Dr. Stephen Leeb: “Oh, ironia. Il presidente Trump potrebbe essere quello che risolve i problemi commerciali degli USA. Ma non coi dazi o il forte riarmo dei nostri partner commerciali… Piuttosto arriverà dalla Cina che accelera la transizione a una nuova valuta di riserva, probabilmente un paniere di valute basate sull’oro, creando un sistema monetario centrato sull’oro. La Cina ha gettato accuratamente le basi per avere i mezzi per definire la nuova valuta di riserva che influenzerà l’Oriente, se non il mondo”. E con la Cina non solo maggiore trader del mondo ma anche possessore di un esercito in grado di proteggere i partner commerciali orientali, le sue capacità sono indubbie.
La Cina ora commercia il petrolio con lo Yuan-oro
Segnatevi la data: oggi è iniziato il commercio del nuovo benchmark del petrolio orientale di Shanghai. I fornitori di petrolio possono ora coprire i loro yuan in futures basati sull’oro, la cui compensazione sarà in oro. In effetti, il petrolio ora viene commercializzato in yuan-oro. Il segnale che la Cina vuole accelerare il commercio in yuan e oro ben oltre il petrolio, è apparso in un articolo sul South China Post di fine febbraio. L’articolo citava Cheung Tak-hay, presidente della Borsa dell’oro di Hong Kong, dire: “La Borsa dell’oro di Hong Kong è in trattative con Singapore, Myanmar e Dubai per stabilire un corridoio merci in oro per promuovere prodotti denominati in yuan nell’ambito dell’Iniziativa Cintura e Via della Cina. Il corridoio delle merci d’oro… potrebbe collegare il deposito doganale proposto a Qianhai con utenti e commercianti di metalli preziosi nei Paesi della Fascia e Via“.
Deposito d’oro da 1500 tonnellate nella zona di libero scambio
Qianhai fa parte della zona di libero scambio di Shenzhen e Hong Kong. Il deposito doganale, secondo l’articolo, potrà immagazzinare 1500 tonnellate di oro. I servizi di regolamento di custodia e fisico inizierà probabilmente nei prossimi mesi. La posizione di Trump sulla politica commerciale spinge la Cina ad estenderne il commercio ben oltre il petrolio. Finora queste cifre equivalgono alla soppressione dei dazi in nome della “sicurezza nazionale” (che ironia). L’affermazione è che economia ed esercito statunitensi non possono essere sicuri se il Paese non produce abbastanza acciaio. E così il presidente Trump annunciava dazi che colpiranno alleati affidabili mentre avrà impatto assai minore sulla Cina, le cui pratiche commerciali Trump ha ripetutamente lamentato. I dazi furono quindi modificati esentando Canada e Messico, almeno per ora, ma si applicano ancora a molti altri alleati degli Stati Uniti.
Leggi tutto: https://aurorasito.wordpress.com/2018/03/27/la-svolta-globale-della-cina-yuan-oro-e-avvertimenti/
Curiosamente l’Italia produceva acciaio (e tante altre cose) ma ci hanno fatto smettere…
I Baby Boomer, la generazione dei concepiti nel dopoguerra, numerosissima , grande spenditrice, declineranno per ragioni cimiteriali dal 2020. A ciò aggiungete un 25% e più di forza-lavoro dislocata dall’automazione, e la classe media consumatrice si erode. “Gli investitori e le imprese dovrebbero chiedersi: Chi saranno i miei clienti fra dieci anni?”.
La disuguaglianza cresce e crescerà anche di più. Diventerà sempre peggiore e non solo in USA. Molti capitalisti non se ne accorgeranno perché la produttività crescente (dovuta ai robot) maschererà le perdite di lavoro e di reddito; ma alla fin fine, “le perdite di lavoro e reddito soprafferanno la maggiore produttività”.
Qui il Wilye E. Coyote moment:

Si avrà simultaneamente la soppressione di milioni di posti di lavoro, e insieme la mancanza di lavoratori – “necessari a mantenere lo storico aumento del PIL”.
https://www.maurizioblondet.it/coyote-moment-del-capitalismo-terminale/
Mentre si fanno le puntate da fare, la rinascita dell’antica Via della Seta continua mentre altre nazioni africane si avvalgono dei massicci progetti infrastrutturali finanziati al 70% dalla Cina. Questo importante incremento economico è associato al trasferimento di tecnologia che avrà profondo impatto sulla vita delle popolazioni locali. Paragonato ai superficiali concerti rock per l’Africa, dove il ricavato andava nelle tasche di chi gestisce le losche e false organizzazioni umanitarie. Tutto ciò che i critici occidentali potrebbero fare è osservare questi sviluppi e malignare sulla Cina che solo cerca di sfruttare le risorse naturali, come fa l’occidente da 500 anni. No, la partecipazione della Cina alla costruzione di infrastrutture di base in Africa rende il continente indipendente dallo sfruttamento occidentale. Questo è ben lontano da cambi di regime, guerre e attacchi biochimici occidentali contro gli africani.
https://aurorasito.wordpress.com/2018/03/31/la-profonda-disperazione-allo-stato-profondo-ecco-perche/