La vicenda siriana prende le mosse dalla decisione di deporre Assad dopo che il leader siriano, prima nel 2009 e poi nel 2010 si oppose all’idea di far passare attraverso la Siria il gasdotto Nabucco che avrebbe portato il gas del Qatar ( e in aggiunta qualcosa anche da Israele) in Europa.
Siamo o non siamo in guerra? La domanda corre su quel terreno fangoso e ipocrita dove la risposta è no quando si accenna alla Costituzione ed è invece sì quando si tratta di obbedire al padrone, alimentare l’industria bellica o militarizzare le città giusto per concretizzare l’esistenza del pericolo. Ma c’è un’altra domanda che in realtà rimane ben nascosta ed è: con chi siamo in guerra? Bene, all’insaputa della maggioranza degli italiani e presumibilmente contro il loro parere, se solo lo si facesse trapelare è che non siamo in guerra con quel coacervo di gruppi jahdisti creati per far fuori Assad e poi confluiti nell’Isis, ma con la Russia.
La vicenda siriana prende le mosse dalla decisione di deporre Assad dopo che il leader siriano, prima nel 2009 e poi nel 2010 si oppose all’idea di far passare attraverso la Siria il gasdotto Nabucco che avrebbe portato il gas del Qatar ( e in aggiunta qualcosa anche…
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“Aiutate dai raid aerei condotti dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, le forze d’elite antiterrorismo irachene hanno liberato Ramadi”: così ha scritto l’agenzia AFP. Un classico della “narrativa” di Obama. La realtà è che le forze Usa, con elicotteri, hanno evacuato gli ultimi terroristi di Daesh dopo che si sono arresi. Lo affermano l’agenzia russa Sputnik e anche l’iraniana Fars. Che aggiungono: i supersiti dell’ISIS a Ramadi sono stati condotti per ora in una base segreta in Algeria; saranno reimpiegati in Libia? C’erano fra loro istruttori americani o occidentali da sottrarre ad ogni costo alla cattura da parte degli iracheni?
http://fr.sputniknews.com/international/20151227/1020596564/usa-daech-evacuation-irak.html
In un’altra operazione-lampo aerotrasportata, lo stesso giorno, parà americani son piombati a Mossul dove hanno “arrestato” – ossia esfiltrato in Turchia – il capo terrorista ceceno Abu Omar Echicani. La quantità di parà usati per recuperare il temuto capo (della cui presenza misteriosa a Mossul nessuno sapeva) dice da sola importanza che gli Usa gli attribuiscono. Quasi certamente sarà il futuro organizzatore di attentati “islamici” all’interno della Russia. Ovviamente, dal campo di golf, Obama ha inviato le sue congratulazioni a governo iracheno per la liberazione di Ramadi.
I russi considerano le condizioni operative effettive, le condizioni culturali e umane, e vi si adattano, impiegando le tecnologie adattate alle condizioni operative. Il sistema americanista è totalmente incapace di tale sforzo perché parte dal presupposto che il proprio eccezionalismo renda inutili le condizioni operative e grottesco qualsiasi sforzo per adattarvisi da un parte, e dall’altra decide in base a ciò che crede della situazione mondiale, ad immagine della propria eccezionalità. Il compito principale è ora convincersi che le condizioni operative generali del mondo si adattino a un sistema d’arma catastrofico (il JSF F-35) senza pensare per un momento che la catastrofe riguardi progettazione e realizzazione, ad un costo che permetterebbe ai russi di mantenere per due o tre secoli la Siria, di tale sistema d’arma. Mentre i russi fanno ciò che fanno in Siria, gli Stati Uniti iniziano una grande esercitazione per l’integrazione tra F-22, Typhoon e Rafale di cui non si vede l’utilità, se non comunicare una dichiarazione di falsa integrazione “atlantista” delle tre forze aeree in un conflitto ipotetico di cui non si sa come, quando e contro chi si verificherà.
https://aurorasito.wordpress.com/2015/12/30/i-russi-vincono-in-siria-secondo-il-pentagono/
Secondo diversi rapporti, gli estremisti ricevono un passaggio sicuro in Turchia, dove riceveranno riparo e protezione dal presidente Recep Tayyip Erdogan, senza dubbio sovvenzionato dall’Unione europea con 3,5 miliardi di aiuti ad Ankara per “prendersi cura dei rifugiati”.
Ancora una volta, ciò è un’altra accusa sui collegamenti tra terroristi e lo Stato membro della NATO, Turchia, cui l’UE recentemente da particolare attenzione per l’adesione al blocco. La Russia non solo salva la Siria. I governi occidentali, i loro media e i loro regimi clientelari regionali spariscono assieme ai banditi dalla Siria. Se il processo di pace sponsorizzato dall’ONU, che dovrebbe iniziare nel nuovo anno, riuscirà a porre fine al conflitto in Siria, lo sarà in gran parte per la campagna militare russa che ha spazzato via gli ascari terroristici, che operano per conto del criminale tentativo occidentale di cambio di regime nel Paese.Russian foreign minister arrives in SyriaLa ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
La priorità nazionale della Federazione russa è consolidare la posizione tra le principali potenze mondiali. Gli interessi nazionali a lungo termine sono: “…il consolidamento dello Stato della Federazione russa tra le potenze mondiali più importanti, le cui azioni sono volte a garantire stabilità strategica e partnership reciprocamente vantaggiose, nel contesto di un mondo multipolare“, afferma il documento. Le priorità nazionali sono rafforzare le difese del Paese, proteggerne sistema costituzionale, sovranità e integrità territoriale, rafforzare il consenso nazionale, migliorare la qualità della vita, preservare e sviluppare la cultura, migliorare la competitività economica, e altri principi della sicurezza nazionale. I compiti strategici elencati nel documento includono garantire la sicurezza alimentare tramite “l’indipendenza alimentare della Russia”. Inoltre, chiede lo sviluppo accelerato dell’agricoltura della Russia, aumentando l’efficacia del sostegno governativo all’agrobusiness, impedendo il traffico incontrollato dei cibi OGM e anche formando specialisti altamente preparati del settore agricolo.
https://aurorasito.wordpress.com/2016/01/02/la-russia-aggiorna-la-strategia-per-la-sicurezza-nazionale/
Se la Russia fornisce l’Oniks alla Cina, sarebbe finita per i gruppi di portaerei dell’US Navy. Quando una raffica di missili Oniks viene lanciata, come lupi in branco decidono chi guida l’attacco principale e quale missile assume il ruolo di esca attirando i sistemi aerei e di difesa aerea del nemico. Nei test, le navi più piccole vengono tagliate in due da questi missili. Di sicuro, non vi è alcuna necessità di affondare completamente la portaerei, anche se sarebbe un risultato auspicabile dal punto di vista della Cina. Questo perché, anche danni di lieve entità possono mettere le grandi portaerei fuori uso per mesi. Con l’elemento principale della proiezione di potenza navali sparita, gli Stati Uniti sarebbero costretti a capitolare presto in un conflitto.
https://aurorasito.wordpress.com/2016/01/03/perche-il-su-35-e-cruciale-per-pechino/