Eurasia

Come sempre, gli alleati di ieri iniziano ad agire contro Washington. Arabia Saudita e Turchia vedono che l’Iran ha raggiunto il suo obiettivo liberandosi dalle sanzioni. Il processo globale di liberazione dalla dittatura statunitense appare ovvio anche all’Europa. Perciò gli Stati Uniti cercano di sopprimere l’aspirazione russa all’indipendenza, per mantenere anche l’Europa sotto controllo. In caso contrario, c’è il rischio che la liberazione dalla dittatura statunitense diventi un massiccio movimento coordinato. Per riunire l’Europa, è necessario esibire una minaccia estera comune, pratica comune degli Stati Uniti. Quando la minaccia diventa lo SIIL e i profughi da Medio Oriente e Nord Africa, la Russia passa in secondo piano e la solidarietà della NATO comincia ad andare a pezzi. Così gli statunitensi fanno tutto il possibile per presentare i russi nel familiare ruolo di principale nemico. Nel 2015, ricordo, gli Stati Uniti adottarono la nuova strategia di sicurezza nazionale. Nel documento la Russia veniva indicata 13 volte sempre in un contesto negativo. La Russia è il principale nemico nella dottrina militare aggiornata degli Stati Uniti, che ora cercano di riscrivere i punti chiave della strategia della NATO. E’ impossibile aspettarsi altro dagli Stati Uniti date le attuali condizioni“.
Merkel+Erdogan+Mark+50+Years+Turkish+Immigration+o9d5qvOzmvPx

E in tale quadro va inserita l’alleanza slavofoba tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente turco Erdogan. Dove difatti la Germania ignora la strage dei curdi nel sud-est della Turchia, il contrabbando di petrolio e la collaborazione di Ankara con i terroristi dello SIIL. Secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt la cancelliera tedesca Merkel “ha bisogno di Erdogan per la propria sopravvivenza politica… Erdogan ha creato la carta vincente per evitare l’intervento dell’Europa: i rifugiati“, dice l’articolo. Il presidente turco sfrutta la fiducia dei Paesi europei e “senza intoppi conduce una guerra sporca” nel proprio Paese, che si traduce ancora una volta in nuovi flussi di migranti in fuga dal sud-est del Paese con l’aumento delle violenze.

estratto da https://aurorasito.wordpress.com/2016/01/29/la-nato-verso-il-collasso/

3 thoughts on “Eurasia

  1. Si tratta di un grande gioco di contrapposizione geopolitica dove la battaglia fra le grandi potenze, con la Cina che si è decisamente schierata dalla parte russa, prevede un obiettivo finale che è quello del dominio del grande continente euroasiatico che Washington vuole acquisire sottraendolo all’influenza russa. Fa parte di questo gioco la strategia di diffamazione propagandistica lanciata da Washington, nel caso di Putin, che ha prodotto però, fino ad oggi, degli effetti oppposti, visto il coagularsi del consenso della popolazione russa che viene calcolato a livelli record dagli stessi esperti occidentali, attorno al 90% della popolazione, facendo anzi crescere un forte spirito nazionalistico ed identitario fra i cittadini russi. Questo aumenta la “frustrazione” di Washington e di Londra, in particolare degli ambienti dei “neocons” statunitensi i quali spingono sull’acceleratore della campagna di diffamazione e, con molta probabilità, sono in preparazione altre trappole e provocazioni ( come avvenuto per l’aereo della Malaysia Airlines abbattuto in Ucraina), studiate e prefabbricate per poter dimostrare all’opinione pubblica occidentale che Vladimir Putin è il “nuovo Hitler” dell’epoca attuale (dichiarazione di Hilary Clinton) ed il “mondo libero” deve sbarazzarsi di lui a qualsiasi costo, anche al prezzo di un conflitto nucleare.
    http://www.controinformazione.info/continua-la-campagna-mediatica-occidentale-contro-putin/

  2. In definitiva la Grecia sta subendo pesantemente tutti i contraccolpi di una crisi economica e del fallimento delle politiche dell’ Unione Europea,con il Governo che non ha avuto il coraggio di fare le uniche scelte nette che avrebbero potuto portare il paese fuori dalle secche: uscire dal sistema euro che si è rivelato un cappio al collo del paese ellenico ed accettare le proposte di partnership economica da parte di Russia e Cina che si erano fatte avanti con proposte precise. Tutte le voci popolari ad Atene dicono che Tsipras, sottoposto a forti pressioni, si è venduto agli americani, prima ancora che alla Troika di Bruxelles e Francoforte. Per una volta si può citare a proposito il vecchio motto latino: “vox populi vox Dei”.
    http://www.controinformazione.info/aria-di-rivolta-in-grecia-paralizzata-da-sciopero-generale-e-forti-proteste-popolari/

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