Analisi del DEF 2015

Questo quadro surreale come un dipinto di Dalì (ma evidentemente privo della stessa qualità artistica) porta ad una prosa nella retorica governativa che sfocia nel dadaismo.

zeroconsensus

renzi 2

 di Riccardo Achilli

Con l’approvazione ufficiale del Def, si è in grado di fornire una indicazione, sia pur non ancora consolidata (come è noto, il Def va inviato, insieme al Piano Nazionale delle Riforme, alla Commissione Europea, entro metà aprile, in modo tale che, entro giugno, pervengano al Governo nazionale le “raccomandazioni” comunitarie, vero e proprio antipasto di possibili, per non dire probabili, modifiche al quadro previsionale di finanza pubblica, ed alla stessa manovra di stabilità per il 2016 che il Def anticipa, a grandi linee. Vale la pena ricordare che, l’anno scorso, le previsioni di disavanzo nominale rispetto al Pil, inizialmente stabilite al 2,2% da Padoan, sono state portate al 2,6% su pressione della Commissione, evidentemente portando ad una manovra di stabilità più pesante e recessiva di quella inizialmente abbozzata).

Iniziando dal quadro previsionale di finanza pubblica, esso si basa su una ipotesi di progressivo irrobustimento, sotto forma di…

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2 thoughts on “Analisi del DEF 2015

  1. [omissis]

    Dopo di lui a Deutsche Bank – alla sua sede londinese – arriva uno squadrone di ex Merril Linch, compreso il capo che diventa presidente, riorganizzando tutto in senso ‘moderno’, anche troppo? La banca che deve portare sfortuna, perché anch’egli muore, a soli 47 anni in uno strano incidente del suo aereo privato. Va meglio al suo giovane braccio destro, Anshu Jain, un indiano, jainista, passaporto britannico, cresciuto professionalmente a New York, tutt’oggi presidente della banca diventata prima al mondo per quantità di derivati, spodestando JPMorgan: è esposta per 55.000 miliardi, 20 volte il Pil tedesco, a fronte di depositi per 522 miliardi.

    LO SCONTRO COL POTERE POLITICO. “Quanto è pericoloso il potere di mercato delle maggiori banche di investimento?” Se lo chiedeva due anni fa lo Spiegel riportando un durissimo scontro fra Deutsche Bank e il ministro tedesco dell’ Economia Wolfgang Schauble. Scriveva il settimanale: “Un pugno di società finanziarie domina il trading di valute, risorse naturali, prodotti a interesse. Migliaia di investitori comprano, vendono, scommettono. Ma le transazioni sono in mano a un club di istituti globali come Deutsche Bank, JP Morgan, Goldman Sachs. Quattro banche maneggiano la metà delle transazioni di valute: Deutsche Bank, Citigroup, Barclays e UBS.
    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=50847

  2. L’Italia, in un’ultima analisi, è stata ridotta dopo quattro anni di austerità imposta dalla Troika ed altrettanti anni di destabilizzazione dei nostri mercati di riferimento (Libia, Siria, Egitto, Russia) ad opera degli Stati Uniti d’America, ad un tale livello di prostrazione che qualsiasi choc esterno può esserci fatale.
    http://www.controinformazione.info/?lang=it&emtrck=9372|6c23afab0269517395f7dbfe|http://www.controinformazione.info/aspettando-il-partito-della-nazione/?lang=it

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