIDATTICI:lunedì 27 dicembre, ore 11.00 (6-8 anni) martedì 28 dicembre, ore 11.00 (8-10 anni)mercoledì 29 dicembre, ore 11.00 (6-8 anni)giovedì 30 dicembre, ore 11.00 (8-10 anni)martedì 4 gennaio, ore 11.00 (8-10 anni)mercoledì 5 gennaio, ore 11.00 (6-8 anni)giovedì 6 gennaio, ore 11.00 (8-10 anni)

I laboratori hanno un costo di 5 € ed è richiesta la prenotazione: tel. 051-2099610 oppure museopoggi.info@unibo.it

A partire dal 2 gennaio 2011 il Museo di Palazzo Poggi chiederà un piccolo sacrificio ai visitatori. La visita al museo sarà a pagamento. Si è stabilito un basso costo del biglietto e si sono previste ampie fasce di riduzione e di esenzione. Il museo userà questi fondi per finanziare borse di studio agli studenti,  attraverso tirocini formativi, e per qualificare quindi ulteriormente l’offerta di servizi ai visitatori, attraverso visite guidate gratuite e laboratori didattici.

Biglietti:Adulti € 3Studenti € 1Speciale: € 5 (2 adulti e un bambino)

————————————–Museo di Palazzo PoggiAlma Mater Studiorum – Università di BolognaVia Zamboni 33 I – 40126 Bologna (BO)Tel. + 39 051 2099398Fax. +39 051 2099402www.museopalazzopoggi.unibo.it

Film 2010

bondeno

Bondeno 1974

Come l‘anno scorso, inseriamo una lista di film “da vedere” , tra quelli usciti nel 2010

Titolo Regista
Adèle e l’enigma del faraone Luc Besson
Gli amori folli Alain Resnais
Il canto delle spose Karin Albou
Cella 211 Daniel Monzòn
Debito di ossigeno Giovanni Calamari
Departures Yojiro Takita
Il figlio più piccolo Pupi Avati
Lourdes Jessica Hausner
I mercenari Sylvester Stallone
Moon Duncan Jones
La nostra vita Daniele Luchetti
Promettilo! Emir Kusturica
Le quattro volte Michelangelo Frammartino
A Serious Man Ethan & Joel Coen
Tra le nuvole Jason Reitman
L’uomo che verrà Giorgio Diritti
L’uomo nell’ombra Roman Polanski
Vedozero Andrea Caccia
Wall Street. Il denaro non dorme mai Oliver Stone

Premi letterari

IL GIORNALE LETTERARIO

Il Giornale Letterario è diffuso gratuitamente su tutto il territorio nazionale e dedicato specificatamente alla promozione di libri.
Un periodico in viaggio nel mondo delle librerie, delle biblioteche, dei caffé letterari, allegato alla rivista letteraria Prospektiva.
Il giornale ha il formato tabloid britannico (28 cm di larghezza per 43 cm di altezza) ed è stampato in 5000 copie.
I libri vengono recensiti solo dopo un'attenta valutazione di una commissione giudicatrice istituita appositamente. Negli ultimi sette numeri sono stati pubblicati gli autori dei concorsi più importanti in Italia, tra i quali il Nabokov e il Carver.

Il blog del giornale
http://ilgiornaleletterario.wordpress.com

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PREMIO INTERRETE 2011 - NARRATIVA INEDITA

Il concorso letterario che premia la migliore opera di narrativa con la pubblicazione cartacea con una casa editrice a livello nazionale.
I partecipanti quest'anno sono stati 350. Dopo una lunga e difficile selezione , l'opera vincitrice è il romanzo Cucunci di Piero Buscemi.

Il bando dell'edizione 2011
http://www.interrete.it/premio.interrete.htm

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Premio Letterario Nabokov 2010 - Narrativa, poesia, saggistica

Nato per sostenere e promuovere le opere edite, dando visibilità alle stesse e ai suoi autori attraverso il nostro ufficio stampa, tramite comunicati, sul nostro sito e riviste letterarie
Il Premio è aperto ai libri di narrativa, di saggistica e poesia editi in Italia.

Il bando dell'edizione 2011
http://www.interrete.it/premio.nabokov.htm

Le ville di Riccione


Le ville di Riccione

Le ville di Riccione
Autori Vari

Riccione (RN)

presso
Biblioteca comunale
Via Lazio, 10
Riccione (RN)

vernissage
22 dicembre 2010, ore 11.00

biglietti
ingresso libero

a cura di
Andrea Speziali

22-31 Dicembre 2010

Foto di Autori Vari

La mostra è dedicata alle antiche ville di Riccione. Si potrà ammirare attraverso una serie di fotografie moderne e d’epoca, i villini della cittadina riccionese. Sono presenti le antiche dimore estive di nobili famiglie forestiere che soggiornavano al tempo della Belle Epoque.

Questa mostra presenta ai fruitori alcuni esempi dell’ architettura balneare e dell’ambiente urbano di Riccione tra il XIX e XX secolo. Alcune dimore come Villa Antolini (ubicata in Viale Milano), Pensione Florence (Angolo Viale Trento Trieste e Cesare Battisti), Villino Levi (conosciuto come Conte Rosso), Villa Franceschi, Villa Mussolini, Villa Pullè e Villa Lodi Fè sono ancora visitabili a differenza di altri ”gioiellini” come Villa Lampo (Arch. Mirko Vucetich) e Villa Zelma andati distrutti.
Il titolo “Le ville di Riccione” sta ad indicare, ancor più che una tipologia di edifici, uno stile di vita e di vacanza caratteristico della cittadina balneare al suo nascere. Stile di cui sono testimonianza le ville con i loro bei giardini, I “villini”. I luoghi della vita sociale di allora, gli alberghi che ne hanno accompagnato le vicende.

Sin dalla fine dell’Ottocento i villini d’epoca caratterizzano il tessuto urbano di Riccione, tracciandone di riflesso la sua storia.
Il vecchio borgo marinaro, che ha il suo fulcro in quel tratto della Flaminia rinominato Corso Fratelli Cervi, si espande in fretta sino alle dune, lambite dal mare. Tant’è che nel 1905 vengono censite duecento ville. Un patrimonio edilizio che trova la forza di propulsione nelle facoltose famiglie del Centro-Nord, attratte dalla gradevolezza della ridente località balneare, dal suo clima salubre e dalla sua atmosfera vivace, allegra e ospitale. Un processo che, escluse le parentesi dei tristi eventi bellici, prosegue nei decenni, registrando un ulteriore sviluppo negli anni Venti e Trenta. Periodo in cui il Duce con la sua famiglia trascorre le vacanze a Riccione.

Avere una residenza estiva a pochi passi da quella di Donna Rachele Guidi e di Benito Mussolini, diventa appannaggio di gerarchi, imprenditori e professionisti. Riccione si arricchisce così di un considerevole patrimonio urbanistico, in buona parte cancellato nel tempo da quel processo d’innovazione che tuttora lo mette a repentaglio. Sono centinaia i villini demoliti nel dopoguerra per lasciare spazio a pensioni e alberghi che hanno segnato il boom del turismo popolare.
In questo contesto s’inserisce la storia di Villa Antolini sulla quale il giovane autore Andrea Speziali ha svolto una certosina e meticolosa ricerca, che guida il lettore negli ambienti di quel “monumento” in stile Liberty, a Riccione davvero raro.
Tra dettagli architettonici, interni ed esterni, attraverso una serie di rare immagini e una puntuale descrizione, turisti e residenti potranno così visitare idealmente le stanze di quel simbolo della Bella époque riccionese che resiste all’evoluzione urbanistica della città.

Al nostro autore va dato merito di questo studio e soprattutto di aver scoperto che a firmare il progetto del fabbricato, autentico “gioiellino” incastonato tra il boulevard del Lungomare della Repubblica e Viale Milano, è stato Mario Mirko Vucetich, illustre architetto, nonché scrittore, scenografo e scultore di origine dalmata che operò soprattutto tra Friuli, Veneto, Emilia – Romagna e Lazio.

Una scoperta di notevole rilevanza, destinata a traghettare il nome di Riccione oltre i confini nazionali. Questa pubblicazione, attraverso la parte monografica, dedicata al futurista che ebbe contatti con Carlo Emilio Gadda, diventa così occasione anche per conoscere e rivalutare il poliedrico artista, nel tempo abbandonato.
(Tratto dalla Presentazione del catalogo di Nives Concolino)

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:

tel: 054 1600504
fax: 054 1698182
biblioteca@comune.riccione.rn.it
cultura@comune.riccione.rn.it
www.comune.riccione.rn.it

Mostre ferraresi

CHARDIN il pittore del silenzio Palazzo dei Diamanti
C.so Ercole I d’Este, 21
Orario:
Tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso: 9.00-19.00
Ingresso: euro 10,00; ridotto euro 8,00; scuole euro 4,00 Dal 17 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011 Informazioni
Tel. 0532 244949
diamanti@comune.fe.it
La prima mostra italiana dedicata ad uno degli artisti francesi del Settecento più influenti ed originali. Pittore di nature morte e scene di vita quotidiana in cui è riuscito a raggiungere un’armoniosa perfezione tra forma ed emozione; vero erede di Vermeer e punto di riferimento per artisti del calibro di Cézanne, Matisse, Braque e Morandi.
http://www.palazzodiamanti.it/index.phtml?id=706 cod. 01   BARATELLA PRIMA DI BARATELLA Casa di Ludovico Ariosto, Via Ariosto 67
Centro Frau, C.so Porta Mare 8/a
Orario:
Casa Ariosto: 10-13/15-18; domenica 10-13 – chiuso lunedì e festivi infrasettimanali
Centro Frau: 9.30-12/15.30-19.30 – chiuso lunedì e festivi
Ingresso: gratuito
Dal 18 dicembre 2010 al 27 febbraio 2011 Informazioni
Tel. 0532 975449 Casa Ariosto ospita oli e disegni, mentre la sezione dedicata a carte e acquerelli è esposta nelle sale del Centro Frau.
cod. 14   ANTIFASCISTI, ANTIFASCISTE Ritratti di gente comune che ha fatto l’Italia Museo del Risorgimento e della Resistenza – Aula Didattica
Corso Ercole I d’Este, 19 Orario:
9.00-13.00; 15.00-18.00. Chiuso lunedì
Ingresso: gratuito Dal 13 novembre 2010 al 30 gennaio 2011 Informazioni
Tel. 0532 205480

Oltre duecento foto segnaletiche recuperate dagli schedari della polizia, per scoprire alcuni dei volti dell’antifascismo ferrarese. E accanto a queste, manifesti, periodici e tessere stampati in clandestinità dagli oppositori del regime.
Mostra inserita nel calendario delle celebrazioni del 150° annivarsario dell’Unità d’Italia cod. 20   NATURA MORTA/VIVA Conversation avec Chardin Maria Livia Brunelli home gallery
Corso Ercole I d’Este, 3 Orario:
Tutti i giorni su appuntamento dalle 16.00 alle 20.00
Ingresso. libero Dal 16 ottobre 2010 al 23 gennaio 2011 Informazioni
Tel. 346 7953757
mlb@marialiviabrunelli.com Stefano Bombardieri ha utilizzato oggetti consueti per allestire uno scenario evocativo di un dialogo diretto con Chardin, che ha luogo davanti a una tavola apparecchiata percorsa dal fremito dei discorsi.
http://www.marialiviabrunelli.com cod. 25   STATE OF BLEMISH Laboratorio sensoriale Porta degli Angeli
Via Rampari di Belfiore 1 Orario:
da venerdì a sabato 10.00-13.00 / 16.00-19.00
Ingresso: gratuito Dal 19 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011 Informazioni
Tel. 0532 418306 – 335 1363928
Ingresso libero La fotografia di Matteo Farolfi, i suoni di Eugenio Squarcia e le creazioni con la carta di Marianna Di Palma sono i protagonisti del laboratorio sensoriale
cod. 25   MARA PACI Sala Nemesio Orsatti
Via Risorgimento 4 – Pontelagoscuro Orario:
16.00-19.00; sabato e domenica anche 10.00-12.00 – Lunedì chiuso
Ingresso: libero Dal 13 al 24 dicembre Informazioni
Tel. 0532 419243 Mostra di artigianato artistico
cod. 30   LE DIVINE COMMEDIE Castello Estense
Imbarcadero 1 Orario:
feriali 9.30-12.30; sabato 15.30-17.00; domenica e lunedì chiuso
Ingresso: gratuito Dal 10 dicembre 2010 al 6 gennaio 2011 Informazioni
Tel. 0532 299233 Personale di F. Morelli cod. 40   MIRTA CARROLI A PALAZZO SCHIFANOIA Palazzo Schifanoia – Giardino e Sale
Via Scandiana 23 Orario:
9.00-18.00 Chiuso lunedì, 25 e 26 dicembre, 1 gennaio
Ingresso: gratuito Dal 5 dicembre 2010 al 27 marzo 2011 Informazioni
Tel. 0532 244949 Mostra di sculture
http://www.artecultura.fe.it/index.phtml?id=1445 cod. 49   CENT’ANNI DI AUGURI Luogo Espositivo diffuso
Vetrine dei negozi di via Saraceno Orario:
dall’8 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011 Informazioni
Tel. 0532 204644 Mostra di cartoline antiche e non provenienti da tutta Europa
http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=4694 cod. 50   I SOGNI GIOCOSI DI PANTAGRUEL Ridotto del Teatro
Rotond Foschini Orario:
giorni di programmazione teatrale dalle 19.00; durante le visite guidate
Ingresso: libero dal 6 dicembre 2010 al 18 gennaio 2011 Informazioni
Tel. 0532 202675 Mostra di Maurizio Bonora ispirata all’opera Les songes drolatiques de Pantagruel di François Rabelais. Con una trentina di opere tra olii, tempere, acquarelli e pastelli, l’artista ferrarese propone una personale rielaborazione figurativa del ricco campionario di figure stravaganti e grottesche creato da François Desprez come illustrazione al testo di Rabelais.
cod. 60   RITRATTI SUL PALCO Spazio espositivo MAGAZZINI GENERALI, forniture per la cultura
Via Darsena 57 Orario:
dal lunedì al venerdì – festivi esclusi – 17.00/20.30
Ingresso. gratuito Dal 4 dicembre 2010 all’8 gennaio 2011 Informazioni
Tel. 0532 209370 Fotoritratti rock di Nicola Piffanelli
cod. 70   SONIKART EXHIBITION Nuovi intrecci tra musica e arte giovane Centro musicale di partecipazione giovanile Sonika
v.le Alfonso I d’Este 13 Orario:
da mer. a ve. 16-22; sab. 16.20; dom. dalle 18
Ingresso: gratuito Dal 19 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011 Informazioni
Tel. 0532 201230 Giovani talenti della musica incontrano giovani talenti delle arti visive.
Mostra di Luca Zarattini, giovane artista comacchiese che propone una collezione di tredici opere, tra ritratti e paesaggi.
cod. 80   NUVOLE DI STORIA La grande guerra nella narrativa a fumetti Archivio Storico
Via Gioco del Pallone 8 Orario:
lun e ven. 9.00-13.00 / mar. e gio 15.00-17.30
Ingresso: gratuito Dal 23 novembre al 21 dicembre Informazioni
Tel. 0532 206668 Scelta di opere di alcuni tra i più importanti autori del fumetto italiano e straniero
Mostra inserita tra le iniziative per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia
http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=11424 cod. 84   LOGOS E PATHOS / POST POP – CATTIVI SOGGETTI Chiostro S. Anna
Via Boldini
Orario:
16.00-21.00
Ingresso: libero Dal 7 al 22 dicembre Informazioni
Tel. 0532 242875 dal 7 al 16: Una geografia intellettuale ed emozionale dell’arte
dall’11 al 22: La strategia del gambero

Sezioni della 5a Biennale Internazionale d’Arte a Ferrara cod. 90   SHIPERIA / L’ENERGIA E LA BELLEZZA Castello Estense
Sale Imbarcadero Orario:
10.00-17.30
Ingresso: libero Dal 13 al 26 dicembre Informazioni
Tel. 0532 242875 Sezione della 5a Biennale Internazionale d’Arte a Ferrara cod. 90   LUCI E OMBRE DELLA MENTE Corrispondenze tra genio e follia Sala del Borgonuovo
Via Cairoli Orario:
11.00-13.00 / 16.30-19.30
Ingresso: libero Dal 7 al 21 dicembre Informazioni
Tel. 0532 762052 Sezione della 5a Biennale Internazionale d’Arte a Ferrara
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INCONTRI ALLA BIBLIOTECA ARIOSTEA Biblioteca Ariostea – Sala Agnelli
Via Scienze 17 Orario:
17.00
Ingresso: libero 21 dicembre Informazioni
Tel. 0532 418212 Nonostante tutto…sono felice presentazione del libro di R De Rita.
http://www.artecultura.fe.it/index.phtml?id=607 cod. 01   I MARTEDI’ DI CASA CINI Avvento 2010 Salone Casa Giorgio Cini
Via Boccaleone di S. Stefano 24 Orario:
21.00
Ingresso: libero 21 dicembre Informazioni
Tel. 0532 241672 Sobrietà come scelta di vita relatrice P. Springhetti cod. 01   RISCOPRIRE L’OPERA Sei incontri con ascolti guidati dentro la storia del melodramma Ridotto del teatro
Rotonda Foschini Orario:
18.00
Ingresso: libero 22 dicembre Informazioni
Tel. 0532 202675 Buffo e opera buffa da Pergolesi a Donizetti
http://www.teatrocomunaleferrara.it/lirica11/lirica_citta.asp cod. 02

Mostre modenesi

galleria civica

NATALE, SANTO STEFANO E 1 GENNAIO CON LA MOSTRA LO SPAZIO DEL SACRO
GLI ORARI DI APERTURA A PALAZZO SANTA MARGHERITA E ALLA PALAZZINA DEL GIARDINI

Mentre la Direzione e lo staff della Galleria Civica di Modena inviano i loro migliori auguri per le prossime festività, si ricorda che la mostra Lo spazio del sacro, a cura di Marco Pierini, organizzata e coprodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, sarà aperta il 25 e 26 dicembre 2010 e il 1 gennaio 2011, dalle 15,00 alle 19,00 sia alla Palazzina dei Giardini che a Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande. L’ingresso è gratuito.

La mostra, che presenta opere e installazioni di Adel Abdessemed, Giovanni Anselmo, Kader Attia, Paolo Cavinato, Chen Zhen, Vittorio Corsini, Josep Ginestar, Anish Kapoor, Richard Long, Roberto Paci Dalò, Jaume Plensa e Wael Shawky, sarà aperta fino al 6 marzo 2011 con i seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00, il sabato e la domenica dalle 10,30 alle 19,00.


Giovanni Tosi, Luce sulla neve

Nell’augurare Buone Feste il Fotomuseo ricorda che la mostra La Persia Qajar 1848-1864.
Fotografi italiani
nell’Iran dell’Ottocento rimarrà aperta al pubblico per tutto il periodo
delle feste, con la sola chiusura del 25 dicembre e 1 gennaio.

L’esposizione mira a ripercorrere, attraverso opere significative dei fotografi  Luigi Montabone
(1827 ca.- 1877) e  Luigi Pesce (1827-1864), la singolare vicenda dell’attività dei fotografi
italiani nella Persia Qajar.
Le immagini esposte provengono dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e dal Museo
di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze.

Vi informiamo che abbiamo aggiornato la pagina di ricerca nell’archivio on-line
http://www.fotomuseo.it/ricerca/ricerca.asp
Da oggi sono ricercabili 127.000 immagini provenienti dagli archivi del Fotomuseo
e da quelli depositati presso la nostra sede: Comune di Modena, Comune di Soliera, 
Provincia di Modena.

apertura delle sale espositive:
martedì-venerdì 9,30/12 – 15/17
sabato, domenica e festivi 10/13 – 15/19
chiuso: 25 dicembre, 1 gennaio

apertura uffici:
martedì-venerdì 9,30/12 – 15/17
chiuso: sabato e festivi

Carlo Tassi in pinacoteca

inaugurazione di una personale – domenica 19 dicembre alle 17:00 – del pittore bondenese Carlo Tassi.

La mostra “Il cammino dell’arte di Carlo Tassi”, presso la Pinacoteca Civica “G. Cattabriga”, è a cura dell’assessorato alla Cultura del Bondeno in collaborazione con Associazione Bondeno Cultura. E’ la prima personale a Bondeno dopo ben 4 lustri.

Carlo Tassi, nato nel 1933 a Bondeno, dove vive e lavora, è figlio del pittore e restauratore Gaetano. L’arte la respira fin dall’inizio nell’aria di casa. Compie i suoi studi presso l’Istituto d’arte Dosso Dossi a Ferrara e, successivamente, all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove ha come docenti Pompilio Mandelli e Virgilio Guidi.
È la scultura che inizialmente lo interessa quasi quanto la pittura, ambito in cui riscuote i suoi primi successi. Ancora studente di Accademia, nel 1956, viene premiato a Ferrara nel Concorso di pittura sulla Resistenza. Come pittore qualche anno prima aveva partecipato ad una collettiva organizzata dal “Filò” nel Ridotto del Teatro Comunale.
La plastica però ha per lui una magia particolare. Il movimento delle forme lo affascina: è la vita che scorre sotto la superficie dell’epidermide delle persone così come sotto le scorze degli alberi. L’occhio e la mano disegnano percorsi che si aprono e si chiudono per riaprirsi di nuovo in un pulsare continuo.
La matita sulla carta va alla ricerca di forme-movimenti dalla partitura quasi musicale, fatta di suoni e silenzi. Nel suo studio ci sono ancora, ben ordinati dalla moglie, grandi quantità di disegni, studi, bozzetti. Qui troviamo veramente gli incunaboli della sua operatività di artista. È un corpus di grafica di alta qualità, quasi totalmente sconosciuto al grande pubblico. Da solo potrebbe essere oggetto di una esposizione.
Maria Censi nella mostra del 1996 giustamente ha riservato una sezione alla grafica, anche se è la grafica dei primi anni di attività quella che meglio permette di indagare il discrimine tra pittura e scultura entro cui l’artista, come su un palcoscenico, sembra giocare il suo ruolo di protagonista fatto di “entrate” e di “uscite”.
Il tempo incide, prepotente, nella vita di tutti e di tutte le cose così anche dell’arte, ma c’è sempre un fluire libero della coscienza dell’artista e dell’uomo che permette di riconoscersi nelle differenze e nei cambiamenti che intervengono nel passare dei giorni.
È certo che il visitatore nelle tre sedi espositive troverà delle costanti e delle variabili. Sono leggibili nelle opere esposte che, pur avendo lo stesso tema, rivelano un divario cronologico evidente. Eppure sotto le differenze è sempre rinvenibile un’idea originaria tanto forte da non essere mai scalfita dal tempo.
Il concetto di umanità che Tassi riformula nelle narrazioni della sua pittura appartiene a questo nucleo fondante che permette di non negarsi mai al colloquio con l’altro. Vi è, nella sua arte, un rispetto della persona, di tutte le persone che fa cogliere il senso dell’umana partecipazione alle vicende di tutti. Soltanto nell’accettazione dell’appartenenza ad un comune destino abbiamo l’azzeramento delle differenze. È proprio l’aspetto “creaturale” il punto di snodo fondante per cogliere l’essenza della sua arte. La figura del Cristo, le figure umane, gli alberi. Questo è il mondo cui Tassi si ispira e che da sempre gli parla
All’inizio ci sono dunque le istanze della pittura e della scultura che reclamano un loro svolgimento espressivo e Tassi, da par suo, realizza quadri e sculture per molto tempo con uguale impegno e determinazione.
Nessuno nasce già formato e la formazione di un artista è cosa complessa. Spesso messa sotto silenzio dallo stesso autore che non condivide più le opere fatte alla “maniera di” in cui inizialmente si riconosceva. A leggere e confrontare i testi critici scritti sul nostro autore si assiste ad una colta, lunga lista di autori di riferimento. Al di là di questi autori citati resta l’idea di Carlo Tassi di essere libero cittadino di un mondo padano, completamente rivolto ad una relazione empatica con gli altri, capace sempre di riconoscere la poesia nelle cose fatte di terra argillosa, cose apparentemente impoetiche, ma fatte di lavoro, sudore, fatica e amore.
Ben presto, dagli anni di Guidizzolo, nasce una “maniera nera” che diventa la sua cifra stilistica caratterizzante. La scultura rilascia alla pittura quel tanto di materia plastica, di cui è padrona, e che serve ora per fare ispessire i supporti sui cui la pittura possa posarsi sgranandosi, rivelando la luce imprigionata dei pigmenti.

La mostra avrà contemporaneamente alla Pinacoteca Civica e altre due sedi espositive: a Cento presso il Palazzo del Governatore, a Ferrara presso la Galleria del Carbone.

Massimo Sgarbi

Signori Longobardi in mostra

Longobardi e Romani

Per tutti i due secoli del loro dominio in Italia i Longobardi, pur con alterna fortuna ed al fine con esito  fallimentare, perseguirono ostinatamente, con la guerra e la diplomazia, il tentativo di formare un regno nell’intera penisola, ove erano giunti dalle pianure pannoniche nel 569, determinati a rimanervi in modo definitivo. Fin dall’inizio la conquista della parte orientale della pianura padana a sud del Po e dell’alto Adriatico, la Romania, si rivelò tuttavia impresa assai difficile che riuscì, e pure parzialmente, solo ad Astolfo nel 751 ormai verso la fine del regno. I territori dell’Esarcato e della Pentapoli, con il fondamentale caposaldo di Ravenna capitale dell’Italia bizantina, rappresentavano infatti la chiave per il controllo dell’Adriatico e garantivano l’accesso terrestre a Roma e  Napoli, separando nettamente la Langobardia Maior dai ducati meridionali. È quindi naturale che già nei primissimi tempi dell’invasione i Longobardi si fossero spinti per quanto possibile in profondità, nel cuore dell’Emilia-Romagna,  conquistando Parma, Reggio e Modena ed attestandosi con piccoli insediamenti di carattere militare sulla linea del Panaro e del Secchia.

Dopo appena vent’anni dovettero tuttavia ritirarsi di fronte alla decisa offensiva bizantina del 590 che riconquistò Modena e Reggio, territori che torneranno definitivamente in mano longobarda solo nel 643 con le campagne militari di Rotari e la battaglia del fiume Scultenna (Panaro), che permisero di fissare nuovamente lungo i due fiumi, per oltre cent’anni, la frontiera dall’Appennino al Po. Il ricco e ben organizzato ager mutinensis, che fino alla seconda metà del VI secolo aveva comunque mantenuto, sia pur con larghe smagliature, la rete del popolamento romano, fu dunque teatro, nel giro di pochi decenni di una grave crisi che trasformò la fisionomia del territorio tardoantico, riducendo drasticamente il numero degli abitati e favorendo la nascita degli insediamenti accentrati.
A tale collasso, che inaugurò un nuovo mondo, non furono certo estranee le disastrose alluvioni, ben documentate dalle fonti scritte e dall’evidenza archeologica, che interessarono, attorno all’anno 589 durante il regno di Autari, un’amplissima zona della Padania.

La necropoli di Spilamberto

In questo difficile contesto, circa tra gli anni 570 e 590, si colloca la vicenda dei primi Longobardi di Spilamberto che possiamo oggi raccontare, almeno in parte, grazie alla scoperta nel 2003 della loro necropoli presso il Panaro. Sulla riva dell’antico Scultenna essi vissero e morirono quindici secoli fa, all’alba del Medioevo. Della piccola colonia di guerrieri con le loro famiglie – certamente non isolata e comandata a sorvegliare un tratto dell’incerta frontiera e forse un guado o un traghetto – non conosciamo le case ma solo il cimitero, una trentina di tombe in nuda terra (appena tre di maschi armati), distinte in gruppi parentali che attestano lo stanziamento di un clan gentilizio (fara) durato non più di una generazione. Soltanto le pratiche funerarie e i reperti delle sepolture, semplice, con le armi individuali (spada, lancia e scudo) che connotavano nella tradizione germanica l’uomo libero e combattente, accompagnate dai relativi cinturoni, guarniti in ferro e bronzo e da poche altre cose: coltelli, punte di freccia e acciarini.

Ben più ricchi e complessi sono invece i corredi delle numerose tombe femminili, che testimoniano l’assimilazione non recente di costumi e gusti bizantini, ma anche la comunanza culturale con altre nazioni barbariche. Alcuni di essi associano infatti agli oggetti della vita quotidiana (ceramiche da mensa di tradizione pannonica decorate a stampiglia, pettini in osso e coltellini) e rari gioielli tipici del costume longobardo (una fibula a S in bronzo dorato e pietre dure), pezzi ricercati e preziosi, la cui presenza in questo piccolo avamposto potrebbe derivare sia da scambi e doni con le popolazioni d’oltre frontiera, che da prede di recenti saccheggi o dal retaggio familiare. Fra questi materiali “esotici”, perlopiù concentrati nelle due sepolture di maggior rango, spiccano i recipienti in bronzo fuso, un cucchiaio in argento con iscrizione augurale, una pesante lucerna in bronzo, una fibula – pendente discoidale di tipo tardoromano in argento dorato con cammeo antico e perle di fiume – un magnifico corno in vetro per bere, proprio della tradizione germanica ed un eccezionale sgabello pieghevole in ferro fucinato coperto di fittissime agemine, oggetto di cui si conservano in tutta Europa ben pochi esemplari d’epoca altomedievale. Il lignaggio di queste donne, e quindi delle loro famiglie, era ulteriormente esaltato dalla deposizione in fosse separate, accanto alle sepolture, dei corpi di tre robusti poneys di razza nordica, forse discendenti dei cavalli che accompagnarono, secoli prima, i Longobardi nella loro prima migrazione dalla Scandinavia alla Germania settentrionale. Tale costume, originato nell’Europa occidentale tra III e V secolo, si diffuse successivamente nei territori ad Est del Reno fra le popolazioni dei Franchi orientali, Alemanni, Longobardi e Turingi.

Per la sua integrità e per la varietà culturale dei reperti, la necropoli sul Panaro costituisce senz’altro la testimonianza più consistente e rappresentativa del primo insediamento longobardo nel Modenese; un ritrovamento che fa di Spilamberto un luogo nodale per la storia della inquieta frontiera fra Langobardia e Romania.

La mostra

Al fine di far conoscere l’importanza della scoperta – che ormai già conta qualche anno ma della quale è appena iniziato lo studio – il Comune di Spilamberto e la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, con la collaborazione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, hanno pertanto realizzato una mostra che certo non esaurisce il potenziale informativo del ritrovamento. Con la ricomposizione delle sepolture più significative ed una larga selezione di reperti, corredate da un ampio apparato didascalico reso più suggestivo dalla grafica ricostruttiva, si è scelto di proporre ipotesi e temi di riflessione per successivi approfondimenti, che andranno condotti nell’ambito della ricostruzione della storia altomedievale del modenese e dell’Emilia-Romagna.


Spazio Eventi L. Famigli – Viale Rimembranze, 19

Ingresso gratuito

Orari di apertura e visite guidate

venerdì 18.30 – 22
(visite guidate a pagamento ore 20 e 21. Durata della visita 45′. Adulti € 5 – gratuita per under 18 e over 65)

sabato e domenica, festivi e prefestivi 10 – 12.30/15 – 18.30
(visite guidate a pagamento ore 10.30, 11.30, 16.30, 17.30. Durata della visita 45′. Adulti € 5 – gratuita per under 18 e over 65)

24, 31 dicembre, 1 gennaio chiuso

In giorni e orari diversi da quelli di apertura, visite guidate a pagamento
per gruppi min. 10, max 30 persone (Durata della visita 45′. Costo della guida € 80 a cui occorre aggiungere il costo del biglietto Adulti € 5 – gratuita per under 18 e over 65)
Info: AR/S Archeosistemi

John Philips

FOTOGRAFO


phillips fotografo 190

Inaugura sabato 27 novembre, presso il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona, la grande mostra fotografica dedicata a John Phillips, uno dei più importanti fotoreporter del XX secolo.
L’eposizione presenta le fotografie realizzate da Phillips dalla fine degli anni trenta sino ai primi anni sessanta, con particolare attenzione agli scatti che compongono la rassegna dedicata al manicomio di San Giacomo di Verona, datati 1959 ed esposti per la prima volta in questa occasione.
Lo sguardo attento, partecipe e al contempo delicato di Phillips è scevro da ogni sospetto di denuncia o giudizio di valore, in favore di una volontà documentaristica nei confronti delle condizioni di vita e degli stati d’animo dei ricoverati.
L’esposizione si articola lungo 50 vintage e 25 inediti, scelti tra i negativi e stampati per l’occasione.
Il catalogo, che contiene i contributi critici di Vittorino Andreoli, Luciano Bonuzzi, Renato Fianco, Walter Guadagnini e Carole Tansella, è ad oggi la più aggiornata monografia in italiano dedicata al grande fotografo.

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Scheda del volume

LA MOSTRA
John Phillips
Fotografo

Verona
Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri

Cortile del Tribunale (Piazza Viviani)

Dal 28 novembre 2010 al
30 gennaio 2011

Orari
Da martedì a domenica:
10.00-19.00

Chiuso: lunedì

Tutte le domeniche, alle ore 16.00, visita guidata gratuita

Biglietti:

Intero: 5 euro

Ridotto: 3 euro

Da 8 a 14 anni: 1 euro

Infoline:

tel: +39 045 8013732
+39 045 80007490

www.comune.verona.it/
scaviscaligeri/