L’antifascismo – il nobile valore in nome del quale si è liberata l’Italia – oggi è uno strumento in mano all’ideologia dominante, che lo impiega per dirottare la passione critica verso una contraddizione non più esistente, di modo che risulti invisibile quella realmente esistente, il nesso di forza capitalistico, la violenza economica. In questo modo, i morti per la liberazione dell’Italia vengono uccisi una seconda volta: il loro nome e le loro idee vengono impiegate dai sedicenti antifascisti odierni per lasciar essere il fascismo dell’integralismo economico, come se appunto il nemico fosse e solo l’eterno mussoliniano in camicia nera e non la violenza dell’economia e dello spread, del debito e della finanza. Il manganello oggi ha cambiato forma, ma si fa ugualmente sentire: si chiama violenza economica, taglio delle spesa pubblica, precariato, rimozione dei diritti sociali, selvagge politiche neoliberali all’insegna dello “Stato minimo”. Che senso ha, allora, spendere le proprie energie oggi contro il vecchio manganello, accettando in silenzio i colpi del secondo? Come non capire che l’ideologia dominante mira a convincerci che la violenza da combattere è sempre e solo quella del primo manganello, rispetto alla quale il secondo è pur sempre più civile e accettabile?
Diego Fusaro http://www.lospiffero.com/cronache-marxiane/marx-a-casa-pound-15052.html
L’antifascismo – il nobile valore in nome del quale si è liberata l’Italia – oggi è uno strumento in mano all’ideologia dominante, che lo impiega per dirottare la passione critica verso una contraddizione non più esistente, di modo che risulti invisibile quella realmente esistente, il nesso di forza capitalistico, la violenza economica. In questo modo, i morti per la liberazione dell’Italia vengono uccisi una seconda volta: il loro nome e le loro idee vengono impiegate dai sedicenti antifascisti odierni per lasciar essere il fascismo dell’integralismo economico, come se appunto il nemico fosse e solo l’eterno mussoliniano in camicia nera e non la violenza dell’economia e dello spread, del debito e della finanza. Il manganello oggi ha cambiato forma, ma si fa ugualmente sentire: si chiama violenza economica, taglio delle spesa pubblica, precariato, rimozione dei diritti sociali, selvagge politiche neoliberali all’insegna dello “Stato minimo”. Che senso ha, allora, spendere le proprie energie oggi contro il vecchio manganello, accettando in silenzio i colpi del secondo? Come non capire che l’ideologia dominante mira a convincerci che la violenza da combattere è sempre e solo quella del primo manganello, rispetto alla quale il secondo è pur sempre più civile e accettabile?
Diego Fusaro
http://www.lospiffero.com/cronache-marxiane/marx-a-casa-pound-15052.html