Il comunicato ufficiale russo

Il Colonnello-Generale Sergej Rudskoj, a capo della Direzione Generale Operativa della Federazione Russa, dichiarava che il 14 aprile veniva effettuato un attacco missilistico tra le 3.42 e le 5.10 sulle installazioni militari e civili della Repubblica araba siriana da parte di vettori aerei e navali di Stati Uniti e loro alleati. I sistemi di difesa aerea russi nelle basi di Humaymin e Tartus identificavano e seguivano in modo tempestivo tutti i lanci missilistici navali ed aerei di Stati Uniti e Regno Unito. Non c’era traccia di operazioni francesi. Si trattava di aerei dell’aeronautica degli Stati Uniti, B-1, F-15, F-16, ed inglesi Tornado sul Mediterraneo, e navi della Marina degli Stati Uniti Laboon e Monterey nel Mar Rosso. I bombardieri strategici attaccavano obiettivi sul territorio siriano nell’area di al-Tanaf, illegalmente occupata dagli Stati Uniti. Numerosi aeroporti militari, impianti industriali e di ricerca siriani erano obiettivo dell’attacco missilistico. Secondo dati preliminari, non ci sono vittime tra la popolazione e l’esercito siriani. Le informazioni saranno completate e comunicate al pubblico.
Secondo le informazioni disponibili, 103 missili da crociera, compresa la versione navale Tomahawk, sono stati utilizzati assieme a bombe guidate GBU-38 sganciate da aerei B-1B, e missili aria-terra lanciati da F-15 e F-16. L’ Aeronautica militare inglese sparava otto missili.
I sistemi di difesa aerea siriani, basati sui sistemi di difesa aerea di produzione sovietica, respingevano con successo gli attacchi missilistici, intercettando 71 missili da crociera. I sistemi S-125, S-200, Buk, Osa e Kvadrat/Kub delle difese aeree siriane respingevano l’attacco missilistico, dimostrando l’elevata efficienza militare della Siria e l’eccellenza del personale militare siriano addestrato dai nostri specialisti. Nell’ultimo anno e mezzo, la Russia ha completamente aggiornato i sistemi di difesa aerea della Siria e continua a migliorarli.
Va sottolineato che alcuni anni fa, data la richiesta urgente di certi nostri partner occidentali, evitammo l’invio dei sistemi di difesa aerea S-300 in Siria; ora consideriamo possibile rivedere la questione, non solo con la Siria ma anche con altri Stati.
Obiettivi dell’attacco erano, tra l’altro, le basi aeree dell’Aeronautica Militare araba siriana. I dati dicono quanto segue:
4 missili sono stati lanciati contro la base aerea di Duwali, venendo tutti abbattuti.
12 missili sono stati lanciati contro la base aerea di Dumayr, venendo tutti abbattuti.
18 missili sono stati lanciati contro la base aerea di Bulayl, venendo tutti abbattuti.
12 missili sono stati lanciati contro la base aerea di Shayrat, venendo tutti abbattuti.
Le basi aeree non sono state danneggiate.
Dei 9 missili lanciati contro l’aeroporto di Mazah, 5 sono stati abbattuti.
Dei 16 missili lanciati contro l’aeroporto di Homs, 13 sono stati abbattuti e non è stata osservata traccia di danni.
30 missili puntavano sull’area di Barzah e Jaramana, presso Damasco. Di questi, 7 cadevano su strutture presuntamente collegate al cosiddetto “programma chimico militare” di Damasco, venendo parzialmente distrutte. Tuttavia, non erano utilizzate da tempo, non vi sono stati danni materiali o tra il personale.
Le Forze della Difesa Aerea russe sono in allerta e l’Aeronautica perlustra i cieli. Alcuno dei missili da crociera ha toccato la zona antiaerea russa. I nostri complessi non sono stati usati.
Riteniamo che tale attacco non sia in risposta a un attacco chimico, ma ai successi delle Forze Armate siriane nella lotta per liberare il proprio territorio dal terrorismo internazionale. Allo stesso tempo, una missione speciale dell’OPCW che doveva indagare sull’incidente nella città di Duma, dove presumibilmente furono usate armi chimiche, sarebbe dovuta arrivare oggi a Damasco.
Vorrei richiamare l’attenzione sul fatto che in Siria non ci sono strutture per armi chimiche come registrato dall’Organizzazione per il divieto delle armi chimiche. Tale aggressione testimonia l’intransigenza degli Stati Uniti sull’obiettività dell’indagine, tentando di sabotare il processo di pace in Siria e di destabilizzare il Medio Oriente, e non ha nulla a che vedere con gli obiettivi della lotta al terrorismo internazionale.
E’ stato un piacere. Attualmente, la situazione a Damasco e altre aree urbane in Siria è calma.
Seguiamo da vicino la situazione.Traduzione di Alessandro Lattanzio

https://aurorasito.wordpress.com/2018/04/14/il-ministero-della-difesa-russo-sullaggressione-alla-siria/

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