di Fabrizio Pezzani*
Il 10 ed 11 Aprile si terrà a New York la International Conference on Business&Economic Development promossa dall’Accademy of Business and Retail Management di Londra. Il prof. Fabrizio Pezzani sarà uno dei cinque “key note Speakers” che introdurranno la discussione. Pubblichiamo in anteprima il testo del suo intervento, incentrato su un tema di bruciante attualità: l’inondazione di cartamoneta senza più alcun ancoraggio ad un bene reale, dopo il crollo del sistema monetario internazionale del “gold-exchange standard” a seguito della dichiarazione d’inconvertibilità del dollaro in oro, annunciata dal presidente degli Stati Uniti Nixon nel ferragosto di 46 anni or sono.
Le prime tra nazioni con la maggiore riserva di oro sono la Germania con 3377 tonnellate, l’Italia con 2451 e la Francia con 2435 t.; in realtà l’oro della Germania è in gran parte custodito presso la Fed anche se ai suoi funzionari , per motivi di sicurezza , è stato impedito di vederlo . Ora se consideriamo le riserve auree di proprietà in casa l’Italia risulterebbe essere la prima assoluta la sua “ vecchia lira “ oggi sarebbe più vicina ad una convertibilità in oro rispetto al “ marco “ tedesco.
Partire da una forma iniziale di convertibilità in oro della moneta europea la renderebbe più indipendente dalle speculazioni della finanza sovranazionale ; sarebbe necessaria un’agenzia di rating europea che tenga conto delle variabili sociali , una regolamentazione rigorosa della finanza tossica partendo proprio dalle banche tedesche ed infine la reintroduzione della “ Glass Steagall Act “ .
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Il fatto che qualcuno ne parli nelle sedi competenti vuol già dir molto.