Alla Conferenza di Monaco, il 15 febbraio, il segretario di stato Mike Pompeo ha annunciato che gli Stati uniti hanno sollecitato gli alleati a stanziare altri 400 miliardi di dollari per accrescere la spesa militare della Nato, che già supera ampiamente i 1.000 miliardi annui.
L’Italia deve quindi aumentare la propria spesa militare, già salita a oltre 26 miliardi di euro all’anno, ossia più di quanto il Parlamento abbia autorizzato a stanziare una tantum per l’emergenza Coronavirus (25 miliardi).
La Nato guadagna così terreno in una Europa largamente paralizzata dal virus, dove gli Usa, oggi più che mai, possono fare ciò che vogliono.
Alla Conferenza di Monaco Mike Pompeo ha attaccato violentemente non solo la Russia ma anche la Cina, accusandola di usare la Huawei e altre sue compagnie quale «cavallo di Troia dell’intelligence», ossia quali strumenti di spionaggio. In tal modo gli Stati uniti accrescono la loro pressione sui paesi europei perché rompano anche gli accordi economici con Russia e Cina e rafforzino le sanzioni contro la Russia.
Che cosa dovrebbe fare l’Italia, se avesse un governo che volesse difendere i nostri reali interessi nazionali? Dovrebbe anzitutto rifiutare di accrescere la nostra spesa militare, artificiosamente gonfiata con la fake news della «aggressione russa», e sottoporla a una radicale revisione per ridurre lo spreco di denaro pubblico in sistemi d’arma come il caccia Usa F-35.
Dovrebbe togliere immediatamente le sanzioni alla Russia, sviluppando al massimo l’interscambio.
Dovrebbe aderire alla richiesta – presentata il 26 marzo all’Onu da Cina, Russia, Iran, Siria, Venezuela, Nicaragua, Cuba e Nord Corea – che le Nazioni Unite premano su Washington perché abolisca tutte le sanzioni, particolarmente dannose nel momento in cui i paesi che le subiscono sono colpiti dal Coronavirus.
Dall’abolizione delle sanzioni all’Iran ne deriverebbero anche vantaggi economici per l’Italia, il cui interscambio con questo paese è stato praticamente bloccato dalle sanzioni Usa.
Queste e altre misure darebbero ossigeno soprattutto alle piccole e medie imprese soffocate dalla forzata chiusura, renderebbero disponibili fondi da stanziare per l’emergenza, a favore soprattutto degli strati più disagiati, senza per questo indebitarsi.
Il maggiore rischio è quello di uscire dalla crisi con al collo il nodo scorsoio di un debito estero che potrebbe ridurre l’Italia alle condizioni della Grecia.
Più potenti delle forze militari, quelle che hanno in mano le leve decisionali anche nel complesso militare-industriale, sono le forze della grande finanza internazionale, che stanno usando la crisi del Coronavirus per una offensiva su scala globale con le più sofisticate armi della speculazione.
Sono loro che possono portare alla rovina milioni di piccoli risparmiatori, che possono usare il debito per impadronirsi di interi settori economici.
Decisivo in tale situazione è l’esercizio della sovranità nazionale, non quella della retorica politica ma quella reale che, sancisce la nostra Costituzione, appartiene al popolo.
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/manovre-strategiche-dietro-la-crisi-del-coronavirus
La Cina sta collaborando con gli Stati Uniti nell’organizzazione del massiccio trasferimento di medicinali, naturalmente, data la crisi umanitaria. Penseresti quindi che un po ‘di reciprocità sarebbe in ordine da Washington. Dopo tutto, la Cina è uno di quei paesi stranieri che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni per presunte violazioni dei diritti umani. Non dovrebbe essere necessario che gli Stati Uniti mostrino un po ‘di solidarietà e gratitudine lasciando cadere il regime di sanzioni contro la Cina?
E non solo la Cina. Ci sono circa 30 paesi e territori che attualmente si trovano in un elenco di sanzioni statunitensi , principalmente a causa delle accuse di Washington di violazioni dei diritti umani. Alcune delle nazioni prese di mira sono state sottoposte a sanzioni per decenni, come Cuba, la Corea del Nord e l’Iran. Altri si sono uniti al club dubbioso più di recente, come Russia, Yemen, Siria e Venezuela.
https://www.controinformazione.info/malato-e-sadico-il-potere-usa-tra-covid-19-e-sanzioni/
La politica delle sanzioni statunitensi minaccia, in larga misura, il settore sanitario in Venezuela, poiché ostacola l’accesso alle medicine ed ai presidi sanitari che servono per evitare il dilagare dell’epidemia e in numero di decessi fra la popolazione . L’invio di aiuti da parte della Cina contribuisce a favorire il lavoro del personale sanitario nel paese.
Contrariamente agli Stati Uniti, che continuano le loro sanzioni unilaterali contro paesi indipendenti come il Venezuela nonostante la pandemia del coronavirus e questo causa un’ondata di critiche, la Cina sta aiutando altri stati (come Venezuela e Iran) a limitare il contagio.
Sebbene le conseguenze negative delle misure coercitive di Washington in Venezuela non siano nuove, la questione ha fatto sì che i difensori dei diritti umani hanno dovuto lanciare tutti gli allarmi di fronte alla crisi scatenata dal virus mortale.
Il Venezuela ha denunciato più volte che le sanzioni unilaterali statunitensi gli impediscono di acquistare medicinali e forniture per gestire COVID-19.
Accusando Washington per aver esercitato il “terrorismo economico”, il governo venezuelano ha denunciato il paese nordamericano, a febbraio dinanzi al Tribunale penale internazionale, per le misure coercitive e i crimini contro l’umanità che commette contro la nazione venezuelana.
Proteste contro Trump in Venezuela
Nota: In altre occasioni gli USA si sono sempre vantati di essere il paese che “difende i diritti umani” che, secondo Washington, sarebbero a rischio in paesi come la Cina, la Russia, l’Iran e la Corea del nord. Questa narrazione propagandistica viene oggi smentita dai fatti.
Gli Stati Uniti approfittano della pandemia del Covid-19 per riuscire ad ottenere un cambio di regime nei paesi che non si sono sottomessi alla loro egemonia. La diffusione della malattia e la morte di migliaia di persone inermi sono considerate un fatto utile per la politica di Washington di riuscire a destabilizzare la situazione interna di tali paesi e ottenere un cambio di regime.
https://www.hispantv.com/noticias/ee-uu-/463517/trump-acuerdo-china-venezuela-coronavirus
Fonte: Hispan Tv
Traduzione: Luciano Lago
https://www.controinformazione.info/trump-ammette-che-il-sostegno-della-cina-al-venezuela-gli-toglie-il-sonno/