Post-democrazia

Il tradizionale modello politologico che vedeva i partiti di massa costruiti in una serie di cerchi concentrici (dirigenti, parlamentari, militanti e amministratori locali, via via fino ai tesserati ordinari, sostenitori e ai semplici elettori) viene superato. Si stabilisce un legame diretto fra i dirigenti centrali e gli elettori. E soprattutto si assiste alla trasformazione del primo cerchio in un’ellisse che include le élite dei lobbysti e dei consulenti.

“Se ci basiamo sulle tendenze recenti, il classico partito del XXI secolo sarà formato da una élite interna che si autoriproduce, lontana dalla sua base nel movimento di massa, ma ben inserita in mezzo a un certo numero di grandi aziende, che in cambio finanzieranno l’appalto di sondaggi d’opinione, consulenze esterne e raccolta di voti, a patto di essere ben viste dal partito quando questo sarà al governo” (p. 84).

La recensione di Luca Baccelli al saggio del 2003 [Post democracy, Oxford, 2004; Laterza, 2003] di Colin Crouch, tratta da Jure gentium.

riportata in: http://gabriellagiudici.it/colin-crouch-postdemocrazia

Dire post-democrazia suona meglio che dire la morte della democrazia, ma è la stessa cosa; delle tante interessanti asserzioni del sociologo C.Crouch

Postdemocrazia
Colin Crouch
– disponibile anche in ebook
Edizione: 20123
Collana: Economica Laterza
ISBN: 9788842076728
pp: 154
Prezzo: 8,50 Euro
 a me personalmente sembra che la definizione sopra riportata si attagli perfettamente al M5S e a qualsiasi altro movimento futuro creato per sostituirlo alla bisogna, secondo collaudate tecniche di marketing.

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