Sei divorato dall’invidia. Sei incazzato perché devi sudartela e sai che, per quanto tu possa pedalare, mai arriverai al traguardo dei “dotati di famiglia” o ci arriverai 20 anni dopo, stanco marcio. Quindi sei (o ti senti) uno sfigato.
Questo è certo, “povero” me.
Ma è altrettanto certa la situazione che ho descritto in precedenza. Situazione, secondo il mio parere, alla quale si lega la passività sociale ed economica di tanta Italia e, paradossalmente, la capillare presenza di un benessere altrimenti impensabile in un paese che da anni soffre la crisi, un paese ansimante e instabile nel cui futuro intravedo più ombre che luci.
Mi sbaglio? Spero di sì e credo di no.
Francesco M.Bologna, 16/01/2014
Su fonte CGIL, si stima che i lavoratori occupati con contratto a tempo determinato, in Italia, percepiscono un salario medio di circa 800 euro al mese. L’OCSE certifica, con riferimento al nostro Paese, che il fenomeno interessa prevalentemente giovani di età inferiore ai 25 anni e che, soprattutto, il numero di precari in rapporto alla popolazione attiva è più che raddoppiato nel corso dell’ultimo decennio. In particolare, si registra che, nel corso dell’ultimo anno è significativamente aumentata (nell’ordine del 4%) la percentuale di assunzioni con contratto a tempo determinato sul totale delle assunzioni rispetto all’anno precedente.