De Franza o de Spagna, purché se magna
Che cosa me ne importa, a me italiano doc e dop, se invece di essere suddito della Deutsche Bank divento suddito di Black Rock?
Che cosa me ne importa, a me italiano doc e dop, se invece di essere suddito della Kredietke Bank divento suddito della J.P.Morgan?
Che cosa me ne importa, a me italiano doc e dop, se invece di essere suddito della Allianz, divento suddito della Royal Bank of Scotland?
ecc,ecc.
Sergio Di Cori Modigliani
Il detto del titolo (attribuito al Guicciardini 1483-1540) dimostra che il problema dell’Italia è sempre stato la vocazione alla sudditanza degli italiani…
Allora: io, italiano doc e dop, ne ho piene le scatole di chi mi viene a dire quello che sono e quello che voglio. Se sono suddito, non significa che lo voglio o che mi piaccia, ma magari che non sono riuscito a liberarmi della sudditanza (ed è un altro paio di maniche). Quindi chiedo: qualcuno mi vuole spiegare, in un italiano semplice e corretto e senza prendermi per i fondelli (ne ho già abbastanza, come ho detto) qual è la differenza, nel breve, medio e lungo termine, tra la sudditanza alla Germania e quella agli Stati Uniti? Ho bisogno di saperlo. Grazie.
Non sono l’autore dell’articolo (che ho solo riportato), mi piace ipotizzare che gli italiani siano sudditi loro malgrado, ma le vicende storico-letterarie mi fanno pensare che ci si trovino bene. Penso che la bontà di un padrone il servo la giudichi da come viene trattato: per ora gli industriali tedeschi ci rovinano e i finanzieri americani ci comprano; entrambi concorrono alla nostra miseria.