Il potere economico cinese, combinato con la deterrenza militare della Russia e la dipendenza europea dalla Russia per il suo approvvigionamento energetico, mostra che l’Europa non può permettersi di seguire il suo alleato americano nel comportarsi provocatoriamente contro l’asse sino-russo.
L’Europa ha inoltre sofferto di guerre americane in Medio Oriente e delle ondate di migranti causate da questo. Piccoli scatti di autonomia strategica possono essere visti nella creazione dello strumento a sostegno degli scambi commerciali (INSTEX), un sistema di pagamento alternativo al dollaro per aggirare le sanzioni contro l’Iran. Il poco o nessun supporto diplomatico esteso alla posizione anti-russa dell’Ucraina da parte della Francia e della Germania potrebbe essere visto come un altro segno di una maggiore indipendenza degli europei. La recente Conferenza sulla sicurezza di Monaco, con Poroshenko presente, ha ulteriormente confermato che la Merkel intende fare affidamento sull’approvvigionamento di gas russo nell’interesse della diversificazione energetica.
Le azioni combinate diplomatiche, militari ed economiche della Russia e della Cina in Europa sono decisamente più limitate ed efficaci in Europa rispetto ad altre parti del mondo come il Medio Oriente e l’Asia. La retorica politica, amplificata dai media, cioè contro la cooperazione tra Europa, Russia e Cina, serve solo gli interessi degli Stati Uniti. La Russia e la Cina stanno riuscendo a proporre valide alternative all’ordine mondiale unipolare di Washington, estendendo ai paesi europei una libertà strategica che altrimenti non sarebbe loro disponibile in un ordine mondiale unipolare diretto da Washington.

Non è ancora chiaro se le capitali europee si stiano rivolgendo a Mosca al di fuori del sentimento anti-Trump piuttosto che anti-americano. Resta da vedere se questi cambiamenti sono temporanei e attendono il ritorno alla presidenza degli Stati Uniti di qualcuno che crede nell’egemonia liberale, o se i cambiamenti in corso sono i primi di una serie di sconvolgimenti che rimodelleranno progressivamente l’ordine mondiale da unipolare a multipolare , con l’Europa che sarà chiaramente uno dei poli principali.
Fonte: Strategic Culture
Traduzione: Sergei Leonov
Come scrissi, dopo che il Patto di Varsavia si sciolse nel marzo 1991, la NATO, sebbene privata di qualsiasi ragione per continuare a esistere, continuò e nel 1999 annetté Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria ai suoi 16 membri. Come notato dalla BBC, questi paesi sono diventati “i primi dell’ex- blocco sovietico ad aderire alla NATO, avvicinando i confini dell’alleanza di circa 400 miglia alla Russia”.
Con buone ragioni, Mosca si chiedeva cosa potesse avere in programma la cabala militare USA-NATO. Il New York Times registrò che l’espansione del 1999 “apriva una nuova strada per l’alleanza militare” ed espresse con piacere che la cerimonia svoltasi nella città di Independence, nel Missouri, dove “l’emotiva segretaria di Stato Madeleine K Albright osservava i tre ministri degli esteri firmare i documenti dell’adesione, li firmarono da soli, poi li tennero in alto come trofei della vittoria”. Albright, nata Marie Korbelová a Praga “oggi non fa mistero della gioia mentre la sua patria e le altre due nazioni aderivano all’alleanza”. Ma né lei né nessun altro spiegò quale “nuova via” sarebbe stata presa dalla NATO. La NATO continuava a espandersi ai confini della Russia, invitando Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia a unirsi nel 2002, cosa che fecero due anni dopo. Non c’è da meravigliarsi se la Russia è preoccupata dalle intenzioni della NATO, dato che la coalizione che contrae i muscoli si muove sempre più intensamente verso il conflitto. Inoltre, gli Stati Uniti hanno centinaia di basi militari in tutto il mondo. Come notato da Nick Turse “Ufficialmente, il dipartimento della Difesa mantiene 4775 “siti”, distribuiti in tutti i 50 Stati, otto territori degli Stati Uniti e 45 Paesi stranieri. Un totale di 514 di tali avamposti si trovano all’estero, secondo il portafoglio immobiliare mondiale del Pentagono… Ma la versione più recente di quel portafoglio, pubblicata all’inizio del 2018 e nota come Base Structure Report, non fa alcuna menzione di al-Tanaf [la base delle Forze Speciali statunitensi in Siria] o, nella materia, qualsiasi altra base in Siria, Iraq, Afghanistan, Niger, Tunisia, Camerun, Somalia o qualsiasi luogo in cui tali avamposti militari sono noti e persino, a differenza della Siria, si espandano”.
http://aurorasito.altervista.org/?p=5735
L’ammiraglio Foggo ha previsto l’attrito tra Pechino e Mosca. “Non sono sicuro che questo particolare interesse sia condiviso con i russi”, ha detto. “Vediamo molta attività tra cinesi e russi, ma i russi considerano l’Artico il loro dominio. Ed è davvero un dominio internazionale, ed è per questo che siamo interessati a mantenerlo libero e aperto “.
La Russia raccoglie la sfida e si prepara a difendere le sue zone del Mar Artico ed impedire il transito alle navi militari degli USA e della NATO nelle sue acque territoriali.
Di Sergei Leonov
https://www.controinformazione.info/pravda-la-russia-a-maggio-chiude-la-rotta-del-mare-del-nord-alla-marina-statunitense/
BRUXELLES – Da un organismo come il Parlamento Europeo, che di solito, nel suo fermento normativo, si occupa della misura delle zucchine e di quella delle vongole, ci si poteva aspettare di tutto ma non certo una farneticante dichiarazione di guerra contro la Russia come quella emessa l’altro giorno.
Nella sua ultima delibera, il Parlamento europeo ha fatto una dichiarazione importante. Ora ufficialmente, l’Unione europea non considera più la Russia il suo “partner strategico”. Principalmente questa dichiarazione si basava sulla presunta “aggressione russa contro l’Ucraina”.
Lo afferma in nuovo rapporto sulle relazioni politiche intercorrenti tra l’UE e la Federazione russa. Il Parlamento europeo (PE) ha adottato questo documento ieri con 402 deputati che hanno votato a favore, mentre 163 si sono diochiarati contrari.
Il documento sancisce la richiesta di eurodeputati per fermare la costruzione di Nord Stream-2 , il gasdotto dalla Russia attraverso il Baltico, dal momento che il progetto, dicono, minaccerebbe il mercato interno europeo e potenzialmente aumenterebbe la dipendenza dell’UE dal gas russo, secondo il documento del Parlamento europeo.
Tuttavia, la Germania ha sospinto avanti i preparativi per realizzare Nord Stream-2. Berlino ha un peso considerevole all’interno dell’UE. Mentre sia i critici che i fautori dell’Unione europea puntano spesso al potere sproporzionato di Berlino all’interno dell’UE, lo sviluppo di oggi è un riflesso dell’influenza transatlantica degli USA all’interno del parlamento dell’UE.
La società tedesca Siemens ha dichiarato che, per aggirare le sanzioni UE imposte da Bruxelles, inizierà a produrre le turbine ed altri apparati direttamente nella Federazione russa.
https://www.controinformazione.info/il-parlamento-europeo-dichiara-la-russia-non-un-partner-ma-il-nemico-n-1/
L’assistente presidenziale russo Yury Ushakov ha detto ai giornalisti che Putin ed Erdogan discuteranno questioni relative alla situazione in Siria, in particolare, i piani degli Stati Uniti dopo l’annuncio di un ritiro parziale delle truppe, in particolare l’attuazione del memorandum russo-turco sulla stabilizzazione nella zona di Idlib .
Nella zona di Idlib, nel nord della Siria, sono rimasti trincerati gli ultimi gruppi di terroristi appartenenti a formazioni di Al Nusra, Jabhat Fateh al-Sham e altri che risultano protetti dalle forze della coalizione USA-Arabia Saudita. Si prevede la decisione di una operazione congiunta russo-siriana-turca per annientare le ultime sacche di resistenza e ripristinare il controllo siriano-russo sulla zona con una possibile fascia di territorio sotto la supervisione della Turchia.
Fonte: Gazeta.Ru
Traduzione: Sergei Leonov
https://www.controinformazione.info/prepararsi-alla-guerra-perche-erdogan-e-andato-in-visita-da-putin/