Oggi, però, si arriva all’assurdo di accusare la stessa popolazione dominata di populismo, il che equivale ad accusare il cane perché abbaia. Si giunge all’estremo, come accade in Italia, di mettere in discussione il suffragio universale – il voto concesso a tutti e non limitato in base al censo o al sesso – perché costituirebbe una seria minaccia per la cosiddetta civiltà occidentale, cioè la supremazia dell’élite dominante finanziaria, nell’occidente e nel nord del mondo. Quella stessa élite che poi è il vero e l’unico decisore strategico-politico, il depositario ultimo di un potere assolutista che la “civiltà occidentale” ha riservato al Mercato, nonostante il suffragio universale …
La vittoria della Brexit nel Regno Unito e quella di Trump alle presidenziali americane, a distanza di pochi mesi, hanno inquietato le élite dominanti e i loro servitori politici, mediatici, accademici in tutto l’occidente, mai come prima d’ora. Se il liberismo e la moderna finanza sono nati nel mondo anglosassone, è proprio là, ed in particolare nel cuore americano dell’occidente a supremazia elitista, che il “populismo” ha riportato le sue maggiori vittorie, elettorali e referendarie (senza nulla togliere a Viktor Orban in Ungheria). Com’è stato possibile? Ce lo chiediamo anche noi, oltre che gli intellettuali, accademici, giornalisti e sondaggisti, di servizio, che finora hanno mentito sapendo di mentire e adesso devono raccogliere i cocci delle loro menzogne.
Leggi tutto l’articolo in http://pauperclass.myblog.it/2016/11/16/lo-strano-populismo-del-xxi-secolo-rivolta-cosciente-delle-masse-o-istinto-collettivo-sopravvivenza-eugenio-orso/
Secondo la disgustosa superiorità morale degli opinionisti più accreditati (una professione che dovrebbe essere vista con sospetto in ogni società aperta – non si tratta di giornalisti in alcun senso del termine) la vittoria di Trump è dovuta ai razzisti, ai bigotti, ai misogini, agli stupidi, agli hacker russi, all’FBI, a Wikileaks, a Jill Stein, eccetera. I liberali, di fronte all’indicibile stupidità delle masse, scuotono per lo sconcerto le loro incredule teste. L’unica cosa che non vogliono mettere in discussione è la loro incapacità di riflessione, la loro mancanza di empatia, la loro stessa ipocrisia. Se i liberali non avessero voluto che la bestia vincesse, non l’avrebbero dovuta creare. Se questa elezione vi mortifica è perché non vi siete scandalizzati abbastanza per ciò che l’ha preceduta.
leggi tutto in http://vocidallestero.it/2016/11/16/la-sconfitta-della-clinton-la-vittoria-di-trump-unanalisi-progressista/
http://ilsimplicissimus2.com/2016/11/18/meglio-populisti-che-servi/
Mentre fino a pochi anni fa c’era chi si lamentava della “dittatura della maggioranza”, qui assistiamo a una cosa ancora più grave: la dittatura di una minoranza.
Se questo sistema poteva essere attenuato da un Senato che, eletto su base regionale, avrebbe costretto il vincitore a misurarsi anche con gli altri partiti, portatori di diverse e legittime istanze, la riforma spiana la strada invece alla fine della politica intesa come mediazione tra più interessi concorrenti.
Aggiungiamo inoltre che la nuova legge elettorale prevederà, in ogni circoscrizione, liste con capilista bloccati e la possibilità di esprimere 2 sole preferenze, tra l’altro vincolate ad essere di diverso “genere”.
Quello che si profila dunque è un netto aumento della distanza tra le preferenze degli elettori e la scelta dei loro rappresentanti: tra capilista bloccati alla camera, premi di maggioranza enormi, e nomina dei senatori anziché elezione diretta, la riforma nel suo complesso genera un ulteriore deficit di democrazia.
Anche solo per questo motivo, essa va rigettata senza indugio.
http://vocidallestero.it/2016/11/19/manifestazione-a-roma-per-il-no-e-qualche-considerazione-sulla-riforma/
Mentre il quotidiano dei migranti, la Busiarda, intervista uno degli occupanti che spiega che sono stati gli indigeni a volerli nelle palazzine. Una menzogna totale ed evidente. Per tutti tranne che per chi realizza l’intervista. Ed ora, di fronte ad un quartiere impaurito ed anche intimidito dalla giustizia a senso unico, si sta pensando a trovare nuove soluzioni abitative per gli irregolari. Dunque, gli italiani senza casa si devono arrangiare, i clandestini che hanno compiuto un reato occupando le palazzine devono avere un alloggio confortevole pagato dalla collettività. Ovviamente non è un problema solo torinese. Certo non è un problema di Capalbio dove i migranti non arriveranno perché il prefetto ha deciso che la località turistica frequentata dalla sinistra radical chic non deve essere infastidita da presenze di gente che non ha il pulloverino di cachmere. I migranti possono e devono andare a Goro, occupando l’unico locale pubblico della frazione di Gorino. Tanto è una località per un turismo di sfigati che magari non votano neppure bene. Dunque possono essere penalizzati. E non devono protestare, se no i media partono con le campagne sul razzismo e chi difende casa propria diventa un troglodita che non ha capito il beneficio della globalizzazione. E come ripete sempre De Benedetti, uno dei responsabili della distruzione di migliaia di posti di lavoro all’Olivetti, la globalizzazione ha fatto bene a tanta gente nel sud del mondo. Se qualche pescatore dell’Adriatico è alla fame, chissenefrega. Può sempre andare a lavorare come lacché nella casa di qualcuno degli oligarchi che guidano questo Paese. Un tozzo di pane gli verrà fornito. Un salario no, perché è politicamente scorretto ed è pure una richiesta da populisti.
http://www.barbadillo.it/61296-il-caso-se-a-torino-gli-italiani-infastidiscono-i-clandestini-che-occupano-e-non-pagano-luce/
Derubato nella prima consultazione presidenziale per brogli elettorali che hanno portato all’annullamento della consultazione, è stato oggi sconfitto di un soffio nelle nuove elezioni il candidato patriottico austriaco Norbert Hofer. Il leader della Fpo ha salutato la vittoria del candidati verde Alexander Van der Bellen con un post nel quale rinnova il suo amore per la patria e per l’Austria. L’aristocratico ecologista ha vinto con il 53,6% contro il 46,4% del candidato patriottico.
La lettera di Hofer ai patrioti austriaci
“Cari amici!
Vi ringrazio. Mi avete sostenuto con grande passione e io sono infinitamente triste, che tutto questo non sia bastato. Mi avrebbe fatto piacere prendermi cura della nostra Austria coscienziosamente. Mi congratulo con Alexander Van der Bellen per il suo successo e invito tutti gli austriaci all’unità e lavorare insieme. Siamo tutti austriaci, non importa come ci siamo schierati alle elezioni.
Evviva la nostra patria, l’Austria.
Il vostro
Norbert Hofer”.
http://www.barbadillo.it/61500-austria-il-populista-hofer-sconfitto-vince-laristo-verde-van-der-bellen/
Adesso gli economisti in lutto devono riconoscere che l’ultima porzione delle loro prediche, che dal 2008 ha asseverato l’instaurarsi della “stagnazione secolare” e ha consigliato alla gente di adeguarsi perché è “the new normal” (la nuova normalità), non solo non ha trovato gli americani medi docili, ma è persino un errore secondo la dottrina liberista.
Non ricordavano più che in celebri sentenze, Adam Smith metteva in guardia pressappoco così:
Quando i tassi di profitto sono troppo alti, il capitalismo cannibalizza se stesso in due modi
1 – Non facendo gli investimenti a lungo termine per il futuro.
2 – Pagando salari insufficienti a mantenere la domanda dei prodotti e servizi che il capitalismo offre.
(Ecco la citazione di Adam Smith: “But the rate of profit does not, like rent and wages, rise with the prosperity and fall with the declension of the society. On the contrary, it is naturally low in rich and high in poor countries, and it is always highest in the countries which are going fastest to ruin.”)
http://www.maurizioblondet.it/dolori-del-regime-change-washington/