Merkel incontra Putin per la seconda volta in meno di un mese e – oh sorpresa – sulla Siria si è avvicinata alle posizioni russe. Lo ha fatto menzionando esplicitamente il il processo di Astana – una vera novità da parte di un membro dell’Alleanza Occidentale. Ad Astana, Russia, Iran e Turchia hanno assunto il ruolo di garante per le zone di sicurezza della Siria . Finora, le potenze occidentali hanno voltato le spalle ad Astana – al modo occidentale, ossia non rifiutandolo o criticandolo, ma ignorando, come se non esistesse. Per l’Occidente, esistono solo i colloqui di mediazione di Ginevra, in teoria sotto l’egida dell’ONU, in realtà gestite dal “Piccolo gruppo americano sulla Siria” (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Arabia Saudita e Giordania), ossia i gestori dell’esercito jihadista scatenato contro Assad. Insieme a Putin, Merkel ha ora affermato che il processo di Astana e i colloqui di mediazione dell’ONU a Ginevra dovrebbero essere armonizzati. Ha anche aggiunto ha affermato che ora è il momento di avvicinarsi alla riforma costituzionale in Siria. Questo è esattamente ciò che i russi hanno a lungo proposto e perseguito con insistenza . Ha evitato di denunciare il coinvolgimento militare dei russi in Siria, fino ad allora pratica comune occidentale quando si trattava della Siria.
Alla Cancelliera, tale concessione costa poco. Nel Nord della Siria s’è sistemata la Turchia e Erdogan non ha lasciato dubbi che la sua sarà una occupazione permanente. Ad Est, gli americani si sono stabiliti con 15 basi militari. Israele non fa mistero di volersi tenere le alture del Golan per sempre, e i russi hanno dimostrato (durante gli ultimi raid israeliani su presunti bersagli iraniani in Siria) di non potere o non volere opporsi. I russi tengono saldamente l’Occidente siriano. Lo spazio per uno stato laico e garante delle etnie e minoranze religiose come era la Siria di Assad, non sembra grande.
Piuttosto, quando Putin ha criticato le sanzioni europee contro la Siria provocano una gratuita sofferenza alle popolazioni civili e impediscono la ricostruzione, la Merkel (che qui potrebbe far molto) non ha risposto, ma ha chiesto che Putin esercitasse la sua influenza in modo che coloro che erano fuggiti dal paese (non volendo sostenere né Assad né i jihadisti) non fossero stati espropriati in loro assenza.
Salvare il Nord Stream 2 (dal padrone americano)
Il motivo vero dell’incontro, però, e il meno trattato nella conferenza-stampa comune, è naturalmente il NordStream 2, il raddoppiato gasdotto sotto il Baltico, oggi al centro della vera e propria tempesta di sanzioni, minacce di dazi e atti ostili che “l’alleato americano” sta facendo grandinare sulla UE, e la Germania in particolare.
“Gli Stati Uniti si oppongono espressamente al progetto di gasdotto tedesco-russo Nord Stream “, ha scritto il Deutsche Wirtschafts Nachrichten: “gli americani vogliono abbattere il progetto nonostante gli sforzi del governo tedesco per un compromesso.”Useremo tutti i nostri poteri di persuasione”, ha detto qualche giorno fa Sandra Oudkirk, rappresentante dell’energia del Dipartimento di Stato americano, a Berlino: “Saremmo felici se il progetto non si concretizzasse”. Gli Stati Uniti affermano che i paesi dell’Europa orientale diventeranno più russi esposti alla pressione russa. “Le garanzie dalla Russia non sono affidabili”, ha detto. In passato, la Russia aveva temporaneamente interrotto il rubinetto del gas in conflitto con l’Ucraina e colpito altri paesi dell’Europa orientale.Il Mar Baltico, attraverso il quale il gasdotto deve funzionare, è anche una regione militarmente sensibile.
La questione delle possibili sanzioni statunitensi nei confronti delle società o dei paesi partecipanti non è stata ancora avanzata esplicitamente dalla Oudkirk .Ha sottolineato, tuttavia, che le condizioni sono state create negli Stati Uniti l’anno scorso.
“Gli americani vogliono che gli europei acquistino il gas naturale liquefatto (LNG) negli Stati Uniti.Con questa offerta le quote di mercato dei russi dovrebbero essere cacciate via.Il partner più importante degli Stati Uniti è la Polonia, che è in concorrenza con la Germania per la posizione di hub energetico europeo.
“Gli stati del Nord dell’UE, che sono anche in gran parte contrari al Nord Stream 2, hanno deciso mercoledì di proporre l’idea di offrire agli Stati Uniti l’acquisto di GNL per contrastare le tariffe punitive”. Quindi i satelliti economici della Germania le si rivoltano contro e si alleano con “l’alleato” per affossare il bellissimo affare energetico con Gazprom.
estratto da https://www.maurizioblondet.it/merkel-da-un-po-di-ragione-a-putin-quanto-permette-il-padrone/
Dopodiché, se n’è andata da Putin a discorrere di gasdotti, che sono una cosa seria, e che lei non ha mai mancato di garantire allo zar di tutte le Russie. Cambiano tempi e modi, ma fra Russia e Germania un accordo si deve pur trovare…d’altro canto, lo fecero sia Lenin ed il Kaiser a Brest-Litovsk e sia Ribbentrop e Molotov…in fin dei conti, siamo quasi parenti. Teniamoci stretti: l’Ucraina? Non so, dov’è?
Insomma, Angelina parla di Francia tanto per non scontentare troppo i francesi – si sa, lo sciovinismo in Gallia è malattia endemica, dai tempi di Napoleone… – ma corre a Mosca dopo aver detto peste e corna di Trump. Se cerchi un amico vero, trova uno che sia in qualche modo interessato (leggi: affari) e abbastanza grosso da saper sferrare anche due pugni sul muso. All’occorrenza.
http://carlobertani.blogspot.com/2018/05/lezione-strategica.html