
INF. canto XXI, cerchio VIII, Bolgia V, Barattieri
Un amico mi ha inviato il seguente link:
http://video.repubblica.it/edizione/torino/forconi-a-torino-chiudi-o-ti-facciamo-una-faccia-cosi/149683/148190
A lui ho risposto:
Allora vediamo di ragionare: la fonte presuppone che si voglia accreditare l’organizzazione come “fascista”, lo confermerebbero anche i tentativi di “infiltrazione” di Casa Pound e Forza nuova.
MA, stiamo sempre parlando di quello che dicono i media e, purtroppo, oggi nessuno pensa più diversamente dai media.
Praticamente è impossibile capirci qualcosa, se, ai nostri tempi, una verifica su due o tre fonti permetteva (fatta l’opportuna tara) di farsi una idea, oggi quante più fonti dicono la stessa cosa, meno c’è da crederci!
Alcune cose mi sembrano condivisibili (mi dirai tu se e fino a che punto):
– negli ultimi vent’anni la classe media si è impoverita (di pari passo con lo spropositato arricchirsi del 10% circa della popolazione);
– la classe politica è stata complice di questo fenomeno;
– nella popolazione si è diffusa insoddisfazione, ma anche apatia per la politica.
Questo per dire che i motivi per protestare ci sarebbero, MA la gente (proprio per quanto detto sopra) è assolutamente incapace di organizzarsi e persino di partecipare (io l’ho visto qui col terremoto).
Allora chi e perché?
E qui entriamo nella nebbia: una riproposizione della strategia della tensione? L’ennesima “distrazione” in vista di qualche provvedimento impopolare? Un’entrata in campo, modello Grecia, dell’ Europa?
Non so, ma so che niente è mai come sembra.
Ciao e Buon Natale se ci credi ancora
Avevo titolato l’articolo “Niente è come sembra”, poi ho verificato che Battiato ci aveva fatto un film nel 2007:
http://www.macrolibrarsi.it/video/__niente-come_sembra_dvd_libro_cd.php
Dante, secondo quanto tramandato nelle cronache del tempo, nel gennaio del 1302 veniva accusato dal podestà Cante Gabrielli da Gubbio di baratteria e di concussione. La sentenza, conservata nel cosiddetto “Libro del Chiodo”, condannava in contumacia Dante, che non si era presentato al processo, a due anni di confino, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla confisca dei beni e al pagamento dell’ammenda di 5000 fiorini piccoli.
Poiché Dante, che preferì la via dell’esilio, continuò a non rispondere al giudice, venne condannato al rogo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Baratteria_%28diritto%29
Amo Dante, ma non ne vedo qui la pertinenza.
I barattieri (lo spiego in nota, e anche Dante fu condannato per concussione) sono parte del problema; e poi i diavoli hanno i forconi ;-)
Guardavo i carabinieri alla curva della rotatoria. Immobili, passivi, lasciavano che il blocco ci fosse ma fosse “ragionevole”. Fermali sì ma poi falli passare dopo una decina di minuti. Ci ho parlato per un po’. La maggioranza faceva fatica ad articolarmi un discorso omogeneo. Quello che usciva fuori era un “prima” (quando si stava bene) e un “adesso” nel quale si sta male. Ridateci quello che avevamo, ridateci il capitalismo ben temperato. Segni di anticapitalismo? Nessuno. Neppure una briciola sparsa di luddismo.
Le facce smarrite e incazzate raccontavano soltanto la sorpresa e la paura di essere tagliati fuori definitivamente dalla fonte di ogni delizia. Non erano persone che si stavano riappropriando del loro essere cittadini ma, piuttosto, gente che rivoleva essere consumatori. Uno mi ha detto che voleva la meritocrazia e voleva che i migranti (non usava questo termine però) se me tornassero a casa loro. Un altro voleva uscire dall’Europa perché così saremmo stati di nuovo “padroni in casa nostra”. Padroni per fare che? Per tornare a consumare.
Era gente che non sa che una economia anticapitalista non prevede la Audi ma semmai una versione moderna della Trabant. Perché se “da ognuno secondo le proprie capacita’, ad ognuno secondo i propri bisogni”. Si tratta di ridistribuire equamente le risorse e la fettina di torta per ciascuno sarà uguale ma non sarà grande. Ma non volevano una cosa del genere, volevano esattamente la fetta che avevano prima. Volevano – appunto – un capitalismo come quello nel quale avevano nuotato sino a ieri. Volevano ricominciare a vendere per poi consumare, per poi vendere ancora e consumare di nuovo.
Io ho visto gente che rivoleva la gabbia perché neppure sa di essere in gabbia. Non c’era l’idea di un modello alternativo, c’era solo un urlo sottinteso: “rimettete in moto la macchina”. E la macchina si chiama capitale.
http://irradiazioni.wordpress.com/2013/12/12/il-forcone-e-il-capitale
C’è da sorprendersi? Chi non conosce altro che il capitalismo non può chiedere altro (quanti comunisti italiani hanno conosciuto il comunismo reale?). Il problema politico è sempre il solito: quanto sono grandi le fette di torta e a chi vanno. C’è qualcuno che ha una proposta in merito?
Personalmente ritengo che una proposta (e una corretta applicazione della stessa) sia stata il “Comunitarismo” di Adriano Olivetti negli anni ’50; se leggi bene come andò a finire, capisci perché siamo arrivati fin qui e grazie a chi.
Fino ad ora i sovranisti erano un’avanguardia formatasi soprattutto o esclusivamente dentro la rete di internet. Essi hanno cominciato ad uscire dalla rete organizzando convegni, incontri e riunioni per diffondere il verbo anche al di fuori della ristretta cerchia che frequenta la catacomba sovranista. Ma ecco che all’improvviso appare tanta gente comune, semplice, disoccupati, precari, lavoratori alla giornata, autonomi che non riescono più a darsi il lavoro e stanno chiudendo o hanno chiuso l’azienda. E’ giunto il momento di parlare anche ad essi. Ci era difficile andarli a cercare. Ora invece sappiamo chi sono e dove trovarli.
http://www.appelloalpopolo.it/?p=10032
Insomma, Matrix.
esatto e anche Giordano Bruno ;-)
Se la sinistra vuol tornare ad essere sinistra e a contare qualcosa deve quindi allontanarsi dall’atteggiamento che oggi sembra prevalere al suo interno. Se vuole essere una soluzione per il Paese deve prima riconoscere di essere, essa stessa, una parte del problema. Perché la sua componente maggioritaria è da tempo passata al nemico ed è corresponsabile della distruzione neoliberista della democrazia e dello stato sociale (altro che “pericolo di destra”… la destra più pericolosa c’è già ed è già al potere, si chiama “larghe intese”, si chiama “Grosse Koalition”, si chiama PD e sedicente “socialismo europeo”…)
http://www.oltrelacoltre.com/?p=17647