Oltre il genere

Baldazzini

Ma la strategia per la “lotta alle discriminazioni” sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, per il biennio 2014-2015, è ancora più ambiziosa: per comprendere come, anche in questo caso, il tema della discriminazione sia del tutto secondario, basta leggere i primi tre punti della strategia in materia di educazione scolastica. Stando alle linee guida, la formazione sui temi Lgbt, rivolta a studenti, insegnanti e personale scolastico (compresi i bidelli!), dovrà riguardare, prima di tutto “lo sviluppo dell’identità sessuale nell’adolescente, l’educazione affettivo-sessuale (!)” e la “conoscenza delle nuove realtà familiari”.

Non solo si prevede l’accreditamento delle associazioni Lgbt presso il Ministero, in qualità di “enti di formazione” (?), ma “la valorizzazione dell’expertise (!) delle associazioni Lgbt in merito alla formazione e sensibilizzazione dei docenti, degli studenti e delle famiglie”. Si propone l’integrazione delle materie “antidiscriminatorie” nei curricula scolastici “con un particolare focus sui temi Lgbt”, la “predisposizione della modulistica scolastica amministrativa e didattica in chiave di inclusione sociale, rispettosa delle nuove realtà familiari, costituite anche da genitori omosessuali”, e infine l’ “arricchimento delle offerte di formazione con la predisposizione di bibliografie sulle tematiche Lgbt e sulle nuove realtà familiari, di laboratori di lettura e di un glossario dei termini Lgbt che consenta un uso appropriato del linguaggio”.

A tutto questo, si aggiunga che la macchina della propaganda gender si sta muovendo anche a livello legislativo, e quindi non solo amministrativo: all’inizio del 2015, infatti, è stato depositato presso il Senato della Repubblica un disegno di legge dal titolo “Introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università”, sottoscritto da 40 senatori. Attenzione: tale disegno di legge si propone non soltanto di eliminare dai libri di testo delle scuole i cosiddetti “stereotipi di genere”, ma anche di promuovere l’adozione di una “strategia condivisa”, in collaborazione con le amministrazioni locali, i servizi socio-sanitari, gli altri soggetti del sistema di educazione e di formazione e i centri per l’impiego, a favore della prospettiva di genere nel piano di percorsi e di servizi che accompagnano il minore. In tal senso è fatto riferimento, tra l’altro, alla Risoluzione del Parlamento Europeo del 12 marzo 2013 che ha affermato che un’educazione basata sul riconoscimento della parità è la strada da percorrere per il superamento degli “stereotipi di genere”.

estratto da http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=50636

3 thoughts on “Oltre il genere

  1. “La nomina della Senatrice Pd Valeria Fedeli al Ministero dell’Istruzione è una dichiarazione di guerra totale al popolo del Family Day”. Così commenta il cambio di guida al Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università (MIUR) Filippo Savarese, portavoce di ‘Generazione Famiglia’.
    http://www.maurizioblondet.it/governo-gentiloni-ovvero-la-compagnia-conto-terzi-lauta-provvigione-ci-tiene-sott-decenni/
    sullo stesso tema LGBT, leggi anche
    http://www.maurizioblondet.it/soros-finanzia-gender-totalitario/

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.