Il signor Fraggos e altri esperti sono preoccupati perché ora la procura che ha determinato l’arresto di Kantas ha subito dei tagli alle risorse di cui ha bisogno per gestire un insieme di informazioni in continua crescita. I quattro procuratori lavorano in un ripostiglio senza finestre riadattato a uso ufficio, e con le scrivanie attaccate una all’altra. Il capo dell’unità, Eleni Raikou, nominata lo scorso agosto, ha dovuto pagare lei stessa per l’installazione delle nuove prese di corrente e degli interruttori della luce.
Ad un certo punto, ha detto Kantas, lui stesso era sbalordito da quanti soldi gli erano stati offerti. Un appaltatore gli promise “3 milioni di dollari o di euro” perché sostenesse l’acquisto di missili anticarro, e lui non gli poteva credere. Ma l’appaltatore continuò, mettendo una parte del denaro nel conto svizzero e dando a Kantas 700mila euro in contanti, che egli nascose nel seminterrato finché non gli fu possibile portarli alla banca.