Lo sapevate?

A chi risponde in Europa l’Oligarchia della Commissione Europea (https://europa.eu/european-union/about-eu/institutions-bodies/european-commission_it)  ed a quali interessi fa riferimento? Le decisioni prese dalla Commissione (costituita dai 28 membri) sono unilaterali e non prevedono alcuna consultazione con il Parlamento Europeo né tanto meno con i governi dei vari paesi europei, da cui i commissari sono autonomi. Tutto si svolge riservatamente negli uffici della Commissione e le decisioni della stessa Commissione muovono interessi miliardari nei settori finanziari, delle Banche, dell’Energia, delle imprese farmaceutiche, dell’alimentazione, ecc..
Sarà un caso ma i commissari, quando terminano il loro mandato, ottengono prestigiosi incarichi da grosse multinazionali e da grandi banche o da organismi finanziari e questo fa capire come sia importante per i commissari prendere le decisioni “giuste”.
http://www.controinformazione.info/le-porte-girevoli-la-sfilata-degli-ex-commissari-europei-verso-le-lobbies-delle-multinazionali/?lang=it

2 thoughts on “Lo sapevate?

  1. Zbigniew Brzezinski, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Jimmy Carter, scrisse nel 1997 nel libro “La Grande Scacchiera: il primato americano e i suoi imperativi geostrategici”, che una delle condizioni per gli Stati Uniti di mantenere l’egemonia globale era impedire, a tutti i costi, l’emergere di una potenza avversaria nell’Eurasia. Oggi, Washington non solo non ha più il controllo su questa zona, ma i cinesi, insieme ai russi, costruiscono un grande circuito economico e finanziario tra i Paesi della regione. I media occidentali hanno per lo più nascosto che, ai primi di novembre, il Primo ministro della Cina Li Keqiang visitava diversi Paesi dell’Asia centrale, per poi atterrare a Bishkek (Kirghizistan), dove partecipava al 15.mo vertice dei capi di governo della Shanghai Cooperation Organisation (SCO). La SCO, che copre 300 milioni di chilometri quadrati (circa il 60% dell’Eurasia) ed ospita un quarto della popolazione mondiale, attualmente comprende Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. India e Pakistan vi aderiscono con un processo che dovrebbe completarsi al vertice di Astana nel giugno 2017.
    https://aurorasito.wordpress.com/2016/11/16/lorganizzazione-per-la-cooperazione-di-shanghai-trasforma-leurasia/

  2. Un altro aspetto fondamentale della riforma, è la costituzionalizzazione del suo rapporto di sudditanza con l’Unione europea. In un momento storico in cui questa istituzione è messa fortemente in discussione (si pensi, solo a titolo di esempio, alla Brexit) e in cui i suoi effetti sulle nazioni che la compongono sembrano essere in larga maggioranza negativi, la riforma introduce definitivamente la Ue in Costituzione, assegnando al Parlamento il ruolo di esecutore delle politiche decise in sede europea: “il Senato partecipa alle decisioni (cioè partecipa ad approvare le leggi) dirette all’attuazione degli atti normativi Ue e delle politiche europee”.

    A prima vista è difficile cogliere la differenza rispetto all’altra dicitura già contenuta in Costituzione, all’art. 117: “la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario (nella riforma “dell’Unione europea”) e dagli obblighi internazionali”.

    Eppure è una differenza sostanziale, perché una cosa è ribadire l’ovvietà che lo Stato nell’esercizio del suo potere è comunque vincolato dai trattati e dalle norme del diritto internazionale (trattati che oltretutto è obbligato a rispettare solo sino a che le circostanze che lo hanno portato ad aderire non mutino, la c.d. clausola rebus sic stantibus) – altra cosa invece è assegnare al Parlamento italiano come sua funzione costituzionale quella di attuare le politiche decise a Bruxelles o a Francoforte, cioè da istituzioni europee non legate da un rapporto di responsabilità politica col popolo italiano. Sembra un tentativo volto ad attuare una vera e propria cessione di sovranità, e a rendere più difficile un eventuale futuro disimpegno del nostro paese dalla Ue, dato che questo dovrebbe passare da una ulteriore revisione – in senso inverso – della Costituzione.
    http://vocidallestero.it/2016/11/19/manifestazione-a-roma-per-il-no-e-qualche-considerazione-sulla-riforma/

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