Ironia della sorte, tutti coloro che si accodano alla denigrazione della Russia per la presunta complicità sovietica con la Germania nazista sostengono che Putin sta “riscrivendo la storia” , facendo riferimento ai documenti sovietici e alla propaganda.
Uno dei migliori resoconti accademici del periodo dalla Prima guerra mondiale fino alla fine degli anni ’30 e allo scoppio della guerra è l’opera dello storico britannico A. J. P. Taylor, dal titolo ‘Le origini della Seconda Guerra Mondiale’ (pubblicata nel 1961). Taylor non è un “compagno di viaggio” dell’Unione Sovietica. Il suo studio è un esercizio professionale di studio oggettivo.
La prospettiva russa è sostanzialmente appoggiata da Taylor (e da altri storici occidentali, vedi ad esempio questo recente saggio di Michael Jabara Carley). Il patto di non aggressione nazista-sovietico alla vigilia dello scoppio della guerra fu un disperato tentativo di Mosca di tenere a bada il Terzo Reich. Dovuto al fatto che, come sottolinea Taylor, le potenze occidentali, in particolare la Gran Bretagna, la Francia e la Polonia, avevano costantemente respinto tutti gli appelli sovietici a stringere un patto collettivo europeo di sicurezza contro la Germania nazista.
Quando Hitler si annesse l’Austria nel 1936 e invase la Cecoslovacchia nel 1938, Gran Bretagna, Francia e Polonia si voltarono dall’altra parte. Il manifesto del Fuhrer nel Mein Kampf e le sue varie invettive durante gli anni ’30 ebbero come obiettivo esplicito l’annientamento dell’Unione sovietica e degli ebrei europei per la soluzione finale.
I ministri polacchi durante questo periodo condivisero lo spregio nazista per il popolo sovietico ed ebraico. Il caso dell’ambasciatore polacco a Berlino Josef Lipski, che nel 1938 propose a Hitler un piano per deportare gli ebrei europei in Africa, è inconfutabile.
Ciò che le autorità polacche oggi sono costrette a negare sono fatti storici obiettivi che assegnano complicità ai loro predecessori nello scatenare il mostro nazista. Il fatto che Auschwitz e altri campi di sterminio nazisti si trovino sul territorio polacco non sembra dare a questi russofobi virali alcuno spunto di riflessione. Il fatto che l’Armata Rossa sovietica abbia salvato milioni di polacchi dalla barbarie nazista – una barbarie che i loro vacillanti e illusi leader politici avevano incoraggiato – è forse l’esempio più chiaro di come “la menzogna non vi farà liberi”.
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