Sotto a chi tocca!

I Libici godevano del più alto tasso di sviluppo umano dell’Africa, secondo i dati ONU che gli accreditavano anche notevoli progressi nel campo dei diritti umani. Pensavano a quanto era bella l’Italia, per la quale avevano una spiccata predilezione, e sognavano di farci un viaggetto se potevano. Non immaginavano che all’improvviso l’Impero li avrebbe cercati e stanati, gettandoli in un incubo popolato da bande contrapposte di tagliagole, ricacciandoli in un sanguinoso Medioevo per colpa di due sgarri che non potevano avere perdono: essere un ostacolo per l’United States Africa Command (AfriCom) e avere in progetto la moneta unica africana, il Dinaro. E c’è da scommettere che – in mezzo al caos di oggi – l’unica parte un po’ decente, il governo laico di Tobruk, non sarà quella che noi sosterremo. Perché noi abbiamo come nemici giurati non al-Qa’ida, non l’ISIS, ma ogni pur labile barlume di governo laico e progressista.

I Siriani godevano del nuovo clima portato da Bashar al-Assad, studi di medicina in Gran Bretagna, sposato con una siro-britannica progressista, nemica del velo alle donne, laureata al King’s College di Londra. Una ventata d’Occidente. Erano soddisfatti di non avere più la censura su Internet (scoprendo così, divertiti, che la Siria era uno “stato canaglia”) e di avere invece un crescente flusso di turisti occidentali coccolati dalla bellezza e dall’ospitalità di questa civilissima nazione. Erano in un latente stato di guerra con Israele, per via del Golan occupato, ma il giovane Assad lo teneva sopito e contava di avviare negoziati proficui. Per il resto erano trent’anni che non avevano un conflitto. Ironicamente, da quando il padre si era alleato agli Stati Uniti nella Guerra del Golfo.[…]

Le migliaia di civili uccisi in Ucraina non sono uno scherzo. Sapevano di avere dei problemi, come in altri paesi, ma non pensavano nemmeno lontanamente che in pochi mesi sarebbero stati catapultati in una sanguinosa guerra civile. Ma l’Impero è andato a stanarli.

I nazisti a Kiev con le svastiche non sono uno scherzo, sono reali.

I tagliagole islamisti in Medioriente e in Africa non sono uno scherzo, sono reali.

Hiroshima e Nagasaki non sono stati degli scherzi.

Così come non è stato uno scherzo il gratuito bombardamento di Dresda, un’immane strage di esseri umani e di tesori artistici, fatto a puro scopo terroristico (come risulta da una nota di Churchill) e per dare un avvertimento all’Unione Sovietica di cosa erano pronti a fare gli Alleati (come risulta da una nota della Royal Air Force).

Non vi fate illusioni, l’Europa non verrà risparmiata. Non lo è di già, dalle guerre dei Balcani, dal bombardamento di Belgrado, prima città europea colpita dalla fine della II Guerra Mondiale.

estratto da http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=116512&typeb=0

2 thoughts on “Sotto a chi tocca!

  1. Espansione di un’economia criminale, nei territori controllati, collegata con quella neocapitalista (contrabbando di petrolio, di reperti storici, mercato di schiavi, traffico di droga, eccetera). Queste sono le caratteristiche del cosiddetto stato islamico, sponsorizzato dalle élite occidentali del denaro, della finanza e del petrolio (ci sono anche gli arabi) che ufficialmente lo combattono con i raid aerei della coalizione.
    http://pauperclass.myblog.it/2015/02/26/caratteristiche-della-nuova-guerra-neocapitalista-eugenio-orso/

  2. La dottrina Wolfowitz postula esplicitamente la possibilità per gli USA di conseguire i propri obiettivi di politica estera attraverso azioni unilaterali, secondo il diritto che deriverebbe loro dal fatto di essere unica potenza mondiale rimasta dopo la caduta dell’URSS. Da qui la necessità di continuare a investire negli armamenti, benché la caduta dell’impero sovietico e le prospettive di pace facessero sperare al contribuente americano in una minore pressione fiscale.
    In un suo saggio del 2000, “Ricostruire le difese dell’America”, Wolfowitz ribadiva la necessità per l’America di tornare ad armarsi a supporto di una politica estera più aggressiva.
    Particolare inquietante: affinché si creasse il necessario consenso dell’opinione pubblica intorno a questo progetto, scriveva, sarebbe stata auspicabile una “nuova Pearl Harbour”. L’attentato alle Torri Gemelledel settembre 2001, casualmente, fu la “nuova Pearl Harbour” che riuscì a coagulare quel consenso.

    Sia Tremblay che Parry sembrano convinti che la politica estera americana è neo-conservatrice perché i neocons controllano il governo americano. Il mio dubbio è che abbiano invertito i fattori: sarebbe forse più corretto dire che i neocons controllano il governo perché la politica estera americana è neo-conservatrice chiunque governi, repubblicani o liberali. Mi pare innegabile che le amministrazioni che si sono succedute da Reagan a Obama, sotto questo aspetto, sono difficilmente distinguibili fra loro. Probabilmente le uniche differenze riscontrabili fra l’attuale amministrazione Obama e quella precedente di Bush jr sono di ordine retorico: a dispetto delle dichiarazioni del debutto, che gli sono valse il primo “premio Nobel alle intenzioni” della storia, Obama ha mantenuto ed esteso la linea del predecessore.
    http://www.appelloalpopolo.it/?p=13123

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