Eppure non stiamo parlando di inezie: l’adesione allo SME, abbiamo visto, comporta la necessità per lo stato di trovare 25 miliardi l’anno per i prossimi 4 anni; l’approvazione del Fiscal compact comporta l’obbligo di riportare il rapporto debito/PIL al 60% entro i prossimi vent’anni, il che – a meno di un’improbabile ripresa economica a tassi di crescita più che cinesi – rappresenta un ulteriore fabbisogno di 50-60 miliardi l’anno.
Cui vanno aggiunti gli 80-90 miliardi che dobbiamo mettere in conto per pagare gli interessi a servizio del debito, senza i quali non potremmo rifinanziarci.
L’allocazione a priori di 170 miliardi a destinazioni improduttive mette definitivamente fine alla possibilità per lo Stato, chiunque stia al governo, di esercitare una qualunque politica di stimoli economici che non sia fumo negli occhi, e la dice lunga sul tenore che potranno avere le leggi di stabilità a venire.
Link: MES, questo sconosciuto
Detta altrimenti, mette lo Stato, chiunque stia al governo, nell’impossibilità di fare politica.
Da notare che è stato pubblcato il 2 dicembre 2013 e adesso viene tranquillamente riproposto!