Se pensiamo in termini di equilibrio dei poteri, se rispettiamo la Costituzione degli Stati Uniti, dobbiamo dire che è comunque meglio così! Perché l’idea che un solo paese al mondo sia in grado di fare ciò che vuole, non è un buon concetto da un punto di vista liberale. Anche se non ci piace la Russia, l’esistenza di un polo di stabilità che non ha una reale capacità di espansione – è troppo piccolo in termini di popolazione – dovremmo prenderla per una buona notizia.
Ebbene, in Occidente la Russia, non solo Putin, è un mostro, in più inquadrato rispetto a criteri antropologici e familiari che non dovrebbero avere nulla a che fare con la geopolitica, come lo statuto degli omosessuali o qualcos’altro del genere. C’è una visione estremamente negativa della Russia. Tutti gli interventi russi, tutto ciò che i russi dicono è considerato parola di Satana, bugie, ecc.
La fibrillazione assolutamente incredibile delle grandi democrazie occidentali
E poi noi ci comportiamo come se fossimo normali. Ma la verità è che il mondo più occidentale, le tre democrazie occidentali originarie – Francia, Inghilterra e Stati Uniti, cioè le nazioni che hanno costruito la democrazia – possono essere considerate in uno stato di fibrillazione assolutamente incredibile. È un mondo in crisi. […] La verità è che in queste tre democrazie ci troviamo in una situazione di instabilità e di schizofrenia.
[…] Ho letto i testi di Putin, o di Lavrov (1), oppure che si tratti dei contatti che ho potuto avere di recente all’ambasciata russa, il livello intellettuale dei diplomatici russi e dei dirigenti russi è molto superiore a quello degli occidentali. Non si può capire la situazione se non si vede questa asimmetria. Cioè, un’intervista a Lavrov o una discussione con Orlov, ambasciatore russo a Parigi, sono persone molto superiori a quelle del Quai d’Orsay. Hanno una visione della storia, una visione del mondo, una visione della Russia, una visione dell’equilibrio di forze, una visione di autocontrollo che chiamano professionalità.
[…] Se smetti di leggere Le Monde e di credere a quello che c’è dentro, ti dici: bene, dov’è la razionalità, dov’è l’intelligenza, dov’è l’autocontrollo? E’ questo che è importante.
- Emmanuel Todd – storico, sociologo, antropologo francese. Ricercatore presso l’Institut national d’études démographiques (INED) di Parigi. Ha scritto numerosi saggi, tra cui Il crollo finale (1976), in cui ha preconizzato la fine dell’Unione Sovietica, e Dopo l’impero (2003), in cui profetizza la «decomposizione del sistema americano» e la rinascita dell’Europa.
- Ultime opere: Dopo l’Impero, Ed. Net. L’Incontro delle Civilità, Ed. Marco Tropea.
- Fonte: Yetiblog.org
Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org
Le truppe francesi sono entrate nella base americana nella regione di Ramilan, controllata dai combattenti kurdi nella provincia di Hasaka, come hanno riferito fonti militari locali. Le fonti hanno sottolineato l’aumento dei movimenti militari delle forze francesi dall’Iraq alla Siria, e hanno detto che le truppe francesi nei loro veicoli militari, accompagnate da soldati americani, pattugliavano diversi distretti a Manbij, Raqqa e in alcune regioni di Deir Ezzur. In uno sviluppo rilevante, martedì scorso, Stati Uniti e Francia hanno inviato nuovi convogli militari nella provincia di Hasaka, secondo quanto riportato da un giornale arabo, aggiungendo che le forze americane e francesi hanno aumentato i loro movimenti militari nella parte nord-orientale del paese di guerra. La rete televisiva Al-Manar ha riferito che una nuova colonna militare americana, compresi diversi veicoli, è arrivata nella città di Hasaka e successivamente si è spostata verso la città di al-Shadadi, nel sud di Hasaka. La rete citava fonti sul campo che riferivano che il convoglio americano di veicoli corazzati si stava dirigendo verso al-Shadadi, presso una base militare a nord della diga di Khabour. Al-Manar ha inoltre affermato che tre veicoli militari sotto le bandiere francesi sono entrati in una base di milizie curde nella regione di silos al-Aliyeh, a sud della città di Ra’as al-Ein, nella parte nord-occidentale di Hasaka. Altri media arabi hanno anche riferito in precedenza che l’Esercito americano ha creato una nuova base militare nella provincia di Hasaka, nonostante le affermazioni del presidente Donald Trump secondo cui Washington avrebbe deciso di ritirare le forze dalla Siria. Il sito web di notizie di Moraseloun ha citato attivisti dei media che riferiscono che le forze statunitensi hanno intrapreso la costruzione di una nuova base militare tra le città di Tal Tamer e Tal Bidar nella provincia di Hasaka, nel nord-est della Siria. La stessa fonte ha aggiunto che gli Stati Uniti pianificano di creare un aeroporto militare vicino alla base. Donald Trump ha recentemente annunciato che Washington è determinata a ritirare le sue forze militari dalla Siria. Fonte: Fars News Traduzione: Alejandro Sanchez
https://www.controinformazione.info/altri-convogli-militari-francesi-arrivano-nel-nord-est-della-siria/