Valentin Vasilescu, Reseau International 14 dicembre 2016
Liberando la strada del Castello a metà 2016, l’Esercito arabo siriano isolava 10000 terroristi nella parte orientale di Aleppo. Dopo cinque anni di guerra, l’Esercito arabo siriano sorprendeva per il livello di massima efficienza, accertata con l’operazione di liberazione della parte orientale di Aleppo. Alla base di questa efficienza c’è la notevole capacità di disorganizzazione dei gruppi mercenari islamisti guidati dalle forze per le operazioni speciali dell’esercito russo, Spetsnaz. Gli Spetsnaz sono alle dirette dipendenze del GRU, il Servizio d’Intelligence militare della Federazione Russa, con 13000 soldati. Solo il 25% della forza degli Spetsnaz, ovvero un reggimento (45.mo Paracadutisti), sette gruppi di truppe (Gruppi 2, 3, 10, 14, 16, 22 e 24) e quattro gruppi marittimi (420, 431, 442 e 561), sono autorizzati a condurre operazioni segrete lontano dalla Russia. Per agire in un ambiente ostile si richiede intelligenza, forza fisica e mentale, motivazione, capacità di lavoro di squadra e rapidità di decisione, l’Esercito russo ha selezionato un contingente di tre battaglioni di Spetsnaz per la Siria, autorizzato alle azioni segrete, e che conoscono lingua araba e costumi locali. Nel corso di un anno, un battaglione di Spetsnaz s’infiltrava gradualmente ad Aleppo, nelle aree controllate dai terroristi. Il battaglione di Spetsnaz è strutturato in 30 squadre Alfa, formate da 10 soldati ciascuna, dotati di apparecchiature di comunicazione delle dimensioni di un tablet che consente comunicazione a bassa voce e trasmissione di dati video e satellitari in banda X (da 7 a 11,2 GHz). Dispositivi simili esistono nel sistema russo di raccolta ed elaborazione delle informazioni C4I (comando, controllo, comunicazioni, computer, intelligence e interoperabilità), che i russi hanno creato in Siria. Le squadre Spetsnaz hanno anche dispositivi per la visione notturna, espositori, GPS, raggi laser e una moltitudine di sensori con cui controllano continuamente individui o gruppi di persone.
Le attività di ricerca con informatori (HUMINT) e mezzi tecnici (SIGINT IMINT, MASINT) dell’Esercito russo hanno portato alla conclusione che sponsor stranieri fornivano informazioni (anche con satelliti e droni da ricognizione) sui punti deboli del dispositivo dell’Esercito arabo siriano e dei relativi piani operativi, a soli 50 capi di gruppi islamisti ad Aleppo. Anche attraverso tali capi passavano le paghe per i mercenari, armi, munizioni e istruttori militari. Perciò i russi decisero di eliminarli. Solo il 10% dei terroristi ad Aleppo est è siriano, motivo per cui la popolazione di Aleppo non solo si rifiutava di collaborarvi ma cercava, per quanto possibile, d’informare l’Esercito arabo siriano. La realtà sul campo facilitava l’infiltrazione degli Spetsnaz e la loro ormai leggendaria presenza nei quartieri orientali di Aleppo, dove creavano rifugi, punti di osservazione e reclutavano gruppi di sostegno tra i civili. In pochi mesi, ogni squadra raccolse informazioni sulla posizione dei membri della direzione della struttura terroristica, abitudini e debolezze dei capigruppo islamisti nelle zone occupate. Con il pretesto di compere alimentari, alcuni membri della squadra Alfa degli Spetsnaz si offrirono volontari per scavare rifugi e tunnel per immagazzinare armi e munizioni dei terroristi. Con enormi quantità di euro e dollari, i membri delle squadre Alfa corruppero i terroristi di basso rango per avere i permessi di libero passaggio e lavorare nelle officine di riparazione e manutenzione di veicoli, blindati e apparecchiature di comunicazione. I terroristi dissero di aver moderni camioncini Toyota Tacoma fabbricati a San Antonio (Texas), il cui motore da 3,5 litri e 278 cavalli ha un microprocessore. Infine, per soldi, molti terroristi divennero informatori della squadra Alfa. In ogni squadra Alfa ci sono due specialisti di riparazione e gestione di ogni tipo di auto e blindato, e tre specialisti che operano, programmano e riparano apparecchiature di comunicazione (come l’impiego di dispositivi di localizzazione satellitare e di trasmissione). La squadra comprende anche tre cecchini che hanno la responsabilità di guidare gli attacchi aerei mediante comandi vocali, tracciamento o raggi laser sul bersaglio. Altri due membri della squadra fanno parte del genio, e sono specializzati in sistemi di camuffamento, trappole esplosive e sminamento. Tutti i membri di una squadra Alfa sono specializzati nell’uso di tutti i tipi di armi e sono addestrati nel pronto soccorso.
Questo spiega come pochi giorni prima dell’inizio dell’operazione per la liberazione di Aleppo est, condotto dall’Esercito arabo siriano, apparvero sulle reti sociali della cosiddetta opposizione siriana, resoconti sulla liquidazione di oltre 10 capi di gruppi islamisti, tutti eliminati con fucili di precisione di grosso calibro, da parte dei tiratori degli Spetsnaz posti a grande distanza dagli obiettivi. Altri otto capi terroristi furono eliminati da aerei russi mentre parlavano al cellulare o satellitare. I telefoni erano stati “lavorati” dalle squadre Alfa, in modo che i missili “intelligenti” puntassero sul segnale emesso. 12 altri capi islamisti furono eliminati dagli attacchi aerei ad auto o veicoli su cui viaggiavano ad Aleppo. Le squadre Alfa degli Spetsnaz piazzarono su tali veicoli microdispositivi di rilevamento satellitare. Allo stesso tempo, missili da crociera o bombe sganciate dagli aerei russi, basandosi sulle coordinate GPS ricevute dalle squadre Alfa, spazzavano edifici o bunker ad Aleppo est nel momento esatto in cui i capi islamisti s’incontravano. Il giorno prima dell’offensiva dell’Esercito arabo siriano, aerei russi condussero 24 incursioni bombardando rifugi e tunnel sotterranei, lasciando i ribelli senza munizioni. Le bombe dell’Aeronautica russa erano guidate dai marcatori assegnati dalle squadre Alfa. Le attività di queste squadre continuarono durante l’offensiva dell’Esercito arabo siriano, inviando informazioni e immagini via satellite sui sistemi di difesa adottati dai gruppi islamisti ad Aleppo, e localizzando le aree di concentramento con precisione con i sistemi di puntamento. Questo permise agli aerei russi e all’artiglieria siriana di neutralizzare gli islamisti, permettendo all’Esercito arabo siriano di scoprire i corridoi d’infiltrazione e di usarli per aggirare la fortificazioni dei terroristi, riuscendo a spezzare la difesa e a distruggerla totalmente.
estratto da https://aurorasito.wordpress.com/2016/12/17/il-ruolo-degli-spetsnaz-nella-liberazione-di-aleppo/
Le forze speciali dell’Esercito siriano hanno catturato nell’Est di Aleppo 14 ufficiali di alto rango della denominata coalizione anti ISIS diretta dagli USA. Secondo le informazioni trasmesse il Venerdì da varie agenzie Francesi, Iraniane e Libanesi, questi ufficiali sono stati arrestati mentre si trovavano in un bunker nella parte est di Aleppo che era fino a pochi giorni prima sotto il controllo dei gruppi terroristi diretti da Al Nusra. Gli ufficiali, assicurano le fonti, svolgevano i compiti di istruttori militari e comandanti ed offrivano assistenza ed aiuto ai “ribelli moderati” dirigendo le loro offensive contro le forze siriane ad Aleppo. Fra l’altro questi militari erano in contatto con la base NATO di Smirne in Turchia che trasmtteva loro le coordinate satellitari degli obiettivi da colpire con i missili ed artiglierie a disposizione dei miliziani. Le prime informative riferiscono che questi ufficiali appartengono quasi tutti alla NATO ed il giornalista siriano, Said Hilal Alcharifi, ha indicato che questi sono di nazionalità degli USA, di Gran Bretagna, Francia, Israele, Germania, Turchia, Arabia Saudita, Marocco e Qatar.
http://www.controinformazione.info/il-consiglio-di-sicurezza-dellonu-si-riunisce-a-porte-chiuse-dopo-la-cattura-di-ufficiali-della-nato-ad-aleppo/
http://vocidallestero.it/2016/12/17/la-fabbrica-delle-notizie-sulla-guerra-in-siria-la-testimonianza-della-giornalista-canadese-eva-bartlett/
di Dr. Lajos Szaszdi Leon-Borja E’ stato riportato da fonti militari che la flotta russa del Mediterraneo, nelle scorse settimane, ha neutralizzato obiettivi dei terroristi in Siria mediante i missili da crociera di attacco a terra Kalibr 3- m14, e SS-N-30, secondo la classificazione NATO, che sono stati lanciati sia dalla portaerei Almirante Kuznetsovde, sia dalla fregata Almirante Grigorovich, che stazionano entrambe davanti alle coste della Siria. Nelle operazioni d’attacco svolte dalle forze navali ed aeree russe contro obiettivi dell’ISIS e del Fronte Al Nusra, nelle province di Idlib e di Homs, la novità è rappresentata dall’utilizzo per la prima volta del missile da crocera supersonico P-800 Onix, contro obiettivi terrestri. Questi missili sono stati sparati da unità mobili della difesa costiera el sistema Bastion delle forze russe, situate come sembra nella base navale russa situata nel porto di Tartus. Il missile da crocera Onix può essere dotato di una ogiva convenzionale di 250 Kg. o di 300Kg. ed è un missile d’attacco contro posizioni terrestri o contro obiettivi navali, nella sua versione antinave, ove porta una ogiva convenzionale di alto esplosivo semiperforante delle blindature (Hesap), come da rapporto della pubblicazione militare britannica Duncan Lennox. In alternativa il missile SS-26 (Onix) può essere dotato anche di una ogiva nucleare tattica che potrebbe essere utilizzata per attacchi strategici con una potenza di 200/250 Kilotoni e lanciato dalle postazioni sul mare. Oltre a questo, le forze russe navali russe, dispongono in dotazione di altri missili come il RK-55 Granat , identificato dalla NATO come il missile SS-N-21, che porta ogiva nucleare da 200 Kilotoni, come il missile Kh-55 (AS-15A secondo la classif. NATO) e il Kh-55SM (AS-15B), missili strategici aria- terra, anche questi con ogive nucleari da 200 kilotoni, oltre al missile Kh-102, con una ogiva da 250 kilotoni, tutti missili di uso strategico con capcità di neutralizzare obiettivi a terra ed in mare.
http://www.controinformazione.info/le-forze-russe-utilizzano-i-missili-onix-di-impatto-strategico-in-siria-contro-obiettivi-dei-terroristi-per-dare-un-segnale-agli-usa/
Di conseguenza adesso non si può più nascondere che i “ribelli moderati” quelli che tutti i Governi europei consideravano “i legittimi rappresentanti del popolo siriano” a favore dei quali anche nelle piazze italiane (a Milano, a Bologna ed a Roma) la sinistra mondialista convocava le “veglie per Aleppo”, erano dei criminali jihadisti che uccidevano e torturavano tutti coloro che venivano considerati sostenitori del Governo o professanti una fede religiosa diversa ripetto a quella radicale salafita dei miliziani. L’evidenza attualmente non si può più occultare perchè ad Aleppo sono arrivati anche gli osservatori internazionali e la propaganda di manipolazione dell’Occidente non può più ingannare nessuno.
http://www.controinformazione.info/fosse-comuni-e-camere-di-tortura-ad-aleppo-emerge-la-vera-natura-dei-ribelli-appoggiati-dalloccidente/
L’offensiva dello Stato islamico su Palmyra avviata il 9 dicembre sorprese totalmente la guarnigione dell’Esercito arabo siriano. Era il momento dell’assalto finale su Aleppo da parte dell’Esercito arabo siriano, e tutti i mezzi da ricognizione russi schierati in Siria operavano nella zona di Aleppo. Mentre i pianificatori militari degli Stati Uniti progettavano l’accerchiamento di Mosul, sembrava strano che lasciassero un corridoio libero allo Stato islamico, a nord-ovest di Mosul, per Rabiya, valico al confine tra Iraq e Siria. Il 2 dicembre, gli Stati Uniti ordinarono alle truppe irachene di ridurre le operazioni a Mosul e fermare l’offensiva l’11 dicembre. Questo permise a una colonna di blindati dello Stato islamico di lasciare la città. Nel cuore della notte, la colonna si diresse verso nord-ovest, attraversando il confine con la Siria nel territorio occupato da combattenti curdi delle SDF coordinati da istruttori delle forze speciali delle forze armate statunitensi. I terroristi dello Stato islamico raggiunsero Raqqa senza problemi, coprendo in 10 ore una distanza di oltre 460 chilometri. E il giorno dopo erano a Palmyra. La coalizione anti-SIIL degli Stati Uniti, che compiva voli da ricognizione 24 ore su 24 ore sul territorio occupato dallo Stato islamico in Iraq e Siria, aveva firmato un protocollo di cooperazione con la Russia sullo scambio di informazioni relative a riconoscimento e attuazione di attacchi su bersagli a terra. La coalizione non rilevò il movimento della colonna dei veicoli dello Stato islamico tra Raqqa, Mosul e Palmyra o “mancò” di avvertire i colleghi russi.
La pianificazione dell’offensiva su Palmyra fu altamente professionale dato che lo Stato islamico ha ufficiali di stato maggiore del livello di uno dei più potenti eserciti della NATO. Il movimento fu organizzato su diverse colonne in viaggio da Raqqa alla periferia di Palmyra. Così, circa 4000 terroristi dello Stato islamico, a bordo di Toyota armate di mitragliatrici, blindati, artiglieria e carri armati, si dispiegarono in segreto, di notte, a 200 km entrando direttamente in battaglia. Lo Stato islamico creò un equilibrio di forze chiaramente a suo favore, manovrando e attaccando di notte con un’efficienza esemplare. Ciò dimostra che i membri dello Stato Islamico non sono ribelli contro il governo di Bashar al-Assad, ma mercenari ben addestrati, armati e costantemente informati dai loro sponsor sui movimenti dell’Esercito arabo siriano. Informati sul dispiegamento delle truppe siriane un paio di giorni prima dell’offensiva, i commando dello Stato islamico travestiti da profughi civili s’infiltrarono nella periferia di Palmyra. I membri di tali gruppi si posizionarono nei pressi dei posti di blocco dell’Esercito arabo siriano attendendo l’arrivo delle colonne dello Stato islamico. Con tali commando, lo Stato islamico poté facilmente aprire le brecce attraverso cui le colonne poterono entrare a Palmyra. Anche così i soldati dell’Esercito arabo siriano avrebbero resistito a lungo se dotati di apparecchiature per la visione notturna, come i terroristi dello Stato Islamico. Avendo equipaggiamento superiore e informazioni accurate, le subunità dello Stato Islamico manovrarono con estrema precisione, riuscendo ad avvolgere e isolare le difese dell’Esercito arabo siriano. Ci si può chiedere dove lo Stato Islamico abbia acquistato migliaia di visori notturni nell’ultimo mese.
Dopo la rioccupazione di Palmyra da parte dello Stato islamico, gli istruttori russi dispiegati in Siria ne trassero le conseguenze e consegnarono ai soldati dell’Esercito arabo siriano in lotta per la liberazione della città, apparecchiature per la visione notturna Fara-1, 1PN90-3 e Aistjonok, in dotazione alle brigate di fanteria motorizzata russe. Il radar mobile Fara-1 è accoppiato a mitragliatrici da 7,62 mm, 12,7mm e 14,5mm, e rileva, di notte o in caso di nebbia, singoli elementi armati a una distanza di 2000 m e veicoli a 4000 m, guidando con precisione il tiro delle mitragliatrici. La videocamera termica 1PN90-3 è sempre fissata su mitragliatrici da 7,62mm, 12,7mm e 14,5mm e può rilevare un soldato a una distanza di 200-500 m. Il radar portatile Aistjonok viene utilizzato dalle batterie di artiglieria, e traccia la traiettoria dei proiettili, calcolandone le coordinate fino a una distanza di 20 km, anche se si tratta di artiglieria mobile. Il radar segue i propri proiettili, potendo apportare correzioni dopo lo sparo. Può essere installato su veicoli, ed è simile al radar statunitense AN/TPQ -50.
https://aurorasito.wordpress.com/2016/12/30/come-lo-stato-islamico-occupo-palmyra/
Unità delle Forze Speciali dell’Esercito russo sono state schierate nell’Est di Aleppo. In Comando Congiunto dell’Esercito russo ha annunciato lo schieramento delle sue Forze Speciali nelle zone est di Aleppo a presidio di quella parte della città. I componenti delle Forze Speciali russe sono arrivati all’Aereoporto Internazionale di Aleppo nei giorni scorsi. Queste sono equipaggiate con veicoli blindati e cani poliziotto, ha annunciato un comunicato del capo del Comando Congiunto. Questi militari hanno la missione di garantire la sicurezza di Aleppo e ricostruire e rilanciare le attività nell’Aereoporto Internazionale di Aleppo, secondo il comunicato del portavoce dell’esercito russo. Le zone Est di Aleppo sono state di recente liberate dalla presenza dei terroristi appoggiati dagli USA e dall’Arabia Saudita. Le forze russe sono state schierate di recente nella zona Est della città per ripulire e bonificare i distretti liberati da esplosivi e mine. Queste unità di sminatori russi hanno disattivato fino ad ora circa 14.500 mine (molte di fabbricazione italiana)
http://www.controinformazione.info/le-forze-speciali-russe-vengono-schierate-nellest-di-aleppo/