Credevo che solo noi ferraresi usassimo questa locuzione e, leggendo l’articolo, l’ho trovato sullo stesso tono del mio precedente e volentieri lo riporto consigliandone la lettura:

Sirte
di Mauro Zani
Lo stato islamico ha preso Sirte.
Gentiloni dice che siamo pronti a combattere.
Un ex capo di stato maggiore della difesa chiarisce che fu un’emerita cazzata partecipare, seppur controvoglia, al rovesciamento di Gheddafi insieme agli anglo-francesi andando contro i nostri interessi nazionali.
Renzi, da qualche tempo, per coprire la malefatta dell’abbandono dell’operazione umanitaria Mare Nostrum a favore di quel nulla denominato Frontex Plus (Triton) batte sul chiodo della Libia.
Tanto il primo che il terzo, forse non hanno tempo a disposizione per cercar di capire almeno all’ingrosso ciò che sta avvenendo dalla nascita del cosiddetto califfato ad oggi.
Usano tutto a fini di politica interna e si rendono ridicoli agli occhi degli alleati del mondo occidentale.
Per esempio non capiscono (o fan finta) di non aver seguito la dinamica che ha portato le bandiere nere sulla riva del mediterraneo in faccia a Lampedusa.
Tutto è partito dalla Siria e dalla rivoluzione democratica contro il regime di al Assad.
Subito ci si è sbilanciati , anglo-francesi e Obama in testa, a chiedere la resa e l’espatrio del dittatore alawuita.
Adesso sappiamo che il Free Syrian Army che s’intestò quella rivoluzione non è altro che un gruppo di saccheggiatori cui fanno riferimento 1200 bande di “ribelli”.
E sappiamo anche che molte di queste bande “democratiche” hanno rivenduto all’ISIS il grande stock di armi a loro gentilmente concesso dalle democrazie occidentali mentre le monarchie del golfo persico, ( con la complicità della Turchia la quale ha interesse a picchiare sui curdi) alimentavano tramite adeguati finanziamenti gli arsenali di al-Nusra filiale di Al –Qaeda.
Lo sa anche Obama che , infatti, pur non potendo sputtanarsi , dopo aver chiesto la caduta di al Assad, lo avvisa tutte le volte che l’Air Force bombarda le posizioni dello stato islamico in Siria.
Anche gli USA hanno capito che il califfato nasce in Siria, grazie alla sollevazione “democratica” della quale s’è impossessato in men che non si dica estendendosi in buona parte dell’IRAK.
E , adesso arriva a Sirte.
Lo sbocco al mare.
Trattasi d’intricato contesto geopolitico anzitutto , molto prima di guerra di religione.
Per questo è apprezzabile l’editoriale di Limes significativamente intitolato : “Calma e gesso”.
Appunto.
Conviene pensare , e pensare bene prima di invocare l’opzione militare.
Abbiamo a che fare con un ginepraio irto di velenose spine.
Leggi il resto su http://www.nuovatlantide.org/calma-e-gesso/
Come ricorda questo articolo: https://geopoliticaitaliana.wordpress.com/2013/02/22/libia-la-sicurezza-dei-confini-a-sud-problema-geopolitico-per-litalia/
ci ritroveremo i jihadisti in casa senza saperlo
Intanto, a Washington, il senatore John McCain, Presidente della commissione delle Forze armate, batte sul tamburo per fare fallire la proposta Obama. Pure affermando di volere distruggere il Daesh, l’uomo che negava le nostre rivelazioni secondo le quali egli aveva incontrato il “califfo” Ibrahim al-Baghdadi, nel maggio 2013 [9], ha finalmente ammesso, il 16 settembre 2014 su Fox News, di essere in contatto permanente con lo Stato Maggiore dell'”Emirato islamico” [10]. Basandosi sulla sua esperienza in Vietnam, ha spiegato che gli Stati Uniti dovevano allearsi col diavolo per rovesciare la Repubblica araba siriana; un obiettivo ormai inutile e pericoloso per Washington, ma pur sempre indispensabile per il progetto del Likud, volto a realizzare uno Stato sionista che si estenda dal Nilo all’Eufrate.
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=115985&typeb=0
http://www.lemonde.fr/libye/article/2015/02/16/chretiens-decapites-par-l-ei-l-egypte-riposte-en-libye_4577040_1496980.html
I teatri di guerra da seguire cominciano ormai ad essere troppi!
In realtà sono semplicemente più fronti di una unica guerra: quella degli Stati Uniti contro l’Europa…
http://contropiano.org/documenti/item/29244-il-vostro-futuro-e-una-nuova-norimberga
Vuole un consiglio su come risolvere la crisi libica? Glielo do io, gratis.
Nelle carceri libiche è imprigionato, dal 2011, un certo Saif al-Islam Gheddafi, detenuto dai ribelli che lo arrestarono: è il figlio di Gheddafi, quello destinato alla successione. Parrebbe anche una persona intelligente e preparata: peccato che gli ex ribelli lo vogliano impiccare. Per quale motivo?
Per aver compiuto crimini contro l’umanità durante la guerra civile, ai danni dei cosiddetti (all’epoca) “ribelli”. I quali gli ammazzarono padre e fratelli, ma per questi poco importa: avranno dato loro, come condanna, un diploma di benemerenza.
C’è anche una richiesta del Tribunale dell’Aia per il giovane Gheddafi, per lo stesso reato.
Consiglio: estradatelo all’Aia e poi assolvetelo. Dopodichè, rimandatelo in Libia con consistente appoggio militare e vedrete che, in un paio d’anni, tutto tornerà tranquillo: petrolio (suddiviso col manuale Cencelli), ISIS (distrutta) e migranti (calmierati).
Carlo Bertani in http://carlobertani.blogspot.com/2015/02/armiamoci-e-partite.html
(omissis) Non è improbabile, per quanto precede, che nel breve gli stati uniti, i loro complici unionisti europoidi, le aristocrazie neocapitaliste che stanno sullo sfondo, puntino sullo stato islamico per sottomettere totalmente l’Europa occidentale e mediterranea, in forza di paura, con attacchi militari isis a Lampedusa e/o Pantelleria, o addirittura sulle coste meridionali della Sicilia. Sto parlando di possibili blitz armati che scatenerebbero il panico in Italia e in Europa, da un lato, e l’efficace propaganda isis dall’altro, con un probabile picco di reclutamenti.
E’ ovvio che ci saranno attentati in vari punti dell’Europa occidentale (più o meno favoriti dai servizi segreti dei vari paesi), per “corroborare” la minaccia, ma l’attacco militare diretto avrà maggiore rilevanza ed effetti più importanti. Non necessariamente un attacco di vaste proporzioni, ma piuttosto delle azioni insidiose, per quanto limitate, che potranno essere rintuzzate in qualche ora o in qualche giorno, destinate però a lasciare il segno.
Infatti, potrebbero non bastare iniziative-capestro come il famigerato trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) fra gli usa e l’unione europide per legare definitivamente il vecchio continente al Nord America, e la guerra con la Russia, fortunatamente, non ancora scoppiata. Perciò, il disegno neocapitalista-finanziario potrebbe compiersi sotto minaccia dell’isis, con attacchi improvvisi all’Italia e alle sue isole, che consegnerebbero un grande potere nelle mani dell’alleanza atlantica, sottomettendo definitivamente le popolazioni. “Preferite essere sgozzati dalle bestie sunnite dell’isis, oppure sottomettervi definitivamente alla nato e all’occidente neocapitalista?” Questa potrà essere la drammatica alternativa.
Sic et simpliciter
http://pauperclass.myblog.it/2015/02/22/chi-vuole-la-fine-dello-stato-islamico-eugenio-orso/