Fiat munus, pereat mundus

Sono debitore del titolo ad un amico (Google la traduce “lasciare che la funzione, mondo perisce”); per spiegarlo con un esempio, rimando ad un articolo dove si spiega che i cinesi stanno costruendo in Africa delle città da migliaia di abitanti e ci stanno trasferendo l’eccesso di popolazione in patria:

http://www.oltrelacoltre.com/?p=16859

Naturalmente questo implica un pesante saccheggio delle risorse africane che, quantitativamente, rischia di far sembrare il periodo coloniale perfino auspicabile.

L’idea di fondo è sempre la solita del turbo-capitalismo: uno sfruttamento progressivo ed infinito delle risorse ambientali ed umane in un mondo, per sua natura, finito.

Senza bisogno di essere filosofi, ma semplicemente col poco comune buon senso la cosa dovrebbe apparire impossibile, ma il meccanismo è quello stesso che ha portato ad attribuire il Nobel al matematico che ha giustificato la formula su cui si basano quei prodotti finanziari definiti “derivati”, causa della crisi bancaria del 2009, madre di tutte le altre crisi in cui ci dibattiamo.

Come dice il titolo: “Ci sia un guadagno , e alla malora il mondo”; l’assenza di studi classici ci fa ignorare il mito di Re Mida.

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