Abbiamo già fatto rilevare in altri articoli la pericolosità di una politica “Europea” anti-russa (ribadita di recente dalla nostra Federica Mogherini); ce ne sarebbe abbastanza da stare in pensiero (se ancora ci fosse il pensiero).
Nell’ottima analisi fatta dall’autore, si evince come tutta la strategia USA si basa sul presupposto di una “minaccia russa” ed un presunto “espansionismo” della Russia di Putin che minaccerebbe l’Europa.Esattamente la tesi della propaganda di Washington che capovolge la realtà e trascura il fatto che la crisi Ucraina (da cui sono derivate le tensioni con la Russia) è stata provocata dall’interferenza di Washington e dal Colpo di Stato (Golpe di Maidan) sobillato a Kiev dalla CIA e dagli agenti provocatori assoldati dagli USA, con il placet della UE.
La tesi dell’espansionismo della Russia viene smentita con una semplice occhiata alla carta geografica da cui è facile rilevare che il numero delle basi NATO piazzate vicino ai confini russi negli ultimi anni (in violazione degli accordi precedenti) è quello che ha determinato l’espansionismo della NATO ed è la vera minaccia contro la Russia, a cui quest’ultima reagisce con misure a difesa del proprio territorio. La psicosi della “minaccia russa” è quel pretesto utile, creato dalla propaganda USA, per coinvolgere i paesi europei per mantenerli in uno stato di totale subordinazione al dominio politico, militare ed economico degli Stati Uniti.
Traduzione e nota: Luciano Lago
Nell’insegnamento scolastico del latino la locuzione è spesso utilizzata come esempio di subordinata oggettiva con perifrastica passiva.Ceterum censeo Carthaginem esse delendam (“Infine, credo che Cartagine debba essere distrutta”).
L’assetto economico globale ha funzionato per lungo come come l’Impero Romano, dove “tutte le strade portano a Roma”, o in questo caso, a Wall Street e Londra. Ma, come l’Eurasia alza la testa, associando assieme anche il Sud America e parti del Medio Oriente , il mondo non ha più necessità di comprare l’ acciaio, l’ alluminio, e il petrolio dalle grandi multinazionali occidentali. I mercati dei paesi in via di sviluppo stanno scivolando fuori dal controllo occidentale e non devono più prendere prestiti della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale. La visione “nuova via della seta” dalla Cina, la stabilizzazione della Russia e la rivoluzione islamica dell’Iran, oltre al movimento bolivariano dell’America Latina, hanno creato qualcosa che tutti i capitalisti occidentali non hanno mai molto tollerato: i concorrenti.
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Il calo del prezzo del petrolio ha creato problemi politici, non solo in Russia, ma soprattutto tra i suoi alleati in Sud America. Il Partito Socialista Unito ha subito la sua prima sconfitta elettorale significativo nella storia recente con l’opposizione finanziato dagli Stati Uniti vincente alle urne nel mese di dicembre. In Brasile, si è sviluppata una crisi politica che si è posizionata intorno ai problemi fiscali della Petrobras, la compagnia petrolifera di stato. La rivolta popolare, contro la Presidente Dilma Rousseff, un esponente di sinistra che è molto cordiale con la Russia e con la Cina, costringe questa ad affrontare l’impeachment.
L’attacco economico sotto forma di crollo del prezzo del petrolio è stato eseguito da un altro gioiello dalla cassetta degli attrezzi della CIA, il wahabbismo. Una forma di estremismo religioso della varietà che si trovano in Arabia Saudita ed è sempre più forte in Medio Oriente. Gli estremisti violenti come ISIS e la parte anteriore di Al-Nusra sono molto potenti nelle zone di Siria e Iraq. La CIA ha aperto campi di addestramento in Giordania, ai confini turco-siriano, e da là continua il flusso di armi verso la Siria dagli Stati del Golfo allineati agli USA, che hanno reso il gruppo “jihadista” quale la corrente più forte che mai.
La CIA è stata alleata con gli estremisti Takfiri per lungo tempo. Osama Bin Laden proviene da una ricca famiglia saudita con una costruzione di quasi monopolio all’interno del Regno. La sua carriera, come estremista ,era iniziata in Afghanistan, dove ha collaborato con gli Stati Uniti e la NATO per combattere contro Pd popolare e l’Unione Sovietica durante il 1980. I Fratelli Musulmani hanno collaborato con la CIA per lavorare contro arabo nazionalista Abdul Nasser in Egitto. I collegamenti USA con la organizzazione Takfiri “Jundallah” dimostrano che le bombe contro le persone innocenti in Iran furono esposte dal New York Times.
Il flagello della takfirismo ora minaccia la Cina come una ondata di accoltellamenti e altri attacchi terroristici sono stati scatenati nl paese . Gli uiguri cinesi, una storica minoranza musulmana all’interno della Repubblica Popolare, hanno combattuto in Siria contro il governo al fianco di terroristi wahabiti e degli estremisti . La Cina è apertamente preoccupata per quello che potrebbe accadere quando queste forze tornino a casa. Il Council on Foreign Relations, un ente che lavora a stretto contatto con la CIA, ora prevede apertamente l’aumento di attività anti-cinese e l’estremismo religioso anti-russo in Kirghizistan, Kazakistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.
La strategia utilizzata dall’amministrazione Obama per attaccare il Blocco eurasiatico è duplice. In primo luogo, creare dei problemi economici di caduta dei prezzi del petrolio. In secondo luogo, scatenare estremisti religiosi per fomentare il caos e la guerra.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=53997
P.S. E in Europa portare gli immigrati con lo stesso scopo…
Per gli americani la Repubblica Popolare cinese, a differenza della Federazione russa, è un oggetto da maneggiare con estrema cura: è infatti il secondo partner commerciale, snodo essenziale della catena produttiva delle multinazionali statunitensi e primo detentore straniero del debito pubblico a stelle e strisce8. Ciononostante, Pechino è considerata la più grande minaccia nel medio-lungo periodo: dispone infatti di risorse umane, economiche e finanziarie per sostituire alla pax americana in dissoluzione un progetto geopolitico di respiro mondiale, la pax sinica poggiante sulle vie della seta marittime e terrestri, intese come sviluppo delle infrastrutture ed incremento dei commerci.
Per tarpare le ali al “secolo cinese”, è quindi scatenata anche contro Pechino una guerra senza limiti che si presenta come una combinazione di: guerra terroristica + guerra finanziaria + guerra di diritto internazionale + guerra di servizi segreti + guerra ecologica.
http://federicodezzani.altervista.org/guerra-senza-limiti-breve-compendio-del-conflitto-non-militare-contro-russia-e-cina/
Patrick J. Buchanan in un suo artícolo per il giornale “The American Conservative”, in cui ha cercato di spiegare le ragioni per cui si vedono come “provocazioni” le azioni russe nell’area vicina alle proprie frontiere. L’autore dell’articolo conclude che le attività degli Stati Uniti nelle vicinanze della frontiera russa si devono all’intenzione di Washington di stabilire un mondo unipolare e la propria egemonia globale “benevola”, il vero motivo per cui le accuse alla Russia sembrano prive di giustificazione. Si trattta in definitiva di una strategia della provocazione continua che gli USA stanno attuando, cercando di far scoprire le carte alla Russia dei suoi apparati di difesa ed un modo di esercitare una pressione costante come una forma di “dissuasione” o di intimidazione. In realtà, a queste manovre scoperte, si accompagna una strategia occulta da parte della CIA di sviluppare azioni di sobillazione interna nel territorio russo ed in particolare nella zona del Caucaso, quella maggiormente popolata dalla minoranza islamica che in Russia ascende a circa 23 milioni di persone. L’obiettivo di Washington è quello di fomentare scontento e rivolte contro il Governo centrale da parte della popolazione mussulmana russa, utilizzando i gruppi sunniti integralisti turcomanni, che potrebbero creare qualche problema interno nella zona del Caucaso. Assistiamo alla medesima strategia utilizzata dagli USA in Medio Oriente per destabilizzare alcuni paesi arabi e che punta adesso contro l’obiettivo più grande: la Federazione Russa. Chi sta soffiando sul fuoco, per conto degli americani, ancora una volta è il turco Erdogan che sta provvedendo a far addestrare e finanziare dei gruppi turcomanni in Ucraina e si è incontrato più di una volta con i responsabili delle organizzazioni turcomanne ubicate in Ucraina per stringere accordi segreti.Vedi: La Turchia addestra mercenari da infiltrare in Crimea Gli incontri sono stati fotografati e registrati dai servizi di intelligence russi che, quando sarà utile, renderanno pubbliche tutte le prove del coinvolgimento di Erdogan, come già accaduto per le complicità accertate della Turchia con l’ISIS. Tuttavia le mosse di queste cellule islamiste turcomanne sono attentamente seguite dal servizio di intelligence russo ed è facile prevedere che, al momento opportuno, questi gruppi saranno annientati prima che possano creare seri problemi. I russi non sono ingenui ed hanno già provveduto a mettere fuori del paese tutte le finte ONG create appositamente da George Soros e da altri finanziatori anglosassoni per attività di sobillazione nel paese. L’esperienza della Cecenia e della repressione del terrorismo in quella regione, fa testo ed è esperienza acquisita dei capi militari russi che intendono farsi prendere alla sprovvista dalla strategia del caos utilizzata dagli Washington per i propri fini di egemonia. di Luciano Lago Fonti: RT Actualidad The American Conservative
http://www.controinformazione.info/le-forze-militari-usa-e-nato-si-avvicinano-sempre-di-piu-alle-frontiere-della-russia-ma-washington-indica-mosca-come-aggressore/
la NATO accerchia davvero la Russia, la minaccia direttamente. Il recentissimo posizionamento di sistemi missilistici NATO in Polonia, Romania, stati baltici, è giustamente visto da Mosca come l’apparato che ha lo scopo di azzerare la sua deterrenza nucleare (rendendo possibile il primo colpo nucleare), e infrange il Trattato INF del 1987, che vietava il posizionamento di missili da crociera a raggio medio. Nel ’62, quando Krusciov provò a dispiegare missili a Cuba, l’America si sentì minacciata perché le testate erano “a sole 92 miglia dagli Usa; oggi truppe americane sono ammassate a un tiro di sasso dalla Russia”.
http://www.thenation.com/article/slouching-toward-war-with-russia/
La vera “misura” è stata, la settimana scorsa, il dispiegamento in Romania del sistema Aegis Ashore, a cui ne seguirà un altro in Polonia nel 2018. A questo Mosca si era opposta con veemenza fin dai primi anni 2000. La spiegazione della NATO, secondo cui l’Aegis rappresenterebbe una difesa contro la “minaccia” dei missili balistici dell’Iran, non se la bevono neanche i bambini della scuola materna. Ogni stratega russo sa che l’Aegis non è un sistema difensivo. Tutto questo cambia il gioco in maniera pericolosa, stiamo parlando della delocalizzazione della forza nucleare americana nell’Europa orientale. Non fa meraviglia che il Presidente russo Vladimir Putin abbia detto chiaro e tondo che la Russia risponderà “adeguatamente” ad ogni minaccia alla sua sicurezza. Come volevasi dimostrare, l’inferno della Guerra Fredda 2.0 si è scatenato, ancora una volta. Un ex vice comandante della NATO è andato su tutte le furie, e qualche testa un po’ più pensante si è chiesta quando mai Mosca, più prima che poi, ne avrebbe avuto abbastanza di tutti questi trucchetti e avrebbe incominciato a prepararsi per la guerra.
http://www.controinformazione.info/attenti-a-cio-che-desiderate-la-russia-e-pronta-alla-guerra/