Del resto tanto per parlar chiaro sono proprio i poteri oligarchici a cui si volge Van der Bellen che tentano di depistare verso l’immigrazione e la guerra di civiltà la rabbia per il furto di lavoro e diritti teorizzato da Bruxelles
Stranamente, dopo il can can per le presidenziali, non si parla più dell’Austria, né del Brennero, tanto da rendere lecito il sospetto che il Paese si sia dissolto senza un lamento dopo che per una percentuale di zero virgola qualcosa, ha evitato il nazismo secondo l’interpretazione canonica di stampo europeo. Invece l’Austria esiste ancora e sui suoi giornali, a nostra totale insaputa – perché per il nostro bene è opportuno il silenzio – domina un’accanita e drammatica polemica sui brogli che vi sono stati e che assumono un enorme rilievo vista la vittoria del candidato dello status quo europeo per una manciata di voti. Non si tratta di cose da poco, anzi l’elenco dei misteri è molto lungo e coinvolge un numero di voti molto superiore a quello che ha decretato la vittoria di Van der Bellen su Hofer.
A Linz su 3518 aventi diritti al voto si sono registrati 21.060 suffragi, 14.533…
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