Vocabolario della Neolingua: G come Globalizzazione

Ora bisognava trovare qualcosa che significasse capitalismo + comunicazione, ovvero pensiero unico pervasivo per il quale, fra l’altro si andavano creando i presupposti tecnologici con la rete internet.

il Simplicissimus

46d2c-125epovertc3a0Forse non c’è vocabolo più citato, ambiguità più evidente, alibi più subdolo di globalizzazione che ormai viene usata in ogni tipo di contesto senza che però ce ne sia una definizione rigorosa e non contraddittoria nei concetti e nei fatti, rimanendo insomma un convitato di pietra.  La parola è entrata nell’uso comune nei primi anni ’90 – non a caso dopo la caduta del muro di Berlino – come sostituto di “mondializzazione” che in estrema sintesi significava capitalismo + mezzi di trasporto veloci e che una volta caduta l’Urss era invecchiata in una notte, Ora bisognava trovare qualcosa che significasse capitalismo + comunicazione, ovvero pensiero unico pervasivo per il quale, fra l’altro si andavano creando i presupposti tecnologici con la rete internet.

In questo germe denotativo si nascondeva in realtà molto più, ovvero una nuova strategia del capitalismo per imbrigliare e sfuggire ai processi democratici e alle lotte di emancipazione…

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4 thoughts on “Vocabolario della Neolingua: G come Globalizzazione

  1. Un popolo che ha già accettato l’aborto, le dodici vaccinazioni, la Fedeli come ministra di una scuola che negli asili prescrive l’insegnamento del piacere sessuale ai bambini di 5 anni; un popolo che ha già accettato come normalità e opinione comune le nozze sodomitiche le sfilate omosessuali e il suicidio assistito legale, perché non dovrebbe accettare per sé la schiavitù, firmando il contratto, in cambio di vitto e alloggio? La Finestra di Overton è già aperta, anzi spalancata, è stata già scardinata, non ci sono più temi tabù che incontrino un rigetto organizzato ed attivo nel popolo italiano. Non è solo che questo popolo è di una passività pietrificata, di una ignoranza sub-umana. Questo è un popolo in cui i genitori delle Olgettine incoraggiavano le loro figlie bellocce ad andare ai festini di Berlusconi, “perché quello ha i soldi!”. Con una simile dotazione di dignità personale, di rispetto di sé, di irresponsabilità e livello morale, come non capire che milioni di nostri simili, già sono predisposti a firmare la propria schiavitù contrattuale per mangiare, perché sono già psichicamente schiavi?
    https://www.maurizioblondet.it/modesta-proposta-alla-plutocrazia-schiavismo-perche-no/

  2. La globalizzazione (che non è un incidente di natura, ma il frutto di accordi internazionali sottoscritti dai governi, a partire dai Trattati UE e dal CETA) ci ha consegnato la desertificazione industriale del Paese e la terziarizzazione del lavoro. In sostanza, al posto di ingegneri, tecnici, ricercatori, operai specializzati, chimici, abbiamo tutto puntato su magazzinieri, camerieri, operatori di call center. Lavori che non richiedono particolari competenze e, dunque, rendono i lavoratori facilmente sostituibili, con altri lavoratori più “moderati” o, addirittura, robot. La sinistra – con un tradimento ideologico e culturale che la sta facendo sparire da tutta Europa – ha dimenticato i lavoratori, sostituendolo con i “consumatori”. I consumatori sono tanto più soddisfatti quanto meno pagano beni e servizi. Il problema è che questo risultato si ottiene solo abbassando più che proporzionalmente i salari, e ciascun consumatore è, ahimé, anche e anzi prima un lavoratore. Una sinistra che tifa la disruption di Uber, per dire, o magnifica i voli low cost di Ryan Air, è un soggetto iperliberista che giustifica lo sfruttamento del lavoro gratuito per mezzo delle nuove tecnologie. In questo contesto, è del tutto inutile ed anzi pilatesco blaterare di “boicottare” Amazon o di istituire una web tax contro Google. Le persone, prese singolarmente, fanno quello che ritengono il loro interesse di breve periodo, come è giusto che sia. Ma se Amazon dovesse rispettare, in Italia, serie disposizioni giuslavoristiche e se, semplicemente, ai prodotti confezionati all’estero e arrivati in Italia previo acquisto on-line, fossero applicati dazi consistenti, i problemi che tanto indignano in questi giorni sarebbero in larga parte risolti. Lo Stato deve riappropriarsi della leva fiscale, in modo da poter incrementare la spesa pubblica e stimolare la domanda interna. Solo così aumenterà l’occupazione. Lo Stato deve riappropriarsi della sovranità monetaria. Solo così potrà tornare a difendere il lavoro nel nostro Paese. Lo Stato, a fronte di derive come quelle che abbiamo raccontato sopra, deve ricordarsi degli artt. 41 e ss. della Costituzione, oggi sostanzialmente disattesi. Questo è l’unico programma serio. Fonte: Il Format
    https://www.controinformazione.info/contrappunti-il-lavoro-sfruttato-per-legge/

  3. Dalle piazze ai palazzi | bondenocom

  4. Il fatto è che la neolingua ha il compito di capovolgere i valori tradizionali, di confondere le acque del pensiero, al fine di non rendere più possibile avere un punto di riferimento e rendere possibile veicolare qualsiasi nuovo messaggio che le élites ritengano funzionale al loro dominio. D’altronde, Hannah Arendt ha acutamente notato come per i regimi totalitari l’uomo ideale non fosse il comunista o il nazista convinto, quanto colui che non distingueva più tra vero e falso, tra realtà e finzione. Colui, cioè, completamente immerso nella neolingua di orwelliana memoria, che rinominava la pace guerra e la finzione verità. Ed è noto come Orwell, massone e comunista pentito, volesse consegnare ai posteri non un romanzo distopico, quanto un avvertimento per ciò che si preparava nel futuro prossimo.
    https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=60120

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