tanto i pensionati non leggono i blog…
Incredibile ma vero: una banda rapina i pensionati ma gli fa credere di aver fatto loro un regalo. Potrebbe essere un titolo di cronaca nera, di quelli che si concludono con tanto di piccola indignazione e di piccola morale, come si conviene a un Paese eticamente mignon. E invece si tratta del governo, il rapinatore non è altri che il guappo di Rignano con il vestito della domenica, i mandanti sono i cravattari e ricettatori di Bruxelles, mentre i complici, i pali che fanno il fischio convenuto, quelli che aiutano i malviventi nella fuga non sono altri che i media.
La dinamica come scriverebbe il cronista è semplice, il modus operandi conosciuto: la Corte Costituzionale ha cancellato il blocco delle indicizzazioni sulle pensioni oltre i 1200 euro voluto a suo tempo dalla Fornero e dal degno compare Monti con la scusa di salvare l’Italia dal disastro economico (sic). Adesso si tratterebbe di restituire a questa…
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Furto legalizzato!
Leggo dal blog Rischio Calcolato:
“Così, nel segreto delle stanze, si discute su quello che fino a qualche settimana fa era impronunciabile: tagliare le pensioni in essere.
E poco importa che si farà in nome dell’equità generazionale.
Gioco forza il punto di partenza sarà la proposta che nel 2014 Boeri lanciò in un articolo scritto per la Voce.info con Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca: ricalcolare tutte le pensioni retributive in essere, evidenziare lo squilibrio di ciascuna rispetto al calcolo contributivo, e colpire gli assegni più alti …
Gli economisti avevano indicato un taglio del 20% dello ‘squilibrio’ per le pensioni da 2 mila a 3 mila euro lordi al mese; del 30% per quelle tra 3 mila e 5 mila; del 50% per quelle sopra i 5 mila. Risultato? Un risparmio strutturale (altro che una tantum) da 4,2 miliardi di euro”.
Ecco, al riparo della provvida mascheratura di sinistra, la vera missione del Tito nazionale.
Con la scusa dell’equità e del rigore (le consuete esche ideologiche) taglieranno le pensioni di questi ricchi epuloni (2000-3000 euro lorde! A questi mirano, al grosso e al grasso del corpo medio, mica alle rendite dei veri fanigottoni) per riequilibrare (altra esca ideologica) le sorti generazionali.
Naturalmente la garrota agirà con sapiente gradazione, un centimetro alla volta.
Che tali pensioni, in realtà, servono a compensare le miserie delle generazioni svantaggiate (per mantenerle del tutto, a volte, poiché si è in presenza di una disoccupazione giovanile di massa) non sfiora la capoccia del piddino. Ormai egli ha annusato Boeri, è uno di loro, può anche abolirle le pensioni (con gradualità, come detto, in ossequio alla sindrome della rana bollita).
Egli applicherà, con calma, fra gli applausi delle rane bollite, il consueto inganno. In nome dell’equità, certo.
E della giustizia. E dei diritti e del merito.
E dell’Europa.
E del sol dell’avvenire.
http://pauperclass.myblog.it/2015/05/24/cosa-ce-nella-testa-piddino-alceste/