Tra le tante materie che vengono “dimenticate” ogni volta che si cambia la scuola c’è la geografia: i notiziari parlano, parlano (e magari sullo sfondo c’è anche una cartina) ma dove si trova quel luogo di cui si sta parlando nessuno lo sa.
Tempo addietro avevo tenuto una carta dove avrei potuto scrivere, come i Romani, hic sunt leones, tanto poco ne sapevo;
L’altro corollario indispensabile riguarda le rotte commerciali. Se Kirghizistan e Kazakhstan sono fondamentali per i giochi sul quadrante orientale, gli sbocchi della Crimea sul mar Nero sono indispensabili per mantenere un pieno monopolio sulle direttrici marittime con Turchia, Georgia, Romania e Bulgaria. Per Mosca è assolutamente impensabile perdere non solo il porto di Sebastopoli, sede della flotta del Mar nero, ma anche quelli di Yalta e Odessa. Lasciarli in mano a un’Ucraina amica di Bruxelles e Washington equivale a rinunciare all’autostrada navale su cui corrono incrociatori e fregate diretti nel Mediterraneo. Significa perdere il collegamento prioritario con la base navale di Tartus fondamentale per garantire la sopravvivenza della Siria di Bashar Assad e continuare a influenzare il Medio Oriente. Tutte ottime ragioni per cui -agli occhi di Zar Putin- l’Ucraina e la Crimea valgono bene una guerra.
Ed ecco che, guardando la cartina e leggendo l’intero articolo, le cose si capiscono meglio.
http://pauperclass.myblog.it/2014/03/03/perche-dobbiamo-stare-dalla-parte-della-russia-putin-del-fronte-nazionale-francese-eugenio-orso/
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=99249&typeb=0
Notizie non certe, ma secondo alcune fonti, l’8 marzo le riserve d’oro dell’Ucraina hanno preso il volo, destinazione Stati Uniti.