Lo capirebbe anche un bambino che attraverso una Nato ormai priva di senso, ci stanno trasformando in potenziale territorio di guerra e di devastazione e non è certo un caso se dietro le vicende degli ultimi due anni sia a Kiev che a Damasco ci sia la mano delle ong di grandi tycoon come Soros o di quelle che rastrellano soldi in tutto il mondo con il pretesto umanitario, ma prendono ordini da Washington e partecipano persino alle manovre Nato: gli interessi dell’impero sono gli stessi dei loro padroni effettivi.
La federal reserve americana non fa miracoli, non può vantare un Franklin piangente sui biglietti da 100 dollari e dunque è in balia della vacuità delle teorie economiche liberiste: dopo anni di quantitative esasing e di denaro a costo zero che avrebbe dovuto moltiplicare pani e pesci, ma che invece si è riversato quasi esclusivamente nelle borse e non nell’economia reale, non sa proprio che fare. Viaggia alla cieca. Aumentare il costo del denaro che tanto allarma i padroni del mercato o lasciare tutto intatto in attesa che qualcosa si muova? Il dubbio è amletico anche perché ormai i mezzucci della statistica cominciano a mostrare dei limiti nel rappresentare la “ripresa” americana e così pure i dati positivi che vengono “rivisti” al peggio dopo qualche mese quando non fanno più notizia: soltanto il Sole, i tiggì della Rai e Repubblica fanno finta di crederci.
Insomma le molte migliaia di miliardi di dollari immessi…
View original post 583 altre parole
https://it.wikisource.org/wiki/Adelchi/Coro_dell'atto_terzo
A riprova che l’Unione Europea è una creatura degli interessi statunitensi, questo breve articolo del Guardian illustra la situazione: il rappresentante USA per il commercio cerca di dissuadere i britannici dalla tentazione di uscire dall’UE, “minacciandoli” di venire esclusi dal TTIP e da qualsiasi accordo commerciale speciale, e di trovarsi nella situazione in cui è “la Cina, il Brasile o l’India”. (Inutile dire che, a noi, l’occasione di uscire in un colpo solo da UE e TTIP sembrerebbe imperdibile. Ma vedremo i britannici.)
http://vocidallestero.it/2015/10/29/gli-usa-alla-gran-bretagna-se-uscite-dallunione-europea-avrete-barriere-commerciali-con-lamerica/
Per inevitabile contiguità geografica: basta guardare la cartina per capire che l’Europa è solo l’appendice della massa eurasiatica; Siamo dove siamo e non avremo mai di mezzo un mare che ci separi da Mosca. Inoltre, per evidente vicinanza culturale, sono o non sono europei Dostoevskij, Tolstoj, Rachmaninoff e Tchaikovsky? E in un modo molto particolare, per complementarità economica. Di cosa dispone la Russia che noi non abbiamo? Materie prime. Di che cosa disponiamo noi che non ha la Russia? Altissima capacità tecnologica e industria di trasformazione di alta qualità. Non è che siamo fatti uno per l’altra, ma la complementarità è evidente. Sia in Europa e sia in Russia lo si sapeva perfettamente già da dieci anni. Anche a Washington lo sapevano e proprio per questo è successo quello che è successo nel mondo.
La Russia è il nostro nemico? Visto il caso da Washington, sì: la Russia ed anche la Cina. Ma gli europei devono abituarsi a guardare con occhi europei. Tutto poggia su ciò che intendiamo per “nostro”. È il momento che questo “nostro” ritorni a corrispondere ad un “noi”. Noi, gli europei.
http://www.controinformazione.info/davvero-la-russia-rappresenta-il-nemico/#more-13922