Dalla storia sappiamo dell’annessione dell’Austria alla Germania nel 1938; dalla capitolazione di Tsipras sappiamo che qualsiasi governo si fosse formato dopo le elezioni di domenica scorsa avrebbe dovuto seguire rigidamente i diktat del Brussels Group; ad elezioni avvenute apprendiamo che: Martin Schulz, il social-“democratico” tedesco e Presidente del Parlamento Europeo si è lamentato (per la seconda volta) che il suo partito preferito, To Potami (che ha preso il 4 percento) non è entrato nella nuova coalizione di governo greca.
Questa ci mancava!
Il recente caso finlandese (http://vocidallestero.it/2015/09/22/f-coppola-il-rating-della-finlandia-e-ingiustificato/) dimostra che la scelta europea rimane sempre quella di imporre l’austerità ai popoli; se lo fai ti premiano con un bel rating e ti prestano altri soldi per continuare a indebitarti: in pratica tutto quello che ti tolgono finisce nelle tasche della finanza (il famoso 1% che ha tante ricchezze quanto il restante 99%).
N.B. Il sorpasso (a loro vantaggio) è previsto nel 2016