Come si vede dalla cartina Canada, Australia e stati Scandinavi sono gli unici che si possono chiamare “Stati”, secondo una valutazione basata su 12 indicatori di “vulnerabilità dello stato” – quattro sociali, due economici e sei politici. Gli indicatori non sono progettati prevedere quando gli Stati subiscono un collasso. Al contrario, essi sono destinati a misurare la vulnerabilità di crollo o di conflitto di esso. Tutti i paesi nella categoria rossa (Alert, FSI di 90 o più), arancione (Attenzione, FSI di 60 o più), o gialla (Moderato, FSI di 30 o più) manifestano alcune caratteristiche che tendono parti delle loro società e delle loro istituzioni vulnerabili al fallimento. Alcuni Stati nella zona gialla potrebbero fallire più velocemente di altri nella zona arancione o rossa. Al contrario, alcuni nella zona rossa, anche se in una situazione critica, possono manifestare alcuni segnali positivi di recupero o di lento deterioramento, dando loro il tempo di adottare strategie di attenuazione.
N.B. Non stiamo parlando qui del più banale default di bilancio (puramente finanziario), ma di indici sostanziali che riguardano noi come Italia, ma anche un gran novero di paesi (Stati Uniti compresi) che noi siamo abituati a considerare “Civili”.