Sogni di ambasciatore

L’Italia dovrebbe dunque agire per suo conto – e a prescindere dalle decisioni che la Germania cercherà d’imporci tra 15 giorni – adottando subito quelle misure che possono mettere in sicurezza la nostra economia. Numerosi bravi esperti e studiosi del libero pensiero hanno esplorato alcune opzioni: l’emissione di CCF (certificati di credito fiscale), di minibot e soprattutto il salto di qualità, l’emissione di biglietti di stato a corso legale senza debito, sulla falsariga delle 500 lire di Aldo Moro negli anni ’60-’70, tutte iniziative che sarebbero pienamente rispettose persino delle norme europee. In particolare, i biglietti di stato a corso legale senza debito costituirebbero un salto quantitativo e qualitativo decisivo, consentendo allo Stato di creare tutta la moneta necessaria all’economia per riprendersi, senza dover gestire le obiettive complicazioni che un’eventuale uscita unilaterale dall’euro implicherebbe.

Gli ostacoli dunque sono altrove, e tutti nella mente dei nostri governanti, chiamati a una responsabilità storica per impedire la distruzione economica e materiale e la definitiva colonizzazione del paese da parte delle fameliche oligarchie tedesche. Il primo ostacolo è l’angoscia che Berlino e Bruxelles possano nutrire il sospetto che l’Italia non intenda onorare i propri debiti; la seconda è rappresentato dalla burocrazia del Ministero italiano dell’Economia e Finanze da sempre inspiegabilmente allineata al mantra tedesco-europeista; la terza è di natura psicologica, riconoscere che le speranze riposte da gran parte dei politici, economisti, intellettuali e accademici nell’euro e in quella chimerica struttura che chiamiamo Unione Europea, sono state mal riposte. La quarta infine, e forse la maggiore, è la seduzione dell’asservimento, vale a dire il piacere malsano dell’ideologia del vincolo esterno, l’ingiustificato convincimento che non riusciremmo mai a risollevarci con le nostre sole forze, quando è vero l’esatto contrario: il benessere costruito dall’Italia nei decenni prima dell’euro, e di cui l’Italia ancora gode nonostante le tragedie odierne, è dovuto solo ed esclusivamente al lavoro e all’ingegno degli italiani.

Alberto Bradanini è un ex-diplomatico. Tra i numerosi incarichi, è stato Ambasciatore d’Italia a Teheran (2008- 2012) e a Pechino ( 2013- 2015). È attualmente Presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea

https://www.vision-gt.eu/news/la-grande-occasione-che-litalia-rischia-di-perdere/

Il coronavirus sconfigge la NATO

L’abbandono della Bundeswehr dalle esercitazioni di Defender Europe 20 significa una fermata sull’intera linea di rifornimento di equipaggiamento militare e armi per le esercitazioni. Secondo l’agenzia di stampa AFP, l’ulteriore trasferimento di soldati americani alle esercitazioni degli Stati Uniti attraverso gli aeroporti tedeschi è stato interrotto. Questo significa che sarà inevitabile l’effettiva riduzione degli addestramenti.

Dal 20 febbraio, i tedeschi sono riusciti a consegnare carri armati, veicoli da combattimento di fanteria e altre attrezzature in parte a una brigata corazzata americana nel luogo di addestramento in Polonia, presso il campo di addestramento di Dravsko Pomorsko. Il personale militare della 2a brigata corazzata della 3a divisione di fanteria era arrivata al campo di addestramento in Polonia attraverso aeroporti tedeschi dagli Stati Uniti.

Ma il 12 marzo, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato una riduzione del programma di addestramento. Ora il Pentagono dovrebbe confermare ufficialmente l’arresto delle manovre di Defender Europe 20. Dopo tutto, la decisione del comando Bundeswehr blocca la logistica chiave degli esercizi. Già ricevuto segnalazioni di sospensione dello scarico di navi da trasporto con equipaggiamento militare nei porti del Belgio e dei Paesi Bassi. Il 13 marzo, due navi da trasporto, Resolve e Benavidez, sono rimaste in mare di fronte al porto di Vlissingen, ma non hanno chiesto di scaricare.

Mezzi militari per la esercitazione Defend Europe

Ricordiamo inoltre che in precedenza le autorità norvegesi hanno deciso di annullare il resto degli esercizi NATO Cold Response 20 . Come riportato alla vigilia dell’11 marzo, dal comando europeo degli Stati Uniti (EUCOM), questo è dovuto a misure precauzionali in relazione allo scoppio del coronavirus COVID-19.

Nota: Lo scoppio dell’epidemia in Europa, che ha determinato misure restrittive e preventive in tutti i paesi, ha fatto impantanare la più grande esercitazione militare della NATO sul continente europeo che era stata pianificata appositamente per dare un segnale alla Russia.
Più che la “minaccia russa” ha potuto la minaccia del Coronavirus nel bloccare la NATO.

Fonte: Fort Russ https://www.fort-russ.com/2020/03/coronavirus-defeats-nato-germany-withdraws-from-defender-europe-20-war-games/

Traduzione: Luciano Lago

https://www.controinformazione.info/il-coronavirus-sconfigge-la-nato-la-germania-si-ritira-da-defender-europe/

Defender Europe

Un momento delicato per l’Europa e tragico per l’Italia

Proteste contro le esercitazioni NATO

In effetti risulta molto strano che queste esercitazioni si svolgano nel momento in cui in Europa si è alle prese con la diffusione dell’epidemia Coronavirus. I militari USA arriveranno senza mascherina e si mescoleranno con le popolazioni locali in una serie di manifestazioni previste, come concerti e meeting di benvenuto organizzati dai governi filo USA e dalla stessa Alleanza Atlantica. Senza considerare quanti dei militari si riverseranno nei bar e nei Pub delle città europee per bere e divagarsi. Una vera festa per le tante prostitute in Polonia e nei paesi baltici. Sembra quanto meno imprudente in un momento come questo.
Qualcuno inizia a chiedersi quanto questo sia utile per i paesi europei e la domanda circola anche in Italia, in un momento di estrema crisi, mentre ci sarebbe bisogno delle forze armate a presidiare il territorio, con lo stato d’assedio per l’epidemia, con le carceri in rivolta, la pressione migratoria, il pericolo del terrorismo, non si vede quale sia l’utilità di minacciare la Russia e di mantenere contingenti militari italiani in paesi come l’Afghanistan, l’Iraq, il Libano, il Kosovo e altrove, con enormi spese ,quando ci sarebbe bisogno di una mobilitazione a difesa del paese.
La domanda dovrebbe essere posta a quelle forze politiche che si richiamano al “sovranismo” ma non pronunciano una parola su questi problemi e sulla totale dipendenza e subordinazione del paese Italia alla superpotenza dominante.
La penisola è di fatto una portaerei al servizio degli USA con il suo enorme numero di basi militari USA sul territorio italiano e questa sembra una questione indifferente per tutte le forze politiche italiane. Bene così. Ce lo chiede la NATO.

Luciano Lago

https://www.controinformazione.info/forti-critiche-in-germania-per-le-massicce-esercitazioni-militari-usa-ai-confini-della-russia/

Fronte Greco

“Coloro che insistono con la retorica propagandistica sui cosiddetti poveri rifugiati, mentre [in realtà] sono orde di fanatici e jihadisti che insultano e minacciano la Grecia e i greci di fronte al nostro confine chiamandoli crociati, allora questi propagandisti o sono agenti della Turchia, o si arricchiscono grazie all’affare dei migranti, il che equivale alla stessa cosa”, dice l’Internet greco, e inoltre, la polizia e l’esercito usano le loro armi già in dotazione la sera del 2 marzo, davanti a una folla di fanatici deliranti e minacciosi sul nostro confine. Allo stesso tempo, da parte della mafia oscurantista dell’Onu, si dichiara che “la Grecia non ha il diritto, come ha appena deciso, di sospendere completamente e per un mese qualsiasi richiesta di asilo” (stampa del 2 marzo).
Il Paese si sta svegliando e, per dirla senza mezzi termini, sta conducendo una guerra di fatto contro l’invasione della Turchia islamica totalitaria e i suoi complici globalizzanti o geopolitici. Tra i pochi migranti intercettati al confine ci sono anche i turchi, secondo i rapporti disponibili, e inoltre l’esercito turco usa i droni per guidare il lancio di granate chimiche su poliziotti e soldati greci, [riportano] i media greci.
Sotto il velo di oltre quarant’anni di propaganda, la guerra. Mondialisti, immigrati e altri propagatori del virus della decostruzione dei popoli, delle nazioni e delle culture, in particolare in Europa, hanno già bevuto il loro siero di latte, il siero che le vacche sacre della finanza nichilista alla Soros producono e poi distribuiscono felicemente. Questo velo si sta strappando in questo momento sotto la pressione della realtà schiacciante: le nostre società sono già entrate in guerra, salvo che le pseudo-élite avranno fatto di tutto per chiudere gli occhi, le coscienze e la riflessione tra i popoli.

Panagiotis Grigoriou

TRADUZIONE per http://www.comedonchisciotte. org A CURA DI FRANZ-CVM

estratto da https://www.ariannaeditrice.it/articoli/minaccia-asimmetrica

Ci risiamo

Non sono un entusiasta di Trump, proprio perché è uno statista che guarda solo all’America, ma ritengo che con la sua vittoria le cose siano andate meno peggio, anche per noi.

Oggi le vicende mediorientali ci fanno riscoprire le ragioni dei grandi diplomatici alla Talleyrand e alla Palmerston per i quali, in politica estera, non esistono ideali e amici permanenti per uno Stato, ma solo «interessi permanenti» e la responsabilità politica misura i successi di una guerra tra enti sovrani in base al calcolo dei costi e dei ricavi.

«Lo spirito crociato–scrive Mearsheimer–è profondamente insito nelle democrazie liberali, specie nelle loro élite, che tentano inevitabilmente di plasmare il mondo a propria immagine e somiglianza». E noi europei ricordiamo bene i disastri fatti dal Presidente Woodrow Wilson che voleva render il mondo «safe for Democracy»:  mise in piedi la Società delle Nazioni e poi abbandonò vinti e vincitori della Prima Guerra Mondiale alla loro sorte, giacché gli accordi internazionali non hanno senso se non c’è un’autorità suprema capace di imporre sanzioni a quanti li violano. Nel caso degli S.U., rileva ancora Mearsheimer, «l’egemonia liberale non funziona proprio. E’ stata sperimentata per venticinque anni e ha lasciato un’eredità di guerre inutili iniziative diplomatiche fallite e prestigio intaccato. |…| costi significativi, sia in termini di vite sia in termini di denaro. Le guerra ancora in corso in Afghanistan e in Iraq dovrebbero costare più di cinquemila miliardi di dollari che vanno a incrementare il «già colossale debito dell’America». Questo senza contare le migliaia di morti causati dai bombardamenti americani: un numero impressionante e, comunque, superiore  a quello delle vittime dei regimi dittatoriali, che dovevano essere abbattuti per rendere il mondo «safe for democracy».

Il fatto è che l’illuminismo liberale rimuove la grande lezione di Thomas Hobbes: che l’ordine politico, la capacità di contenere la violenza, e di mantenere i popoli «in pace et in fede» (per citare il nobile antenato di Hobbes, Niccolò Machiavelli) è il primo, assoluto, comandamento della politica. La tirannia più spietata–sia quella di Saddam Hussein o di Muammar Gheddafi—è preferibile al caos provocato dalla sua caduta, se quanti ne sono stati gli artefici, non sono in grado di ristabilire l’ordine (come riuscì, invece, in Germania e in Giappone, in presenza di tradizioni civiche e di strutture sociali solide e secolari, capaci di supportare un regime politico democratico come avevano sostenuto le classi dirigenti imperialiste). Oggi Iraq e Libia, per non parlare della Siria, sono paesi lunari, devastati dai bombardamenti, dalla guerra civile, alle prese con milioni di profughi che non sono ‘politici’ ma ‘economici’ o meglio scampati (chissà per quanto) alla morte.

Dobbiamo dimenticare le responsabilità che per tutto questo, gravano sugli inquilini della Casa Bianca–i Bush, i Clinton, gli Obama e prima ancora l’ineffabile Jimmy Carter? Dobbiamo dimenticare che Hillary Clinton ha perso le elezioni presidenziali anche perché intendeva continuare la politica dell’esportazione della democrazia nel mondo? Dobbiamo dimenticare i nostri Sarkozy, il nostro Presidente Giorgio Napolitano (assecondato dal timido e non convinto Berlusconi) e altri irresponsabili, che volevano la testa di Gheddafi–sottovalutando la minaccia del rais che con la sua caduta si sarebbero riversati in Europa migliaia, centinaia di migliaia di profughi?

Forse dovremmo imparare che, in politica estera, l’egoismo degli Stati è meno pericoloso dell’altruismo–che tra l’altro promuove gli interessi di quanti sono interessati alla guerra–per i  lauti affari che fa intravedere–, ai danni di quanti prosperano solo grazie agli scambi economici pacifici tra gli stati (siano democratici o meno).

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/quando-i-buoni-scatenano-i-cavalieri-dell-apocalisse

Riposizionamenti russi

Un pesante aereo da carico militare, llyushin “76” dell’Aeronautica Russa, è arrivato lunedì alla base aerea russa Hmeimim, a nord-ovest della Siria, attraverso lo spazio aereo turco.

Secondo siti occidentali per monitorare il movimento di aerei militari, l’aereo è partito da un aeroporto militare russo nella Repubblica Russa dell’Ossezia del Nord e ha effettuato il suo volo per la Siria, per tornare lo stesso giorno in Russia.

Prima di questo, è stato riferito che due aerei militari russi “Tu-154B-2” hanno attraversato lo spazio aereo turco domenica, senza alcun ostacolo fino alla base di Hmeimim.

Lunedì il Bosforo è stato attraversato dalla grande nave da sbarco russa “Novocherkassk”, diretta verso la costa siriana.

Il 28 febbraio, due fregate missilistiche “Kalibr” alati, le due “Ammiraglio Makarov” e “Ammiraglio Grigorovich”, hanno attraversato lo stretto del Bosforo e i Dardanelli sulla rotta per la Siria.

I missili Kalibr attraversano lo stretto turco verso la costa siriana

Due fregate russe armate di missili calibro attraversano lo stretto turco sulla strada per la costa siriana.
Il rappresentante della flotta russa del Mar Nero, Alexei Rullev, ha annunciato che due fregate russe che trasportano missili Kalibr ultra-precisi si dirigono verso il Mar Mediterraneo al largo della costa siriana.

Fregata lanciamissili russa

Rullev ha detto: “Le due fregate della flotta del Mar Nero, l’ammiraglio Makarov e l’ammiraglio Grigorovich, equipaggiate con missili da crociera Kalibr di alta precisione, hanno attraversato lo stretto del Bosforo turco e dei Dardanelli in rotta verso il Mediterraneo”.

Il portavoce ha spiegato che queste due fregate saranno di stanza nel Mar Mediterraneo, per far parte delle forze del gruppo navale russo in funzione nell’area.

Ha detto che durante le loro operazioni dal Mar Nero al Mediterraneo, queste due fregate hanno condotto una serie di esercizi di combattimento navale e manovre nelle procedure di addestramento della flotta nel Mar Nero.

Ha sottolineato che la terza fregata di questo modello, “Admiral Essen” della flotta del Mar Nero, svolge missioni nel Mediterraneo da dicembre 2019.

La fregata “Ammiraglio Makarov” e “Ammiraglio Grigorovich” avevano precedentemente partecipato all’operazione russa contro terroristi e gruppi armati al largo della costa siriana.

Il raduno delle navi russe si sta rafforzando nel Mediterraneo, sullo sfondo di un netto peggioramento della situazione nella zona di de-escalation siriana a Idlib.

Fonte: “Interfax”

https://www.controinformazione.info/trasferimenti-militari-russi-in-siria-proseguono/