Siria: le zone di “deconflitto”

Almeno in tre occasioni nel mese scorso, i militari USA hanno realizzato attacchi aerei in Siria contro le forze del governo ed i loro alleati nelle vicinanze di nodi strategici importanti per controllare la frontiera tra Iraq e Siria. Gli statunitensi affermano che le forze del Governo siriano erano una minaccia per la base militare di Al Tanf, nel lato siriano della frontiera, dove gli USA stavano addestrando i miliziani che appartengono al gruppo denominato “Maghawir al Thawra”. Il Pentagono affrma che questi miliziani vengono addestrati per combattere e vincere l’ISIS. La base militare la scorsa settimana è stata potenziata con l’arrivo delle batterie di missili conosciute come Himars e questa è stato giustificata come una misura di legittima difesa. Il Colonnello Ryan Dillon ci ha riferito : “Abbiamo aumentato le nostre forze armate ed adesso queste sono preparate per qualsiasi minaccia che si presenti da parte delle forze pro regime”. Con l’abbattimento dell’aereo siriano di questa settimana gli USA hanno invocato la “legtittima difesa” come fondamento giuridico. Tuttavia, come Mosca ha segnalato, i nordamericani non hanno diritto a essere presenti sul territorio siriano e quindi, in secondo luogo, di dichiarare unilateralmente le “zone di deconflitto” per cui essi sono di fatto forze di invasione. Un chiodo in più alle bugie americane viene esposto quando viene vista quale sia la vera natura del gruppo di miliziani che gli USA stanno addestrando. Un video prodotto da fonte non verificata ha dimostrato che i miliziani appoggiati dagli USA ad Al Tanf sono un altra formazione di terroristi islamici. I video mostrano i miliziani della formazione “Maghawir al Thawra” che ripetutamente gridano lo slogan jihadista «allah akbar”. Sono anche loro equipaggiati con le Toyota Land Cruiser bianche di prima classe, celebri per essere quelle utilizzate dagli altri gruppi jihadisti ed ottentute attraverso il finanziamento da parte di Arabia Saudita e Qatar. Vedi : Video Strategic Culture: Fonti locali hanno confermato a questo autore che il gruppo che appare nel video è quello di “Maghawir Al Thawra” e che si tratta senza dubbio di militanti jihadisti. Tuttavia questo è lo stesso gruppo che gli USA hanno dichiarato apertamente che sarebbero costituito da “ribelli moderati” e che la formazione nella loro base militare di Al Tanf ha l’obiettivo di “combattere e sgominare l’ISIS”, oltre a dire che gli USA devono “proteggere” questo gruppo dall’avanzata dell’esercito siriano e dei suoi alleati. Ancora di più sono arrivate informazioni che, oltre alle forze USA ad Al Tanf, ci sono britannici ed altri effettivi della NATO, così come altri militari di vari Stati arabi sunniti. Questo equivale ad una escalation completa dell’intervento USA e della NATO nella guerra n Siria, un intervento che sembra essere chiaramente dalla parte del terrore dei gruppi jihadisti.
http://www.controinformazione.info/lautodifesa-non-regge-come-pretesto-per-le-azioni-della-guerra-usa-in-siria/

4 thoughts on “Siria: le zone di “deconflitto”


  1. Non si conosce ancora il motivo della mobilitazione di queste forze USA ma, il fatto che si stiano avvicinando al confine siriano risulta allarmante soprattutto perchè adesso si trovano a pochi kilometri dalla regióne stratégica siriana chiamata Al-Tanf. In questo passo di frontiera le forze speciali USA si presume che aiutino i denominati “ribelli” che sono in realtà i miliziani jihadisti che cercano di prendere il controllo della regione con il pretesto di combattere il Daesh. L’Esercito USA dispone già di due basi militari nella zona.

    Le truppe dell’Esercito siriano ed Hezbollah sono schierate sulla zona di frontiera fra Iraq e Siria e sono decise a difendere le posizioni ad ogni costo.

    Di fatto Al-Tanf eAl-Rutba si collegano attraverso una vía che costituisce un importnte posto di controllo di frontiera nella strada fra Damasco e Baghdad. Il posto di Al Tanf si trova sulla parte siriana della frontiera, nella provincia centrale di Homs mentre che Al Rutba si trova vicino al punto più occidentale dell’Iraq ed il più a norest della Giordania.

    Gli analisti militari indicano cone ormai imminente lo scontro tra le trupe USA e le forze siriane ed Hezbollah.
    http://www.controinformazione.info/si-avvicina-lo-prospettiva-di-uno-scontro-fra-le-forze-usa-in-siria-con-esercito-siriano-hezbollah-e-russia/

  2. Riprendiamo: i militari statunitensi avevano occupato il valico di frontiera di al-Tanaf tra Siria e Iraq, 12 chilometri ad est del triangolo di confine tra Siria e Iraq. La strada economicamente importante tra Damasco e Baghdad attraversa al-Tanaf. Quando le forze governative siriane si avvicinarono ad al-Tanaf, le forze statunitensi le bombardarono dichiarando unilateralmente la “zona di deconflitto”, ossia il territorio occupato attorno alla stazione. Il piano statunitense doveva interrompere ogni collegamento tra le regioni siriane ad ovest e l’Iraq ad est, avanzando a nord da al-Tanaf fino alla valle dell’Eufrate, verso Dayr al-Zur. Neoconservatori e propagandisti sionisti affermarono che era necessario spezzare la “mezzaluna sciita” che avrebbe collegato l’Iran al Libano attraverso Iraq e Siria. Le forze statunitensi avrebbero interrotto il sostegno iraniano ad Hezbollah che difende il Libano dalle incursioni israeliane.
    https://aurorasito.wordpress.com/2017/06/26/bloccati-ad-al-tanaf-i-militari-usa-riconoscono-la-sconfitta/

  3. L’esercito ha in programma di avviare un’operazione su larga scala nella Siria meridionale per liberare l’intera provincia di Dara’a e imporre il pieno controllo del confine con la Giordania e il passaggio di confine chiave di Nasib. In uno sviluppo rilevante la scorsa settimana, le unità di artiglieria e dei missili dell’esercito hanno bombardato le difese dell’Esercito Siriano Libero (FSA, filo USA) e del gruppo di “Tahrir al-Sham Hay’at” nella regione di Al-Lijat per la prima volta in diverse settimane. Inoltre, l’attacco dell’esercito siriano aveva lo scopo di rompere le linee del fronte dei miliziani prima di lanciare la tanto attesa offensiva nella Siria meridionale. L’obiettivo è liberare tutto il territorio della Siria meridionale dalla presenza dei gruppi terrostisti appoggiati da USA ed Arabia Saudita. Fonte: Al Masdar News Fars News Traduzione: Alejandro Sanchez

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