Secondo la rivista specializzata inglese “Janes”, il 3 novembre 2015 81 container con fucili d’assalto AK-47, mitragliatrici PKM, mitragliatrici pesanti DShK, lanciarazzi RPG-7 e sistemi missilistici anticarro 9K111M Faktorija, con missili a testata in tandem per perforare le blindature reattive (ERA) dei carri armati, partivano dal porto di Costanza, in Romania, per quello di Aqaba, su ordine del Military Sealift Command dell’US Navy, con scalo ad Agalar, in Turchia, dove vi è un molo militare. Il 4 aprile 2016, un’altra nave con oltre 2000 tonnellate di armi e munizioni salpava a fine marzo, sempre per Aqaba.
In tale quadro regionale, mentre l’Italia ritira l’ambasciatore da Cairo, nell’ambito dello scontro sulla morte dell’operativo dell’intelligence anglo-statunitense Giulio Regeni, il presidente francese Francois Hollande si prepara a recarsi a Cairo, per firmare diversi accordi tra Egitto e Francia per l’acquisizione di materiale per la Difesa pari a un miliardo di euro. Gli accordi riguardano la vendita di 3 corvette Gowind della DCNS e di un sistema di comunicazione satellitare militare del consorzio tra Airbus e Thales Alenia Space di Finmeccanica, dal valore di 600 milioni di euro. Nel 2015, l’Egitto aveva acquistato 24 aerei da combattimento Rafale, una fregata e le 2 portaelicotteri Mistral in precedenza destinate alla Russia e che saranno dotate di equipaggiamenti ed armamenti russi. Inoltre, la Russia fornirà all’Egitto 12 elicotteri equipaggiati con il sistema di difesa (ODS) President-S, progettato per proteggere gli aeromobili dai missili dei sistemi di difesa aerea o dall’artiglieria antiaerea, rilevando e monitorando i missili, che poi disturba con raggi laser o disturbandone le frequenze radio.
Intanto…
il 6 aprile la British Petroleum (BP) (sì, esatto, la compagnia petrolifera pubblica del Regno Unito, il Paese per conto del quale operava Giulio Regeni), firmava vari accordi con il Ministero del Petrolio dell’Egitto e l’Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS) per sviluppare il nuovo giacimento di gas “Atoll”, scoperto a marzo nella concessione offshore Nord Damietta, nell’est del Delta del Nilo. Gli investimenti previsti sono pari a 3 miliardi di euro per il giacimento che racchiuderebbe 1,5 miliardi di metri cubi di gas e 31 milioni di barili di condensati. La produzione dovrebbe iniziare nel 2018.
estratto da https://aurorasito.wordpress.com/2016/04/09/roma-travolta-dalle-dinamiche-mediterranee/
Si potrebbe dire che la Russia ha anticipato la creazione di una forza NATO di 10.000 uomini aumentando le proprie truppe aviotrasportate da 36.000 a 72.000. Questo è tipico di Putin. Mentre la NATO annuncia in pompa magna che creerà una forza speciale di reazione rapida, una “punta di lancia” di 10.000 uomini, Putin, zitto zitto, raddoppia il contingente delle Truppe Aviotrasportate Russe, portandolo a 72.000 uomini. E, credetemi, le Truppe Aviotrasportate Russe hanno una vera esperienza di guerra, e dispongono di capacità belliche assai superiori a quelle dei 5.000 uomini dell’edonistica, demotivata e multinazionale (28 nazioni) Euroforce che la NATO sta disperatamente cercano di mettere insieme. I comandanti statunitensi tutto questo lo sanno benissimo”. Ma questo non è tutto. Putin ha ordinato la ri-creazione di quella che, ai tempi della Guerra Fredda, era considerata la minaccia russa suprema nella guerra fra mezzi corazzati: la Prima Armata Corazzata della Guardia. Questa Armata Corazzata comprenderà due divisioni corazzate (le migliori dell’esercito russo: la 2° Divisione di Fanteria Motorizzata della Guardia “Tamanskaya”, e la 4° Divisione Corazzata della Guardia “Kantemirovskaya”), e in totale più di 500 carri T-14 Armata. Questa Armata Corazzata avrà l’appoggio della 20° Armata delle Armi Unificate della Guardia. Senza dubbio si tratta di una grande, schiacciante e potente forza, il cui compito è molto simile a quello delle famose armate “da sfondamento” sovietiche della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra Fredda: “superare disposizioni difensive critiche per creare una penetrazione tattica di larghezza e profondità sufficienti a consentire il dispiegamento di formazioni mobili che sfruttino il successo per un’ulteriore avanzata”. Brava Europa, ti sei appena disegnata un grosso bersaglio in fronte!
http://www.controinformazione.info/unione-europea-suicidio-da-negazione-della-realta/
La cannoniera è già un successo di mercato. Russia ed Egitto hanno firmato un contratto per la consegna di 46 elicotteri Ka-52 (versione navale Ka-52K). I Ka-52 egiziani saranno equipaggiati con il nuovo sistema OES-52 che permette di lanciare i missili anticarro Vikhr e Ataka utilizzando sistemi di puntamento laser. Avranno a bordo anche i sistemi di difesa aerea President-S. L’Egitto intende acquistare circa 2000 missili Vikhr e Ataka per il Ka-52, divenendo così il primo cliente internazionale di tali missili. Le consegne dovrebbero iniziare nel 2017. Altri Paesi, come India, Pakistan e molti altri, prendono in considerazione la possibilità di procurarsi la versione modernizzata Ka-52 per soddisfare le proprie esigenze.
La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2016/04/10/il-carro-armato-volante-russo-kamov-ka-52-un-elicottero-da-combattimento-di-successo/
Facciamo un po’ i bookmaker: il cadavere di Regeni è stato trovato il 3 febbraio, vale a dire proprio il giorno in cui una folta delegazione di industriali italiani guidata dal ministro Guidi era al Cairo per dare un colpo d’ala alle relazioni economiche tra l’Italia e il Paese nord africano, così salta la cena di rappresentanza e i colloqui si svolgono in un’atmosfera lugubre e imbarazzata. E non basta perché proprio in quelle ore al Cairo c’era pure il generale Alberto Manenti, direttore dell’Agenzia per la sicurezza esterna (Aise), impegnato in un faccia a faccia con i vertici dei servizi segreti egiziani. Inoltre pochi giorni dopo c’è stato l’incontro a Washington del ministro degli esteri egiziano Sameh Shoukry in cui si doveva discutere anche di questa vicenda, ma di cui non si è saputo più nulla, né si osa chiedere al grande buana. Per finire proprio ieri, giornata della rottura dei rapporti diplomatici, British Petroleum ha stipulato un accordo da 1 miliardo di dollari con l’Egitto (più tre già sborsati )per lo sviluppo del giacimento di gas Atoll (dismettendo in via definitiva quelli dei rigassificatori in Italia di British gas). Fossi davvero un bookmaker lo darei a 0,75 ad uno.
https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2016/04/11/egitto-vogliamo-la-verita-purche-non-sia-vera/
I CASI SONO DUE
Il primo è che dal Dopoguerra ad oggi ci abbia governati una delle più grandi nidiate di imbecilli autolesionisti che la Storia umana abbia mai conosciuto, incapaci non solo di prevedere gli effetti disastrosi dei loro esperimenti da apprendisti stregoni, ma persino di imparare dai propri errori. Ripetuti. Sempre gli stessi errori e sempre in forma più grave.
Il secondo è che tutto fosse stato previsto e calcolato.
Che riportare al Medioevo l’aera del pianeta più ricca di risorse naturali, impedire che vi si insediassero governi stabili e intenzionati a migliorare le condizioni di vita dei propri popoli fosse la strategia migliore per impossessarsi proprio di quelle risorse.
http://i2.wp.com/www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2016/04/egitto-60.jpg?resize=300%2C194
Egitto, 1960. Il governo laico di Nasser fu sempre osteggiato dagli americani, che lo ritenevano troppo vicino all’URSS. I Fratelli Musulmani e altri gruppi di islamisti fondamentalisti furono utilizzati dagli anglo-americani per indebolire il potere di Nasser.
Leggi tutto su http://www.maurizioblondet.it/li-resi-cosi-islamisti/