Quella che poi è passata alla storia come “Dottrina Drago”, stabiliva che i creditori stranieri non potessero usufruire di un grado di protezione superiore a quella concessa ai creditori nazionali. In altri termini il “foro competente” doveva essere quello della nazione indebitata. In secondo luogo Drago dava una lezione di liberismo ai liberisti: gli imprenditori stranieri – scriveva – si erano assunti un rischio di impresa acquistando i titoli sovrani venezuelani e i loro problemi non potevano essere risolti da azioni violente che mettessero in dubbio la sovranità di un Paese. (1909)