In un post precedente abbiamo dato notizia della risoluzione, approvata dal congresso USA il 4 dicembre, per consentire al Presidente di scatenare la guerra senza richiedere ulteriori autorizzazioni; in quanto membri della NATO la cosa ci interessa direttamente perché l’Italia e gli altri paesi aderenti sono obbligati ad intervenire a fianco degli americani.
Considerato che da noi è passata la tesi che sia stata la Russia ad attaccare l’Ucraina (il fatto che l’Ucraina fosse già Russa è considerato irrilevante), una volta incorporata l’Ucraina nella NATO, le conseguenze diventano automatiche.
Da noi la Mogherini è stata mandata in missione in Turchia e i nostri politici sono tutti presi dalle loro solite beghe interne e” ignorano la portata e le implicazioni della crisi europea in atto. Mentre il fior fiore degli artisti, degli scienziati, dei politici germanici ha voluto conoscere tutto quel che conta della nuova Guerra Fredda, e dopo averlo capito ed essere inorriditi hanno lanciato un allarme fortissimo e clamoroso, da noi – presso intellettuali e politici più eminenti – non si profila ancora nulla di simile. Abbiamo ormai un ceto intellettuale narcotizzato; artisti, registi, intellettuali con l’elettroencefalogramma piatto, specie a sinistra; e abbiamo politici vicini all’analfabetismo in materia di politica internazionale. Leggono pessimi giornali, li scrivono, li credono e perciò non capiscono più niente. Pertanto qui ripetono come pappagalli le veline di John McCain e parlano di un inesistente Adolf Putin. I loro colleghi tedeschi dicono l’esatto contrario: è questo Occidente ad agire come Hitler. Infatti Kiev dà carta bianca alla manovalanza con le svastiche, possiamo aggiungere.
Non solo raccomandiamo ai nostri lettori di leggere l’appello, ma li invitiamo a darne la massima diffusione attraverso tutti i canali di cui dispongono. Venerdì 12 dicembre, nel simposio internazionale Global WARning, in una sala della Camera dei Deputati, intendiamo dare il massimo risalto a queste riflessioni”.(1)
L’Italia, ancora una volta, al centro dell’evoluzione strategica dell’Alleanza Atlantica. Dal prossimo anno il Joint Forces Command (JFC) di Napoli, il comando strategico alleato interforze in Sud Europa, guiderà la Nato Response Force (NRF), la forza di pronto intervento di 25.000 militari in grado d’intervenire in poche ore in qualsiasi area di crisi del pianeta. Una task force iper-specializzata che ha a disposizione basi, depositi di munizioni e infrastrutture di supporto principalmente nei paesi Nato prossimi alla frontiera con la Russia, potenza contro cui Bruxelles intende scatenare altre crociate per la supremazia mondiale.
Antonio Mazzeo
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