Parigi brucia?

Nonostante il fatto che alcuni organi di stampa lo abbiano erroneamente indicata come una “rivolta contro il blocco”, in realtà gli scontri sono iniziati a seguito di un incidente tra la polizia francese e un motociclista di 30 anni. Quest’ultimo è stato gravemente ferito in circostanze che sono ancora sotto inchiesta.

Gli scontri tra manifestanti e polizia nel sobborgo parigino di Villeneuve-la-Garenne sono proseguiti il ​​21 aprile con un video di proteste che mostrava persone lanciare fuochi d’artificio contro le forze dell’ordine. La polizia, a sua volta, ha schierato rinforzi per affrontare i disordini.
Le proteste si sono estese alle comunità vicine di Asnieres, Aulnay-sous-Bois, Saint-Denis, Villepinte e Neuilly-sur-Marne, così come in alcune parti del dipartimento Hauts-de-Seine nella periferia occidentale di Parigi. Le autorità di Saint-Denis hanno riferito all’AFP che le proteste scoppiate dal 20 aprile hanno iniziato a placarsi verso le 23:00 ora locale, aggiungendo che non ci sono stati veri e propri scontri tra i manifestanti e la polizia.

I video presumibilmente ripresi dalla scena degli scontri suggeriscono che i rivoltosi hanno dato fuoco ai bidoni della spazzatura e lanciato fuochi d’artificio non solo nella direzione delle forze dell’ordine, ma anche dei vigili del fuoco, che sono venuti per spegnere gli incendi che si presume siano stati appiccati dagli stessi manifestanti.

Automobilista ferito
I disordini, che in precedenza erano stati segnalati come “antiblocco” dal tabloid britannico Daily Mail, sono iniziati a seguito di un incidente che ha lasciato un motociclista di 30 anni con una gamba rotta dopo essersi scontrato con la portiera aperta di un’auto polizia. Le circostanze dell’incidente, incluso il motivo per cui la portiera era stata aperta in primo luogo, sono finora poco chiare.

Le autorità affermano che la polizia ha aperto la portiera perché stavano per fermare il motociclista, che viaggiava ad alta velocità. Allo stesso tempo, ci sono alcuni testimoni e video che descrivono gli incidenti sui social media e che hanno indicato che la portiera sarebbe stata deliberatamente aperta nel tentativo di fermare il motociclista.

https://sputniknews.com/europe/202004211079041015-paris-suburbs-on-fire-new-wave-of-violence-spreads-across-communities—vi

Traduzione: Luciano Lago

Italexit?

Intrappolata nel mezzo c’è la vera tragedia umana nel nord Italia, dove migliaia di persone sono morte a causa del mix tossico di insufficienza di infrastrutture mediche, alta concentrazione di persone ad alto rischio e mancanza di conoscenza su come combattere la malattia.

Peggio ancora, il governo italiano è stato messo insieme per guidare questa lotta per gli Eurobond da quando Conte è stato mantenuto al potere per garantire che Matteo Salvini di Lega non arrivassero al governo per combattere Macron e la Merkel, minacciando di lasciare la zona euro.

Sia che tu creda che la risposta dell’UE o, più precisamente, la sua mancanza di risposta alle richieste di aiuti per la situazione dell’Italia sia stata motivata dalla malizia o dall’incompetenza, il risultato è lo stesso. Migliaia di italiani sono morti e questo ha indebolito i legami già deboli tra l’Italia e il resto della tecnocrazia dell’UE.

Come ho scritto in un articolo del 14 marzo:

Quindi nel mezzo di questo pasticcio arriva COVID-19 e con essa la risposta non coordinata e inetta a questa pandemia da parte del centro politico europeo fino ad oggi. Solo ora stanno arrivando alla conclusione che hanno bisogno di limitare i viaggi, dopo essere rimasti seduti per alcune settimane mentre gli italiani sono morti a centinaia.

E pensate che questo stia forse producendo ondate di amore e affetto tra gli italiani verso i tedeschi?
Se lo pensate, allora non conoscete gli italiani … affatto.

E questo è il vero segnale che questo è l’inizio della vera crisi. Perché mentre COVID-19 potrebbe essere stato il catalizzatore per la rottura dei mercati dei capitali, i mercati dei capitali stavano semplicemente aspettando che si verificasse quella scintilla.

Onestamente non ero abbastanza duro nella mia valutazione di quanto stava accadendo allora, ma era chiaro che questa crisi veniva utilizzata per far avanzare i piani integrazionisti dell’UE di Macron e la presidente della BCE Christine Lagarde che cercavano di rafforzare i tedeschi e gli olandesi nella loro posizione intransigente.

Con l’incontro del 26 marzo quel piano è fallito. Rutte, Merkel, il cancelliere austriaco Sebastain Kurz e la Norvegia hanno mantenuto la loro posizione e l’incontro si sarebbe concluso con una scazzottata se non fosse stato tenuto usando le regole di distanza sociale tramite teleconferenza.

Quell’incontro organizzato la scorsa settimana ha visto l’Italia cavalcare l’intransigenza tedesca e olandese. Macron e Lagarde hanno perso, assicurando appena $ 500 miliardi di nuovi prestiti ma nessuna emissione di obbligazioni della BCE. E il problema ora è se Conte parteciperà o meno al programma.

La sua incapacità di agire come agente di vergogna di Macron per garantire il futuro dell’UE mette ora a rischio l’intero progetto europeo perché il governo di Conte è in gravi difficoltà in Italia. Inoltre, questo fallimento è stato probabilmente inaspettato perché ora anche gli europeisti più convinti dell’UE nel governo italiano si chiedono perché facciano ancora parte dell’UE .

estratto da

Strategic Culture https://www.strategic-culture.org/news/2020/04/20/merkel-survives-coronapocalypse-but-eu-wont/

Traduzione: Luciano Lago

Trump ordina l’assistenza all’Italia

Fonte: Il Manifesto

Il premier Conte ha annunciato agli italiani, in diretta televisiva il 10 aprile, che l’Italia non ha firmato alcun impegno per il Mes, il fondo europeo «salva-Stati», e che il suo governo discuterà solo su «un Mes non condizionato», ossia che non imponga condizioni lesive per gli interessi nazionali e la sovranità del paese. Giusta posizione.
Il premier non ha però annunciato agli italiani che in quello stesso momento, il 10 aprile, il presidente Trump emetteva, su richiesta del Governo Conte, un «Memorandum sulla fornitura di assistenza per il Covid-19 alla Repubblica Italiana», che contiene di fatto pesanti condizionamenti per il nostro paese.
Trump annuncia che «il Governo dell’Italia ha richiesto l’assistenza degli Stati uniti». Quindi, in base all’autorità conferitagli dalla Costituzione e dalle leggi, «ordina quanto segue» per aiutare «uno dei nostri più vecchi e stretti alleati».
Gli ordini, impartiti ai segretari dei dipartimenti e delle agenzie degli Stati uniti, stabiliscono due tipi di intervento. Il primo di carattere sanitario per aiutare l’Italia a combattere il Covid-19, «dimostrando allo stesso tempo la leadership degli Stati uniti di fronte alle campagne di disinformazione cinese e russa».
Al segretario della Difesa il presidente ordina di rendere disponibili, per l’assistenza, «gli oltre 30.000 militari e dipendenti statunitensi in Italia» con le loro «strutture».
Il secondo e più consistente tipo di intervento è quello di «sostenere la ripresa dell’economia italiana», che rischia di finire «in una profonda recessione».
Il presidente Trump ordina ai segretari del Tesoro e del Commercio, al presidente della Banca di Export-Import, all’amministratore dell’Agenzia Usa per lo sviluppo internazionale, al direttore della United States International Development Finance Corporation (agenzia governativa che finanzia progetti di sviluppo privati) di usare i loro strumenti per «sostenere le imprese italiane».
Ancora non si sa quali strumenti verranno usati dagli Stati uniti per «sostenere la ripresa dell’economia italiana», né quali saranno le condizioni a cui verranno concessi gli «aiuti». È però chiaro il piano di Washington: sfruttare la crisi e le fratture nella Ue per rafforzare l’influenza Usa in Italia, indebolendo allo stesso tempo i rapporti dell’Italia con Cina e Russia.
Lo conferma l’autorevolezza con cui è stato varato il piano di «assistenza alla Repubblica Italiana»: una serie di ordini presidenziali impartiti non solo ai segretari dei dipartimenti sopracitati, ma al Segretario di Stato e all’Assistente del Presidente per gli Affari di sicurezza nazionale.
Uno degli obiettivi del piano rientra sicuramente in quella che il New York Times definisce «corsa agli armamenti globale per un vaccino anti-coronavirus, che si sta svolgendo fra Stati uniti, Cina ed Europa». Il primo che riuscirà a produrre il vaccino – scrive il NYT – «può avere la possibilità non solo di favorire la propria popolazione, ma di avere il sopravvento nell’affrontare le ricadute economiche e geostrategiche della crisi».
La compagnia farmaceutica statunitense Johnson & Johnson ha annunciato il 30 marzo di aver selezionato un possibile vaccino contro il Covid-19, a cui sta lavorando da gennaio assieme al Dipartimento della Sanità, con un investimento congiunto di oltre un miliardo di dollari.
La compagnia annuncia che, dopo i test clinici previsti per settembre, la produzione del vaccino potrebbe iniziare nei primi mesi del 2021 in «tempi sostanzialmente accelerati rispetto a quelli usuali», raggiungendo rapidamente la capacità produttiva di oltre un miliardo di dosi.
Il piano di «assistenza» all’Italia, ordinato dal presidente Trump, potrebbe includere anche la fornitura del vaccino, che probabilmente verrebbe usato (magari rendendolo obbligatorio) senza preoccuparsi dei tempi di test e produzione «sostanzialmente accelerati rispetto a quelli usuali», né del costo economico e politico di questa generosa «assistenza».

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/trump-ordina-l-assistenza-all-italia

Piano Funk

di Marco Della Luna

Restare nell’UE è assurdo. I fatti, dalla crisi del 2008 in poi, ma anche dagli anni ’60 con la PAC (Politica Agricola Comune), hanno dimostrato che, sull’Europa e sull’Euro, gli euroscettici avevano ragione e gli europeisti torto sulle previsioni degli effetti delle politiche europee, di ogni scelta. Benefici solo per paesi egemoni a spese nostre.
La trattativa conclusa ieri sera all’Eurogruppo era una manfrina, i Quisling nostrani fingevano soltanto di opporsi al MES, erano già intesi con la cupola euro-germanica contro l’Italia. Hanno impegnato il Paese illegalmente, senza benestare del parlamento: adesso, se Qualcuno non interviene, si configura l’alto tradimento.
Tuttavia, Mes, Coronabond, o altra operazione indebitante non farebbe differenza: per privatizzare e svendere gli asset nazionali pubblici e privati ai paesi egemoni e alle mafie, tagliare radicalmente i servizi come in Grecia.

Il Piano Funk è un piano di conquista progressiva che avanza attraverso le asimmetrie finanziarie: ogni crisi mette più in crisi, lasciandoli a secco, i paesi meridionali e permette così ai paesi che, essendo egemoni, si danno risorse monetarie, di fare shopping.
La vera alternativa era battere moneta nazionale per non indebitare una economia in recessione, ma non se ne parla alla gente. Si poteva farlo entro il quadro normativo comunitario, ma non lo si è fatto, perché l’obiettivo era andare avanti col Piano Funk. Ed è venuta alla luce, definitivamente, la vera missione strumentale dei capi del M5S: i grilli mentitori, così come il mentitore Conte, fino al giorno prima giuravano: “Il Mes mai.”

Germania al di sopra di tutti in Europa

E’ assurdo e suicida per l’Italia restare nell’Unione Europea perché è nei fatti, e ha sempre operato e vinto, una contrapposizione oggettiva di interessi tra l’asse franco-germanico e i paesi dell’Europa meridionale, nel senso che il primo ha sempre portato avanti una politica di rapina imperialista verso i secondi servendosi dei governi venduti e traditori, e lo ha fatto sostenuto dal sentimento di disprezzo e rancore che nutrono verso gli Italiani sia i Tedeschi che i Francesi, rancore dei primi perché l’Italia tradì l’alleanza con Germania e Austria-Ungheria entrando in guerra contro di esse nel 1915; e rancore dei secondi perché l’Italia fascista li pugnalò alla schiena nella Seconda GM. Questo sentimento popolare negativo immunizza quei paesi contro ogni senso di solidarietà e rispetto verso l’Italia. Essi fondamentalmente vogliono farcela pagare.

In più, le costituzioni tedesca e francese, diversamente da quella italiana, pongono l’interesse e la sovranità nazionali al di sopra dell’Unione Europea.
E allora perché mai restare in UE guidata da popoli nemici e controinteressati dopo tante delusioni e tanti danni? Per una solidarietà che non c’è mai stata? Francia e Germania hanno confiscato le mascherine comperate dall’Italia. Un atto di guerra.
Come insegnava Nicolò Machiavelli, gli alleati vanno cercati lontani e potenti. Noi dobbiamo cercarli tra nazioni non ostili, non sprezzanti, non rancorose e non in contrasto di interesse – ne esistono diverse.

ASSURDO RESTARE NELL’UNIONE EUROTEDESCA

Povera patria

Claudio  Borghi, per sventare questo (come chiamarlo? Colpo di mano di un direttore generale?) ha scritto ufficialmente a Centeno,  il portoghese  capo dell’Eurogruppo, per avvisarlo che qualunque approvazione da parte italiana del MES avveniva  senza la  legittimazione parlamentare, anzi contro la volontà del parlamento.

Inique sanzioni

Alla Conferenza di Monaco, il 15 febbraio, il segretario di stato Mike Pompeo ha annunciato che gli Stati uniti hanno sollecitato gli alleati a stanziare altri 400 miliardi di dollari per accrescere la spesa militare della Nato, che già supera ampiamente i 1.000 miliardi annui.

L’Italia deve quindi aumentare la propria spesa militare, già salita a oltre 26 miliardi di euro all’anno, ossia più di quanto il Parlamento abbia autorizzato a stanziare una tantum per l’emergenza Coronavirus (25 miliardi).

La Nato guadagna così terreno in una Europa largamente paralizzata dal virus, dove gli Usa, oggi più che mai, possono fare ciò che vogliono.

Alla Conferenza di Monaco Mike Pompeo ha attaccato violentemente non solo la Russia ma anche la Cina, accusandola di usare la Huawei e altre sue compagnie quale «cavallo di Troia dell’intelligence», ossia quali strumenti di spionaggio. In tal modo gli Stati uniti accrescono la loro pressione sui paesi europei perché rompano anche gli accordi economici con Russia e Cina e rafforzino le sanzioni contro la Russia.

Che cosa dovrebbe fare l’Italia, se avesse un governo che volesse difendere i nostri reali interessi nazionali? Dovrebbe anzitutto rifiutare di accrescere la nostra spesa militare, artificiosamente gonfiata con la fake news della «aggressione russa», e sottoporla a una radicale revisione per ridurre lo spreco di denaro pubblico in sistemi d’arma come il caccia Usa F-35.

Dovrebbe togliere immediatamente le sanzioni alla Russia, sviluppando al massimo l’interscambio.

Dovrebbe aderire alla richiesta – presentata il 26 marzo all’Onu da Cina, Russia, Iran, Siria, Venezuela, Nicaragua, Cuba e Nord Corea – che le Nazioni Unite premano su Washington perché abolisca tutte le sanzioni, particolarmente dannose nel momento in cui i paesi che le subiscono sono colpiti dal Coronavirus.

Dall’abolizione delle sanzioni all’Iran ne deriverebbero anche vantaggi economici per l’Italia, il cui interscambio con questo paese è stato praticamente bloccato dalle sanzioni Usa.

Queste e altre misure darebbero ossigeno soprattutto alle piccole e medie imprese soffocate dalla forzata chiusura, renderebbero disponibili fondi da stanziare per l’emergenza, a favore soprattutto degli strati più disagiati, senza per questo indebitarsi.

Il maggiore rischio è quello di uscire dalla crisi con al collo il nodo scorsoio di un debito estero che potrebbe ridurre l’Italia alle condizioni della Grecia.

Più potenti delle forze militari, quelle che hanno in mano le leve decisionali anche nel complesso militare-industriale, sono le forze della grande finanza internazionale, che stanno usando la crisi del Coronavirus per una offensiva su scala globale con le più sofisticate armi della speculazione.

Sono loro che possono portare alla rovina milioni di piccoli risparmiatori, che possono usare il debito per impadronirsi di interi settori economici.

Decisivo in tale situazione è l’esercizio della sovranità nazionale, non quella della retorica politica ma quella reale che, sancisce la nostra Costituzione, appartiene al popolo.

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/manovre-strategiche-dietro-la-crisi-del-coronavirus