Il giorno 18, Merkel e Macron si sono messi d’accordo fra loro due per creare un “Recovery Fund” , un fondo speciale per la ripresa, necessario per superare la chiusura delle economie da Covid – che secondo gli europeisti avrà (avrebbe) un carattere eccezionale: è la prima volta che la Germania accetta di emettere un debito “europeo” garantito e a carico della UE e non dei singoli stati. Tale recovery Fund sarebbe, per Merkel e Macron, di 500 miliardi.
Tuttavia questa proposta serve a Macron per fare uscire il presidente francese dalle difficoltà interne in cui la stessa Francia si trova, messa molto male economicamente e con lo stesso presidente in grosse difficoltà politiche al suo interno per il crollo dei consensi.
Non è chiaro quante probabilità l’accordo abbia di passare, visto l’intransigenza dei paesi del nord alla mutualizzazione dei debiti nella UE, prerogativa questa che era propria della Germania e dei paesi del nord Europa e che è stata ultimamente ribadita dalla recente sentenza della Corte Costituzionale tedesca. Sembra chiaro che il fronte del Nord non vuole mantenere paesi giudicati “spendaccioni e parassiti” come l’Italia che si appresta ad estendere sine die il reddito di cittadinanza ed interventi a pioggia per sostenere le imprese in difficoltà (ammesso che ci siano soldi nelle casse dello Stato).
In realtà alcuni osservatori notano che l’accettazione della Merkel, che desta meraviglia rispetto alle ben note posizioni intransigenti della Germania, potrebbe essere una sorta di ancora di salvezza gettata verso Macron per far vedere che la cancelliera personalmente non si opporrebbe alla emissione di questo fondo di sussidio, salvo poi essere questa bocciata alla Bunderstag, quando sarà presentata per l’approvazione.
In sostanza una forma di sceneggiata per dire: “vedete io ci ho provato ma me l’hanno bocciata”, il pronunciamento della Corte Costituzionale ci impedisce di approvarla.
Rimarrebbe il francese Macron con il cerino in mano mentre Conte e soci dovrebbero precipitarsi a supplicare gli aiuti dell’Europa nella forma che loro “graziosamente” ci concederebbero, come prestiti con indebitamento incluso e arrivo della Troika in prospettiva per commissariamento alle scadenze.

Questo sarebbe della serie l’Europa non ci regala niente e il debito salirebbe a livelli insostenibili con i mercati e le agenzie di rating che sparerebbero a zero sull’Italia.
Non vogliamo essere del tutto pessimisti e vedere il peggio dietro l’angolo ma la situazione si va facendo sempre più pesante per l’Italia, vista la inconcludenza della sua classe politica.
La soluzione in realtà ci sarebbe e viene dimostrata dall’esito positivo del collocamento per oltre cinque miliardi di emissioni a lunga scadenza fatte dal Tesoro di questi giorni.
Basterebbe fare ricorso al risparmio italiano (uno dei maggiori in Europa) e procedere ad emissioni di “stato note” con circolazione interna e destinate a risparmiatori italiani. Una forma di moneta parallela (garantita dallo Stato) che consentirebbe di mettere in circolazione liquidità e creare lavoro e ripresa economica. Queste soluzioni tuttavia sono fortemente avversate dalle centrali finanziarie che vogliono spolpare il patrimonio italiano e si preparano al default dell’Italia.
Nel frattempo Conte, Gualtieri e soci, accarezzano l’idea della patrimoniale con il prelievo forzoso sui conti correnti italiani. Una formula suggerita dai guru della sinistra, sempre pronti a punire i risparmiatori e rastrellare risorse da destinare a vantaggio dei grandi gruppi, delle cooperative, oltre che per sovvenzionare le strutture di accoglienza dei migranti e sanatorie varie.
Un buon sistema per provocare una fuga di capitali e di investimenti dal paese che si preannuncia come prossima.
Il “si salvi chi può” inizia a circolare tra i risparmiatori e titolari di beni immobiliari facilmente individuabili dall’occhio del fisco rapace.
Potrebbe essere ormai già troppo tardi ma tutto potrebbe accadere nei prossimi mesi.
https://www.controinformazione.info/macron-merkel-decidono-litalia-al-palo/
Non c’è alcun FONDO PERDUTO nella proposta Merkel Macron: il comunicato parla di “binding repayment plan”, ossia PIANO DI RIMBORSO VINCOLANTE.
Quindi quello che all’Italia verrà da questo Recovery Fund, sarà comunque un prestito, da restituire con gli interessi alla UE. “Vincolante” il rimborso, e non solo: vincolante al fatto che l’Italia aderisca ad “an ambitious reform agenda”.
Insomma avremo gli “aiuti” di questo Recovery Fund solo se facciamo le riforme. Un altro MES – anzi peggiorato.
Perché peggiorato? Perché i 500 miliardi presunti non verranno dalla “stampa” della BCE, gratis. Verranno dal bilancio UE: il che significa che l’Italia dovrà versare la sua parte miliardi per rimpinguarlo.
Quanti? Essendo noi terzo contributore dopo Germania e Francia, diciamo sui 65 miliardi. E siccome il supposto Recovery Fund riguarda non solo i 12 paesi dell’euro, ma i 27 della UE, a prendere di più saranno i paesi e paesetti che dalla UE sempre “prendono”. Noi invece siamo quelli che alla UE “danno”. Siamo terzi contributori netti, dopo Germania e Francia.
Quindi quanto prenderemo dal Fondo? Più o meno 65 miliardi, secondo Liturri di La Verità): “un sostanziale pareggio tra contributi e benefici”.
Risucite a capire ? Il nostro stato dovrà prendere a prestito (dai “mercati”, aumenatndo il nostro debito pubblico) i 65 miliardi, per poi ricevere dalla UE “aiuti” suppergiù per 65 miliardi. Ossia il piùo meno il debito prima contratto per entrare nel Fund, ma attenzione: a condizione che ci sottoponiamo ad una “ambitious reform agenda” – che facciamo le riforme che loro vogliono – e che “ci impegnamo chiaramente a seguire politiche economiche sane”, il che significa: austerità ancora per i prosssimi 30 anni.
Insomma prendiamo a prestito da mercati che ce li danno senza condizioni, per avere la stessa cifra ma aggravata dalle condizioni UE.
S’è qui toccato il fondo di tutta l’assurdità di “restare in Europa”: una trappola inutile e dannosa -eppure è proprio in quella che Conte e Gualtieri (e il Quirinal*) vogliono rinchiuderci.
https://www.maurizioblondet.it/la-podenza-di-fuogo-ha-fatto-cilecca-per-fortuna/
La metafora del “poliziotto buono poliziotto cattivo” ricorre in tanti comentatori, da Liturri essenziale da leggere, A Munchau a Cochard fino ad Ashoka Modi, con qualche variante sulla persona che fa la parte del cattivo. Solo il pollo è sempre lo stesso: gli italiani. Con questo governo illegittimo, e tuttavia solidissimo.
Eppure, dice Cochard, “ciò che avviene davanti ai nostri occhi è illuminante. La UE affronta il peggior collazzo economico mai visto in tempi di pace, e sa proporre soltanto qualcosa di inutile come questa proposta franco—germanica; e pure questa verrà bloccata”:
Naturalmente la dirigenza tedesca, con questa furbizia, non fa che acclerare il collasso finale, perché non ha la minima idea delle dimensioni titanico del disastro da deflazione che si profila nel mondo e pensa di tornare presto a esportare i milioni di BMW e VW. Eppure basta leggere Mazzalai:
…. la Hertz, la multinazionale dell’autonoleggio è appena fallita e ” il suo fallimento avrà ripercussioni anche sui produttori di auto: lo scorso anno da sola ha acquistato circa un milione e settecento mila autovetture pari al 10 % dell’intera produzione nazionale, aggiungetevi pure AVIS e avrete una risposta alle dinamiche future dell’intero settore. Immaginatevi cosa accadrà al mercato dell’usato quando queste autovetture raggiungeranno il mercato”.
https://www.maurizioblondet.it/500-miliardi-di-fumo-negli-occhi/
Ma quando l’Europa era un giovane sogno di primavera, fra XI e XV secolo, il suo simbolo identitario era duplice: la cattedrale e l’università, lo spirito e lo studio, la fede e il sapere. Per decenni e decenni abbiamo inseguito l’esangue fantasia di un debole fantasma, l’Europa dei litigi inutili e dei conti che non tornano, l’Europa che si lascia calpestare dagli eserciti stranieri guardando da un’altra parte e non riesce mai a dire una parola concorde sui temi che contano.
Franco Cardini
https://www.controinformazione.info/grazie-a-dio-hanno-incendiato-unaltra-cattedrale/