Chi teme i migranti che arrivano di continuo a Lampedusa dovrebbe capire che il problema non sussisterebbe se in Africa la gente non morisse di AIDS perché le lobbies farmaceutiche si ostinano a tenere altissimi i costi dei brevetti impedendo al diffusione di farmaci a prezzi abbordabili; se non morisse di fame perché le corporations multinazionali hanno diffuso le monoculture necessarie ad alimentare i nostri consumi (il caffè, l’ananas, i filetti di persico del lago Vittoria) distruggendo culture che fino ad alcuni anni fa erano in possesso dell’autosufficienza alimentare; se non morisse di sete in quanto si sta cercando, da parte di imprenditori occidentali in combutta con i corrotti governi africani, d’imporre altissimi costi di gestione della stessa acqua potabile che la gente dovrebbe pagare; se non morisse di miseria pur essendo nati in paesi dal sottosuolo ricchissimo perché le imprese multinazionali non la derubasse del suo oro, del suo uranio, del suo coltan, del suo petrolio, dei suoi diamanti con i quali si alimenta un sistema mondializzato – è questa la “globalizzazione” – retto dalle “ferree leggi del mercato” (!?) che punta alla sempre maggior concentrazione della ricchezza e quindi alla crescente proletarizzazione delle masse del pianeta.
Franco Cardini
E c’è poco da meravigliarsi: proprio quando avevamo bisogno di legami, la nostra sfera pubblica si andava disintegrando; quando avevamo bisogno di consumare meno, il consumismo ha preso virtualmente possesso di ogni aspetto delle nostre vite; quando avevamo bisogno di rallentare e fermarci a osservare, abbiamo accelerato; e proprio quando avevamo bisogno di prospettive più a lungo termine, ecco che siamo diventati capaci di vedere solo l’immediato presente.
Questo è il nostro scarto temporale sul cambiamento climatico, che si ripercuote non solo sulla nostra specie, ma potenzialmente su ogni altra specie del pianeta.
Naomi Klein
http://www.lolandesevolante.net/blog/2014/06/il-cambiamento-interiore-gli-ostacoli-da-affrontare-non-sono-solo-esterni/
Si può osservare, a grandi linee, come l’orientamento antropocentrico sia caratteristico delle società occidentali. La cultura giudaico-cristiana, come testimoniano diversi passi dell’Antico Testamento, ne è un chiaro esempio. Al contrario, le popolazioni pagane, le civiltà tradizionali e le religioni o filosofie orientali sono caratterizzate da una visione eco-centrica, dove l’uomo è solamente una parte di un grande Tutto. Oggi, nel secolo della globalizzazione e del capitalismo planetario, questa distinzione sta scomparendo: le differenti culture si stanno sempre più omologando al modello dominante, ovvero quello occidentale di stampo neo-liberista.
http://www.lintellettualedissidente.it/uomo-vs-mondo-animale/