Il governo vorrebbe andare all’attacco delle pensioni. Eppure il premier Renzi aveva escluso il «prelievo di solidarietà» su quelle sopra i 3–3500 mila euro lordi al mese dopo avere visto le carte della spending review presentate da Carlo Cottarelli a marzo. Tra l’altro in questo piano c’era anche l’aumento di anno dell’anzianità delle donne per la pensione anticipata e la revisione delle pensioni di reversibilità. Poi all’esigenza di evitare nuovi esodati e fare quadrare i conti della disastrata riforma Fornero, si è aggiunta la necessità di reperire 10 miliardi per finanziare il bonus Irpef da 80 euro e il promesso taglio dell’Irap.
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Se guardate gli articoli collegati in automatico a questo, vedrete la linearità dei provvedimenti che parte fin dal 2010 a seguito della crisi dei subprime: la finanza non dimentica e non perde tempo, il popolo sì.
Nel 2011 Paolo Barnard, a proposito di pensioni (ma non solo) , commentava una proposta della Commissione Europea per un Patto sull’ Euro in questo modo:
” Le pensioni si dovranno calcolare sulla base della loro sostenibilità da deficit, cioè: il deficit dello Stato sarà giudicato in base a quanto esso spende per pensioni, sanità e ammortizzatori sociali, e non, guarda caso, per le spese militari, per le parcelle alle megabanche che mediano sulle privatizzazioni, per il salvataggio dei banchieri con soldi pubblici, o per gli sgravi fiscali per i ricchi.
– Le pensioni future andranno calcolate in base all’aspettativa di vita del lavoratore, indipendentemente dal tipo di lavoro. ”
Ora mi chiedo: “Questo patto per l’Euro è stato poi firmato anche dall’Italia?”
Insomma, potremo, volendo, legiferare come ritiene giusto il nostro Parlamento o dobbiamo per forza rispettare le indicazioni espresse in quel patto?
Mai discusso in parlamento, i patti li hanno firmati i governi in carica (dal 2011 nessuno eletto regolarmente)
Che disastro! E pensare che poco fa ho sentito Renzi al tg. affermare che non ci sarà bisogno di aumentare le tasse né di chiedere aiuti all’Europa, basteranno alcune riforme e tutto si appianerà. Forse non è solo un politico incompetente, comincio a credere che sia anche un incosciente!
Incidentalmente, non esiste il viceministro: semmai il sottosegretario.
Quelli che “la colpa è dei politici” .
La sociologia contemporanea convalida oggi entrambe le concezioni, rilevando che la struttura sociale si basa sul consenso (dei governati) e sull’esercizio del potere da parte dei gruppi dominanti.
http://gabriellagiudici.it/struttura-e-processi-sociali/