Nella periodizzazione di Anderlini la svolta epocale arriva più tardi. Essa si annuncia a partire dagli anni Ottanta, quando comincia a manifestarsi quello “sradicamento” della politica dalla terra e dal territorio che conduce fino all’esito degli anni Duemila: la “Repubblica dei detriti”, secondo l’efficace formula coniata dall’autore. A monte di tutto ciò stanno gli effetti indotti dalla globalizzazione sugli Stati nazionali, qui intesi come concentrato di autorità, territorio e diritti di cittadinanza e come naturale palcoscenico dei partiti di massa, i quali proprio all’interno della cornice nazionale avevano faticosamente conquistato, attraverso la ricerca del consenso, un ben preciso insediamento geografico e sociale.
Fausto Anderlini, Il voto, la terra, i detriti. Fratture sociali ed elettorali. Dall’alba del 2 giugno 1946 al tramonto del 25 febbraio 2013, Bologna, Editrice Socialmente, 2013