Al riguardo, l’esperienza più illuminante per sottrarsi alla dittatura dei mercati finanziari è quella del Terzo Reich. Attraverso una politica di sovranità monetaria indipendente che impediva la convertibilità della moneta nazionale sui mercati valutari e un programma di lavori pubblici che garantiva la piena occupazione, in cinque anni il Terzo Reich riuscì a trasformare un’economia in bancarotta, gravata da rovinosi obblighi di risarcimento postbellico e dall’assenza di prospettive per il credito e gli investimenti stranieri, nell’economia più forte d’Europa.
In Billions for the banks, Debts for the People, Sheldon Hemry ha commentato:
“La Germania iniziò a stampare una moneta libera dal debito e dagli interessi ed è questo che spiega la sua travolgente ascesa dalla depressione alla condizione di potenza mondiale in soli 5 anni. La Germania finanziò il proprio governo e tutte le operazioni belliche senza aver bisogno di oro né debito e fu necessaria l’unione di tutto il mondo capitalistico e comunista per distruggere il potere della Germania sull’Europa e riportare l’Europa sotto il tallone dei banchieri”.
La nuova moneta statale emessa dal Governo non produsse affatto l’inflazione prevista dalla teoria classica poiché offerta e domanda crebbero di pari passo lasciando i prezzi inalterati.
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Naturalmente le classi dominanti in Francia e in Italia, per poter continuare a sostenere le politiche euro-atlantiste (e sé stesse) stanno cooptando nel sistema parlamentare gli “arabi moderati” (vedi le recenti primarie del PD).
http://pauperclass.myblog.it/2015/01/20/davvero-la-lega-araba-ci-salvera-dal-terrorismo-islamico-il-poliscriba/