Prefazione di Alexis Tsipras
il libro
“Le società europee devono proteggersi contro la speculazione del capitale finanziario, l’economia reale deve emanciparsi dall’imperativo del profitto, il monetarismo e la politica fiscale autoritaria debbono finire, la crescita deve essere ripensata secondo il criterio dall’interesse sociale, va inventato un nuovo modello di produzione basato su un lavoro dignitoso, sull’espansione dei beni pubblici e sulla protezione dell’ambiente. Questa prospettiva, ovviamente, non è all’ordine del giorno delle discussioni dei leader europei. Spetta ai popoli, ai lavoratori europei, ai movimenti degli “indignati” imprimere il loro marchio al corso della storia, e impedire il saccheggio e la distruzione su larga scala” (Alexis Tsipras).
“Uno spettro si aggira per l’Europa – lo spettro della resistenza contro la scellerata negazione da parte delle élite europee che ci sia qualcosa di marcio nelle fondamenta del nostro continente. Zizek e Horvat, aiutati e incoraggiati nientemeno che dal leader del partito della sinistra radicale greca, animano questo spettro. Le pagine di questo libro risuonano della potente demolizione della propaganda orwelliana dell’Unione europea. I lettori che hanno a cuore l’Europa hanno il dovere di condividere l’energia degli autori, indipendentemente dal fatto di essere o meno d’accordo con loro” (Yanis Varoufakis).
“Il pazzo sloveno e un carismatico filosofo croato, affiancati dal più pericoloso politico greco, offrono un’analisi dello stallo europeo, in modo pungente, affascinante e amaramente acuto. Qualsiasi vero europeo che abbia a cuore la reale idea di Europa deve leggere questo libro” (Oliver Stone).
gli autori
Slavoj Zizek è fra i più innovativi e carismatici pensatori del nostro tempo. Tra i suoi molti volumi: Il soggetto scabroso (Raffaello Cortina, 2003), Leggere Lacan (Bollati Boringhieri, 2009), Un anno sognato pericolosamente (Ponte alle Grazie, 2013), In difesa delle cause perse (Ponte alle Grazie, 2013). Per i nostri tipi: America oggi. Abu Ghraib e altre oscenità (2005);?Chiedere l’impossibile (2013).
Sreéko Horvat è un filosofo croato. È autore di After the End of History. From the Arab Spring to the Occupy Movement (Laika Verlag, 2013), un assiduo collaboratore di “The Guardian” ed è stato uno degli animatori del Subversive Festival. |
Tale programma, che i governi greci hanno adottato senza battere ciglio, è composto di due parti: quella della “stabilizzazione” e quella delle “riforme”. Termini la cui connotazione positiva è destinata a mascherare la catastrofe sociale che essi producono. Così, la parte della “stabilizzazione” prevede una fiscalità indiretta devastante, tagli alla spesa pubblica senza precedenti, smantellamento dello stato sociale, in particolare nel campo della sanità, dell’istruzione e della sicurezza sociale, così come numerose privatizzazioni, comprese quelle di beni pubblici di base come l’acqua e l’energia. La parte delle “riforme”, invece, invoca la liberalizzazione dei licenziamenti, l’eliminazione dei contratti collettivi, la creazione di “zone economiche speciali” e, in generale, l’istituzione di regolamenti che dovrebbero permettere a potenti interessi economici di investire in Grecia in modo propriamente coloniale, degno del Sud Sudan. Tutto questo è solo una piccola parte di ciò che prevede il “memorandum” greco, vale a dire l’accordo firmato dalla Grecia con il Fondo monetario internazionale, l’Unione europea e la Banca centrale europea.
dalla prefazione di Alexis Tsipras