“Grazie a Russia, Germania e Francia, ieri l’Ucraina ha finalmente firmato la “Formula Steinmeier” che garantisce uno status speciale per il Donbass. Pertanto, riconosce il diritto speciale alla gente del Donbass di determinare autonomamente il proprio destino. Decideremo noi stessi quale lingua parlare, come sarà la nostra economia, come sarà formato il nostro sistema giudiziario, come la nostra milizia popolare proteggerà i nostri cittadini e come c’integreremo con la Russia. Questo è il nostro lavoro, il nostro obiettivo. Continueremo i negoziati a Minsk al fine di giungere al pieno autogoverno e alla piena autodeterminazione.
Invitiamo il signor Zelensky a non dettarci le condizioni. Quando afferma che le elezioni nel Donbass si terranno solo dopo che l’Ucraina avrà acquisito il controllo del confine (con la Russia ndr.), non capisce che non spetta a lui decidere quando si terranno le elezioni, ma spetta a noi. Le autorità di Kiev non consegneranno alcun controllo sul confine.
Il signor Zelensky ha anche affermato che verrà adottata una certa nuova legge sullo status speciale. È interessante sapere quale? Non ci piace molto la stesura attuale di questa legge, nella quale Poroshenko ha posto riserve inaccettabili. Queste riserve e inserzioni devono essere rimosse da tale legge. In essa ci sono anche disposizioni più importanti che non possono essere modificate in nessun caso. Pertanto, eventuali modifiche alla legge sullo status speciale devono essere concordate con noi; diversamente, le considereremo una violazione diretta e grossolana degli Accordi di Minsk, quindi, per noi, giuridicamente insignificanti.
Vogliamo mettere in guardia il signor Zelensky da azioni avventate. Se vuole raggiungere una pacifica coesistenza con la DNR e la LNR, che entri in un dialogo diretto con noi e non faccia dichiarazioni unilaterali mal concepite e insensate”.

Considerazioni finali
Le dimissioni, il 27 settembre, del rappresentante speciale del Dipartimento di Stato USA per l’Ucraina Kurt Volker, senza dubbio, hanno rappresentato il preludio a questa nuova posizione di Kiev. Volker ha sempre manifestato il suo scetticismo sulle possibilità di una reale pace negoziata con le due Repubbliche, come allo stesso modo, è sempre stato un fautore della linea dura verso il Donbass e la Russia.
Ora, invece, se Kiev sosterrà anche nei fatti la “Formula di Steinmeier”, il processo di pace inizierà realmente, tuttavia, il problema di fondo è il controllo dei radicali nazionalisti ucraini che spesso si muovono in maniera autonoma sia all’interno del paese che a ridosso della linea di contatto. Riuscirà Zelensky a depotenziarli?
Il riconoscimento di uno status speciale al Donbass rappresenta un cambio di rotta significativo, nella direzione opposta, a ciò che negli ultimi cinque anni è sempre stato predicato dal “partito della guerra”, ovvero le posizioni del ex-presidente Poroshenko e di tutti coloro che hanno sempre visto nella Russia e nei russo-etnici del Donbass “il nemico” assoluto con i quale era impensabile ogni forma di accordo o di dialogo.
Fonti: Ria.Novosti, Dnr-news