Piove, governo ladro!

Leggo su: https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/09/15/lera-glaciale-dellintelligenza/

“Soltanto di recente stiamo scoprendo la complessità e la delicatezza delle interazioni fra oceani, atmosfera, correnti, densità, salinità, gas serra, variazioni regolari dell’asse planetario, quantità e tipo di biomasse, influsso dei raggi cosmici e via dicendo, per cui i fenomeni climatici e le loro variazioni sono ancora un mistero popolato di  molte teorie e a malapena le nostre conoscenze e i nostri satelliti ci consentono di prevedere il tempo con qualche giorno di anticipo. Così potrebbe anche essere che stiamo andando incontro a un periodo più freddo, ma semplicemente non siamo in grado dirlo e ogni narrazione in questo senso è frutto di pura speculazione. Soprattutto ciò contrasta con la tendenza al riscaldamento dimostrato empiricamente dal termometro. Sta di fatto che a fronte di una debolissima attività solare lunga ormai qualche decennio e che dovrebbe di solito accompagnarsi a un calo sia pure minimo della radiazione media della nostra stella, (verificato dalla misure satellitari) le temperature crescono e questo mette in crisi tutto  il modo con cui abbiamo concatenato le nostre conoscenze, sebbene spuntino come funghi le teorie inverificate  tendenti a spiegare la contraddizione e che mai prendono in considerazione l’azione antropica. Ciò dimostra sia la resilienza dei modelli consacrati, il loro legame assai più stretto di quanto non si creda con lo spirito del tempo e probabilmente anche un certo influsso dei finanziamenti, specie dopo lo scandalo di Wei-Hock Soon, lo scienziato climaticamente negazionista  pagato dai petrolieri. Possiamo tranquillamente dire che l’aumento delle temperature in presenza di un lungo periodo di bassa attività solare sono un fortissimo indizio che proprio le attività umane sono all’origine del climate change e che anzi quest’ultimo è meno rapido proprio a causa di questi fattori in controtendenza”.

Rincara la dose Gabriele Cesari, presidente Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna

Il problema, secondo Cesari, è infatti “principalmente urbanistico”, soprattutto “in un Paese che da decenni consuma 8 metri quadrati di suolo al secondo, e l’Emilia-Romagna è ai primi posti in questa classifica di demerito”. C’è però un altro aspetto che coinvolge la categoria: “Tutte le nostre città – dichiara Cesari – hanno avuto espansioni e insediamenti in ogni parte del territorio, comprese rischiose aree adiacenti a fiumi e torrenti; in questo processo sono stati complici anche alcuni colleghi geologi consulenti di amministrazioni favorevoli a speculazioni spregiudicate o funzionari di enti di controllo troppo compiacenti verso ‘amministrazioni amiche’”.

http://www.sulpanaro.net/2015/09/alluvioni-i-geologi-disastri-destinati-a-ripetersi-basta-con-il-consumo-irragionevole-del-suolo/

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