C’è un Old Nichols nel nostro futuro

Se non viviamo ancora nelle topaie non è certo per la volontà delle elites del denaro, ma perché ancora conserviamo qualcosa delle conquiste fatte nel secolo precedente e in qualche modo assestatesi nel trentennio successivo alla guerra mondiale nel quale l’eccezionale sviluppo fu favorito da tasse molto basse per i ceti popolari e altissime per i ricchi e gli abbienti: in tutto l’occidente le aliquote massime arrivavano a superare il 90 per cento, arrivando al 94% in Usa: con quei soldi si è costruito lo stato sociale e sono state possibili le tutele sul lavoro e sulla salute.

il Simplicissimus

images (5)Alla fine dell’800, in definitiva meno di un secolo e mezzo fa, esisteva a Londra un bassofondo chiamato Old Nichol nel quale la gente si accatastava in cantine senza finestre, senza riscaldamento, con il soffitto alto un metro e mezzo con la possibilità di avere un solo letto per intere famiglie e anche per topi e parassiti di ogni genere, tanto far apparire la topaia Gorbeau come un paradiso. Tuttavia se confrontiamo gli affitti pagati da questi disgraziati per metro cubo, ci accorgiamo che essi erano quattro volte superiori rispetto a quelli delle case più eleganti del West End. Si potrebbero fare mille esempi, in ciascun Paese d’Europa, ma questo è quello per cui si sono conservate documentazioni esatte e si può anche vedere che i percettori degli affitti erano spesso membri del Parlamento, pari del regno, grandi ecclesiastici.

A quei tempi però c’erano anche due forze che si opponevano a…

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2 thoughts on “C’è un Old Nichols nel nostro futuro

  1. L’unica mossa che potrebbe spiazzare non solo Lasinistra, che crede di essere stata insediata al Potere per l’eternità grazie al famoso piatto di lenticchie del 1978, ma i famigerati burattinai esterni e quelli interni, sarebbe un’alleanza non già con la Lega ma con la Lega +centrodestra a prevalenza leghista. Ha ragione Claudio Borghi. Con loro il M5S potrebbe e dovrebbe dimostrare di avere a cuore i veri problemi di questo paese e l’umiltà di farsi guidare da chi ha gli strumenti scientifici per governare – ma per davvero, non per finta come nel loro programma sgarruppato – la transizione verso il dopo euro che inevitabilmente verrà, quando la situazione deflagrerà nell’ennesima crisi sistemica.
    L’alleanza strategica e di intenti con il blocco di centrodestra a trazione leghista e sovranista è l’unico modo che il M5S avrebbe per ambire a diventare, sempre che lo voglia e che sia stato programmato per esserlo, il partito da contrapporre, nel gioco dell’alternanza democratica, al polo conservatore. (Anche se oggi come oggi, i veri rivoluzionari sono proprio i conservatori).
    Inoltre, un’alleanza che si presentasse con numeri indiscutibili e una maggioranza schiacciante, che per giunta rispecchierebbe il volere degli elettori, metterebbe in crisi i vari Imothep in carica ed emeriti che pensano già di opporvisi.
    http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2018/03/il-m5s-dallutopia-dei-mondi-ideali-alla.html

    • Bella mossa! Ma, come tutte le soluzioni di schieramento, bisognerebbe poi mettersi d’accordo sulle cose da fare; e qui, in Italia, è sempre cascato l’asino (anche perché certo non mancherebbe chi ci mette i bastoni tra le ruote). Ad ogni modo varrebbe la pena di tentare.

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