
Qatar
Qatar: il felice principato che arde dalla voglia di vendere a noi europoidi il suo gas, superando la ragguardevole distanza con un facile accorgimento: rovesciare l’attuale governo della Siria, ha in allestimento sul proprio territorio una base militare turca permanente: tremila uomini, e forze aeronavali adeguate. Nel darne l’annuncio a dicembre ambasciatore turco in Katar, Ahmet Demirok: “Non stiamo costruendo una nuova alleanza, ma riscoprendo gli storici e fraterni legami” (di quando il Katar era parte dell’impero Ottomano, che andava dalla Bosnia a Golfo Arabico). E’ appena il caso di ricordare che il Katar non è solo uno dei massimi finanziatori di DAESH, ma che è anche sede della più grossa base Usa nell’area, con 10 mila soldati, ad Al Udeid. Domanda: Washington avrà dato il suo placet all’insediamento turco? E come domandarsi se Washington a dato il suo assenso all’abbattimento del Sukhoi russo da parte dell’aviazione turca: silenzio. Magari sarebbe il caso di chiedere al nostro massimo alleato nella NATO, la sola Superpotenza rimasta – che ci protegge e difende – se per caso ha deciso di lasciare in gestione a Erdogan e al reuccio wahabita l’area medio-orientale, dopo averla ridotta ad un grumo di devastazioni e di sangue? Giusto per sapere a cosa ci serve stare nella NATO, a noi, e cosa ci guadagniamo ad obbedire agli ordini euro-occidentali.
http://www.reuters.com/article/us-qatar-turkey-military-idUSKBN0TZ17V20151216
estratto da http://www.maurizioblondet.it/dove-ci-sta-portando-la-nato-di-erdogan/